E così le scuole private si accaparrano i soldi pubblici

E così le scuole private si accaparrano i soldi pubblici

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Se l’assunzione di una parte dei pre­cari è ancora a rischio, le scuole pari­ta­rie e cat­to­li­che quasi esul­tano. Il governo Renzi ha con­fer­mato di volere inse­rire nel dise­gno di legge le detra­zioni fiscali pro­messe dal sot­to­se­gre­ta­rio all’Istruzione Toc­ca­fondi, con­fer­mate dal mini­stro Gian­nini, e riven­di­cate da 44 par­la­men­tari del Pd insieme a quelli dell’Ncd. Ma avreb­bero voluto da Renzi un decreto legge, così da incas­sare il bonus fino a 4 mila euro a fami­glia e il 5 per mille subito. Così non è stato e ieri Fami­glia Cri­stiana ha ini­ziato a dubi­tare del pro­getto del governo: «Quello di Renzi è un bluff o è #lavol­ta­buona?». Toc­ca­fondi ha ras­si­cu­rato: «Il governo sta attuando una pic­cola riforma cul­tu­rale e sta supe­rando con il rea­li­smo un pre­giu­di­zio per­ché auto­no­mia e parità riguar­dano la scuola nella sua tota­lità, sta­tale e non statale».

L’operazione ideo­lo­gica è vasta, tra­sver­sale e ben con­ge­gnata. A riprova c’è l’appello pub­bli­cato da Avve­nire fir­mato da 37 par­la­men­tari e due euro­de­pu­tati di Forza Ita­lia: «Ci uniamo alla let­tera indi­riz­zata da 44 col­le­ghi depu­tati – hanno scritto — per chie­dere che nel ddl per la “buona scuola” trovi piena rea­liz­za­zione la garan­zia del diritto alla libertà di scelta edu­ca­tiva della fami­glia». A con­fer­mare l’avanzata del fronte che intende aumen­tare le risorse pub­bli­che per i pri­vati è sceso in campo l’ex mini­stro dell’istruzione Luigi Ber­lin­guer: «È con l’autonomia che si afferma, in pra­tica, il plu­ra­li­smo edu­ca­tivo», ha detto.

Le destre sono schie­rate con la Chiesa cat­to­lica. Il Pd è spac­cato come una mela. È uno degli effetti pro­dotti dall’approvazione della legge sulle pari­ta­rie del 2000 voluta dal centro-sinistra. Un vul­nus costi­tu­zio­nale che da allora ha pro­dotto nume­rose pole­mi­che. Ieri la segre­ta­ria Cgil Susanna Camusso ha attac­cato anche que­sta deci­sione del governo sulla scuola: «Siamo di nuovo di fronte ad annunci ripe­tuti senza avere chiari gli obiet­tivi, men­tre si con­ti­nuano a con­ce­dere risorse alle scuole pari­ta­rie e pri­vate che è esat­ta­mente l’opposto del det­tato costi­tu­zio­nale che garan­ti­sce il diritto allo stu­dio e assume la respon­sa­bi­lità pub­blica della garan­zia dell’istruzione».

Di «scon­vol­gi­mento dei prin­cipi e dei valori della Costi­tu­zione» parla anche la Flc Cgil, men­tre il movi­mento 5 Stelle attacca: «Gli sgravi fiscali per gli isti­tuti pari­tari, che coste­ranno 400 milioni di euro ogni anno – sostiene Ric­cardo Frac­caro — sono uno schiaffo alle fami­glie, agli stu­denti e agli inse­gnanti costretti a fare i conti con le enormi cri­ti­cità che minano il diritto allo stu­dio». La defi­sca­liz­za­zione fino a quat­tro mila euro per alunno in favore delle scuole non sta­tali vio­lano inol­tre l’articolo 33 della costi­tu­zione («senza oneri per lo Stato»).
«Le scuole pri­vate pren­dono già tanti soldi da Stato, Regioni e Comuni – ha detto a Radio Citta Fujiko Gio­vanni Coc­chi del coor­di­na­mento per la legge popo­lare sulla scuola Lip — Sarebbe una cosa impro­po­ni­bile, soprat­tutto se si trat­tasse di soldi aggiun­tivi. Sono già aumen­tati i fondi alle pri­vate quest’anno, è un ulte­riore modo per favo­rire il pri­vato quando nella scuola pub­blica manca anche la carta igienica».



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