Ganja, verso la “modica quantità” a Kingston
Per la prima volta la comunità rastafariana residente in Giamaica, che usa la marijuana quasi come un precetto religioso, potrebbe fare il suo ingresso nella legalità. Ma anche chi (come ad esempio i turisti) ne fa un uso ludico, potrebbe ridurre sensibilmente il rischio di dover fare i conti con la giustizia.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, l’isola caraibica non ha mai avuto una legislazione anti-proibizionista e, anzi, da alleata fedele degli Stati uniti ha sempre assecondato le politiche repressive decise a Washington sulla materia. Ma ora le cose potrebbero cambiare. Il governo infatti ha pronto un progetto di legge in cui viene consentita per la prima volta la «modica quantità». Il provvedimento regolamenta anche le licenze di coltivazione, vendita e distribuzione della cannabis per uso terapeutico. Ma sancisce il divieto di fumare marijuana nei luoghi pubblici. La legge verrà presentata in senato nei prossimi giorni.
Una svolta, quella che si profila nell’ordinamento giuridico dell’isola, che si inserisce nella linea di discontinuità — dopo decenni di fallimentare «war on drugs» ispirata e imposta dagli Usa — già tracciata da alcuni governi latinoamericani. Messico, Colombia e Argentina hanno depenalizzato il possesso di modiche quantità negli ultimi anni, il Guatemala sta pensando a una legge che vada anche oltre e l’Uruguay ha approvato lo scorso anno una legge all’avanguardia che — unica al mondo — legalizza coltivazione, vendita e distribuzione dell’«erba».
Related Articles
Insulti nel giorno dell’addio l’oltraggio della destra al partigiano Bentivegna
Storace: assassino. Napolitano: uomo di valore Roma, i consiglieri di circoscrizione Pdl lasciano l’aula al momento della commemorazioneIn un altro municipio il minuto di silenzio alla memoria spartito con Chinaglia
E l’America nel 2009 provò a rovesciare (Raul) Castro
A partire dal 2009 e per almeno due anni il governo degli Stati Uniti avrebbe infiltrato a Cuba alcuni agenti sotto copertura per rovesciare il governo di Raul Castro
Finita l’era Muccioli a San Patrignano
RIMINI— «Io sono un disoccupato, molto occupato, nel senso che non ho un lavoro, non lo sento come tale: quando ho scelto San Patrignano sapevo che prima ci sarebbero stati gli altri e poi me stesso o i miei figli o il mio sport preferito che è il basket. I ragazzi della comunità sono la mia vita e per loro devo sempre esserci, a tutte le ore e senza condizioni…» .