Erdogan sotto pressione dopo le rivelazioni di Seymour Hersh

Loading

Due gior­na­li­ste bri­tan­ni­che si sono dimesse dal ser­vi­zio in lin­gua inglese dell’agenzia semi-ufficiale turca Ana­dolu per­chè, denun­ciano, è un “organo di pro­pa­ganda” del pre­mier Erdo­gan. Kate O’Sullivan e Laura Beni­tez affer­mano che «la linea edi­to­riale di Ana­dolu sulla poli­tica interna e sulla Siria è tal­mente pro-governativa che è come scri­vere comu­ni­cati stampa». Il passo deciso da O’Sullivan e Beni­tez potrebbe essere col­le­gato al lungo ser­vi­zio sul “Lon­don Review of Books” del gior­na­li­sta ame­ri­cano e pre­mio Puli­tzer Sey­mour Hersh che nei giorni scorsi ha rive­lato, gra­zie a un ex 007 sta­tu­ni­tense, che l’attacco con il gas sarin del 21 ago­sto 2013 a Ghouta (cen­ti­naia di civili morti), attri­buito alle forze gover­na­tive, fu com­piuto dai ribelli siriani con l’aiuto della Tur­chia per spin­gere gli Stati Uniti ad attac­care la Siria.

Ankara smen­ti­sce e gli Stati Uniti ripe­tono che le respon­sa­bi­lità di quell’attacco con il gas furono del regime di Bashar Assad. E non man­cano i soliti ana­li­sti “impar­ziali” impe­gnati a sol­le­vare dubbi sulla rico­stru­zione dell’accaduto fatta da Hersh che pure è noto per le sue doti di inte­grità e pro­fes­sio­na­lità, dimo­strate in una car­riera lunga decenni. Secondo Hersh – Pre­mio Puli­tzer nel 1970 per un repor­tage sul gra­vis­simo mas­sa­cro di My Lai in Viet­nam nel 1968 com­piuto dalle truppe Usa – l’attacco fu una trap­pola pre­di­spo­sta dai ser­vizi tur­chi per con­vin­cere Barack Obama a dare l’ordine di decollo ai piloti di cac­cia­bom­bar­dieri inca­ri­cati di col­pire la Siria. Nei mesi pre­ce­denti il pre­si­dente Usa aveva indi­cato l’uso di armi chi­mi­che da parte delle forze armate agli ordini di Assad come la ‘linea rossa’ che avrebbe pro­vo­cato un inter­vento mili­tare ame­ri­cano. Nono­stante la secca smen­tita di Dama­sco, Obama diede l’ordine al Pen­ta­gono di pia­ni­fi­care un attacco entro il 2 settembre.

Hersh ha sco­perto che due giorni prima dell’offensiva aerea un rap­porto dei ser­vizi segreti bri­tan­nici dimo­strò agli ame­ri­cani che il gas sarin usato non era quello sti­pato nei depo­siti dell’esercito siriano. Obama cercò a quel punto una via d’uscita ono­re­vole, chie­dendo prima il voto del Con­gresso sull’attacco (che fu nega­tivo) e poi la col­la­bo­ra­zione della Rus­sia per il disarmo chi­mico della Siria attual­mente in atto. «Sap­piamo che fu una azione ‘coperta’ attuata dagli uomini del pre­mier turco Erdo­gan per spin­gere Obama oltre la linea rossa», ha detto l’ex agente segreto a Sey­mour Hersh. Il sarin era arri­vato dalla Tur­chia e Ankara avrebbe anche for­nito l’addestramento all’uso delle armi chi­mi­che. Que­ste cla­mo­rose rive­la­zioni si aggiun­gono alle pole­mi­che susci­tate a fine marzo dall’uscita su You­Tube della regi­stra­zione di una riu­nione segreta di diri­genti tur­chi durante la quale il capo dei ser­vizi segreti Hakan Fidan, pro­clamò di essere pronto a man­dare i suoi uomini in Siria a lan­ciare mis­sili verso il ter­ri­to­rio turco per giu­sti­fi­care l’inizio della guerra.

Oggi come un anno fa, Erdo­gan mani­fe­sta una forte insod­di­sfa­zione per la linea incerta sulla Siria dell’Amministrazione Obama e degli altri alleati nella Nato. Il pre­mier turco vuole la guerra, non certo per por­tare a Dama­sco la libertà e i diritti che, peral­tro, nega in Tur­chia. Piut­to­sto deve sba­raz­zarsi di Assad, un osta­colo alla rea­liz­za­zione di un nuovo ordine regio­nale isla­mi­sta e a guida turca (Ara­bia sau­dita per­met­tendo). Semih Idiz, edi­to­ria­li­sta del gior­nale indi­pen­dente Taraf, spiega che Ankara è pronta da lungo tempo alla guerra ma non rie­sce ad inse­rirla nel qua­dro di un inter­vento dell’Onu o della Nato, a causa delle esi­ta­zioni occi­den­tali. Pesa sulle deci­sioni di Washing­ton anche l’appoggio che il MIT, il ser­vi­zio di intel­li­gence turco, offre in molti modi alle for­ma­zioni jiha­di­ste che com­bat­tono con­tro Dama­sco. Dal ter­ri­to­rio turco sono par­titi alla fine del mese scorso i mili­ziani di al Nusra (Al Qaeda in Siria) che hanno lan­ciato un’offensiva nella regione siriana di Lata­kiya, con­se­guendo suc­cessi mili­tari pro­prio nella roc­ca­forte di Assad. L’opposizione turca sostiene che il governo Erdo­gan da tempo darebbe assi­stenza mili­tare attiva ai jiha­di­sti. Il depu­tato Meh­met Ali Edi­bo­glu, della regione di Hatay, ha rive­lato che l’artiglieria turca la scorsa settimana


Tags assigned to this article:
gas nervinoguerra chimicaSeymour HershSiria

Related Articles

Mattarella sfonda il quorum ecco il nuovo Presidente “Penso a chi è in difficoltà” poi va alle Fosse Ardeatine

Loading

La strategia di Renzi blinda il Pd, piega l’Ncd e sbaraglia Forza Italia: sfiorata la soglia dei due terzi. Al Colle un alfiere del cattolicesimo democratico, che detta subito la sua priorità “Sono le speranze dei nostri concittadini”

Cecchini che non lo erano

Loading

Dillard Johnson

Lunedì alcuni giornali internazionali – in Italia Repubblica e il Secolo XIX – hanno raccontato una storia che ha colpito chiunque l’abbia letta: a un soldato americano era stata attribuita l’uccisione di 2746 iracheni durante la guerra in Iraq. Duemilasettecentoquarantasei. Storia pazzesca, e infatti Repubblica ce l’aveva in prima pagina e con tre pagine all’interno.

Prodi: le indicazioni erano doverose Il Pd prima tifoso ora imbarazzato

Loading

ROMA — Forse Nichi Vendola avrà  cambiato idea su Draghi, dopo aver letto, ieri sul Corriere, la lettera che la Banca centrale europea ha inviato il 5 agosto a Silvio Berlusconi, firmata dal presidente uscente Jean-Claude Trichet e da quello entrante, Mario Draghi appunto.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment