Eutanasia anche sui bambini la legge shock che spacca il Belgio

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BRUXELLES — Ci sono state veglie di preghiera in molte chiese del Belgio, raccolte di firme e perfino manifestazioni di piazza. Ma non sono servite a niente. Così oggi la Camera dei deputati belga dovrebbe dare il via libera definitivo, con un’ampia maggioranza, ad una legge che estende il diritto all’eutanasia anche ai minori affetti da malattie in fase terminale e ai bambini senza limiti di età. Il provvedimento è già stato approvato al Senato e in Commissione parlamentare ed è sostenuto da socialisti, verdi e liberali ma viene osteggiato duramente dai partiti di ispirazione confessionale.
Finora in Europa solo l’Olanda ha legalizzato l’eutanasia sui minori, ma fissando l’età minima a dodici anni. Nel progetto di legge belga questo limite non è contemplato. Le uniche condizioni poste sono che uno psicologo esterno all’équipe terapeutica accerti la capacità di intendere del bambino che chiede l’eutanasia, che la malattia sia arrivata allo stadio terminale con sofferenze fisiche non alleviabili, e che ci sia il consenso dei genitori.
In Belgio l’eutanasia per gli adulti è legale dal 2002 e vi fanno ricorso 1.500 persone l’anno. Il caso più famoso è stato, nel 2008, quello dello scrittore e drammaturgo Hugo Klaus, affetto da Alzheimer. Complessivamente le morti indotte rappresentano il 2 per cento delle cause di decesso e la pratica è ormai comunemente accettata. Ma l’eutanasia dei bimbi è evidentemente una questione straziante e ha acceso nel Paese un forte dibattito, anche se tutti concordano che troverebbe applicazione pratica solo in rarissimi casi. I fautori della legge la difendono sia per motivi di principio «umanitari», sia per tutelare le strutture mediche che spesso, per pietà, sono indotte ad abbreviare le sofferenze dei piccoli pazienti in un quadro giuridicamente incerto.
La Chiesa belga, però, capitanata dall’arcivescovo di Malines-Bruxelles monsignor Leonard, è scesa in campo contro l’iniziativa denunciando il rischio di una «banalizzazione » dell’eutanasia. Leonard ha tenuto una veglia di preghiera «per risvegliare le coscienze » nella basilica di Koekelberg, simili liturgie sono programmate nelle chiese di tutto il Belgio. Esponenti delle tre religioni monoteiste, cristiani, musulmani ed ebrei, hanno lanciato un appello contro la legge.
In una lettera aperta, 39 pediatri contrari all’eutanasia hanno contestato la legge. Secondo questi medici «una domanda di eutanasia da parte di un minore, che sia spontanea, nella pratica non si presenta mai». Gli oppositori al provvedimento accusano gli estensori di aver redatto una legge «mal fatta» che lascia spazio a numerose ambiguità giuridiche: «che succede, per esempio, se uno dei genitori non è d’accordo?», si chiede Christian Brotcorne esponente del partito popolare. I fautori che i del «no» domandano che il voto sia rinviato alla prossima legislatura per aver modo di approfondire la discussione. Ma i partiti laici che sostengono la legge non hanno accettato la richiesta di rinvio, forse per evitare che una questione tanto controversa e straziante diventi oggetto della prossima campagna elettorale.


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