Droga, “la riduzione del danno torni a far parte delle politiche”

Loading

ROMA – La Rete Itardd (Rete italiana riduzione del danno) invia una lettera alle istituzioni per chiedere una nuova politica sulle droghe che sia “ispirata alle linee guida europee, libera da tensioni moraliste o ideologiche” e che, soprattutto, tenga conto dei principi della riduzione del danno. Alla lettera, indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai capigruppo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, ai Presidenti delle Regioni, al presidente dell’Anci, ai sindaci e, per conoscenza, anche al Dipartimento politiche antidroga, hanno aderito già in molti e da tutta Italia, da Torino a Bologna, da Roma a Firenze, passando da Venezia, Genova e Napoli. “La riduzione del danno è utile a tutta la collettività per una molteplicità di fattori – si legge nella lettera –: avvicinare le persone che usano sostanze al sistema dei servizi, e viceversa; conoscere il fenomeno e contattare il sommerso; prevenire la diffusione di malattie infettive; ridurre le morti per overdose; facilitare l’accesso ai servizi di assistenza e cura e migliorare la capacità del sistema di governare il fenomeno; rompere l’isolamento sociale delle persone tossicodipendenti che vivono in strada; garantire l’inclusione e la cittadinanza dei consumatori e delle persone dipendenti”.

Nella lettera anche toni duri contro il Dipartimento politiche antidroga per “gli evidenti fallimenti e i danni inflitti dall’approccio del Dpa, ai soggetti consumatori di sostanze, alle loro famiglie, ai detenuti, al sistema dei servizi, alle politiche delle città, agli operatori” ed è per questo che chiedono anche le dimissioni di Giovanni Serpelloni, capo del dipartimento. Critiche alle campagne pubblicitarie piene di “messaggi autoreferenziali, moralizzanti e paternalistici, inefficaci, retorici e centrati sulla stigmatizzazione del consumatori, e che hanno il solo effetto di aumentare il fenomeno del “sommerso”. Itardd chiede anche che la competenza torni ai ministeri del Welfare e della Salute e che venga sempre presa in considerazione la riduzione del danno che ha come obiettivo “la limitazione dei rischi e il contenimento dei danni droga correlati piuttosto che la prevenzione del consumo in sé”. Spazio anche a una nota sulla illegittimità della Legge Fini-Giovanardi e della Bossi-Fini sull’immigrazione, colpevoli di aver “riempito le carceri italiane al punto da richiedere un intervento dell’Unione europea per sanzionare l’Italia a causa del sovraffollamento e della violazione dei diritti nelle carceri. Questo perché – spiegano – la legge persegue e penalizza i comportamenti che sono la quotidianità dei consumatori, come il possesso di sostanze, e così in carcere ci finiscono consumatori o piccoli spacciatori, magari migranti”. 

Itardd è una rete di operatori, operatrici, consumatori, associazioni ed enti locali che promuove, sostiene e difende la riduzione del danno in Italia ed aderisce alla rete europea della riduzione del danno, EuroHRN. (irene leonardi)

© Copyright Redattore Sociale


Related Articles

Sfrattopoli, la capitale d’Italia

Loading

Emergenza abitativa. Uno sfratto ogni 300 famiglie, nella penisola, 100 al giorno. Dal 2005 al 2014 i provvedimenti sono cresciuti del 69%

Senza famiglia, il villaggio dei divorziati

Loading

Alimenti all’ex moglie, mutuo e spese legali: i papà  senza famiglia finiscono in bolletta e sono i “nuovi poveri”. E aumentano i residence per accoglierli 

Sono professionisti, impiegati, uomini d’arte. Nessuno di loro aveva mai avuto problemi economici, ma dopo la separazione hanno scoperto di non potersi permettere un affitto
Viaggio, a Roma, in uno dei “residence”, in aumento in tutto il Paese, che a prezzi sociali danno un tetto, e un po’ di sollievo, a questi “nuovi poveri”. E ai loro figli In mancanza di un alloggio idoneo, il giudice può vietare al genitore di vedere i bambini
Bruno, un ex direttore di scena: “Qui nei weekend io e i miei ragazzi facciamo festa” Sono case curate e in ordine, con spazi comuni dove i piccoli possono giocare

Archeologia criminale. Le misure di sicurezza, un reperto da cancellare

Loading

Presentata a Firenze una ricerca sulle misure di sicurezza, dal titolo significativo di Archeologia criminale. Si è trattato di esplorare istituti arcaici, ma ancora utilizzati per gestire la cosiddetta “pericolosità sociale”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment