Tagli al welfare e sussidi ridotti Valls fa da solo la sinistra insorge

Tagli al welfare e sussidi ridotti Valls fa da solo la sinistra insorge

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PARIGI Parla sempre in prima persona. Je, io. «Non obbedisco agli ordini dell’Europa». «Non ho più tempo da perdere». Manuel Valls va in diretta televisiva da nuovo “super-premier” o “iper-presidente”, come dice la stampa francese, per difendere il piano lacrime e sangue, anticipando di una settimana l’annuncio della manovra triennale. Tutti aspettavano dopo Pasqua la presentazione dei 50 miliardi di tagli alla spesa pubblica, tra il 2016 e il 2017, ma il primo ministro ha scelto di prendere in contropiede non solo l’opposizione ma anche la sua maggioranza.
E’ stato lui, e non il presidente Hollande, farsi carico dell’onere di dettagliare un piano shock. Dopo
aver tergiversato a lungo, la Francia ha dovuto cedere al diktat di Bruxelles: manterrà l’impegno di ridurre il deficit pubblico al 3% del Pil per l’anno prossimo. Sarà la prima volta da quando è stato varato il Patto di Stabilità. I governi di Parigi hanno tutti finora chiesto e ottenuto deroghe dall’Unione europea. Questa volta però non c’è stato niente da fare. Nel 2013, Parigi si è allontanata ulteriormente dal Patto di Stabilità, con un aumento del rapporto deficit/ Pil al 4,3%.
Ecco dunque che, buon ultimo, il “cattivo alunno” d’Europa, come è stato definito da Le Monde, si deve piegare al rigore da cui sono passati tanti altri paesi dell’eurozona. E tocca alla sinistra e al premier Manuel Valls guidare questa sfida. I risparmi previsti nel prossimo
triennio sono per 18 miliardi nella pubblica amministrazione, per 11 miliardi negli enti locali e per 21 miliardi nella protezione sociale e l’assistenza sanitaria.
La sinistra insomma rompe un tabù, quello della “sacrosanta” spesa pubblica. Vacilla il Welfare State francese, uno dei più generosi al mondo. Valls ha annunciato il congelamento di assegni famigliari, sussidi di disoccupazione e pensioni, fatta eccezione per quelle più modeste. Per i sindacati il governo si dimostra «forte con i deboli e debole con i forti». Accanto ai risparmi per 50 miliardi, infatti, l’esecutivo ha promesso fino a 30 miliardi di sgravi contributivi alle imprese. E’ il famoso “Patto di Responsabilità” presentato da Hollande nel gennaio scorso per rilanciare crescita e occupazione
nel paese.
Il nuovo premier conferma insomma una svolta liberal-riformista, di rottura nella tradizione della gauche e che s’ispira a esempi
stranieri, come Blair in Gran Bretagna e Schroeder in Germania. Il programma di bilancio di Valls verrà esaminato il 23 aprile in consiglio dei ministri, sottoposto al voto dell’Assemblée Nationale il 30 aprile. Il dibattito in parlamento sarà teso e l’esito non è scontato. Parte della sinistra è già insorta contro questo colpo al Welfare, mentre la destra sostiene che ci sono solo tagli e non riforme strutturali. “Il gruppo socialista ha scoperto, in un silenzio totale, gli annunci dell’esecutivo, è inaccettabile, sul fondo e nella forma” attacca su Twitter il deputato socialista, Christian Paul. Si vedrà nelle prossime ore se la sua popolarità (58% dei consensi fino a qualche giorno fa) ne risentirà nei sondaggi.


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