Grecia: moderato ottimismo

Grecia: moderato ottimismo

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La Commissione ha un piano di emergenza di 5 miliardi, che permetterebbe ad Atene di rimborsare le scadenze di giugno con l’Fmi. In cambio aumento dell’Iva e mantenimento dell’Enfia sugli immobili. Una mossa per calmare i “duri” nell’Eurogruppo (5 paesi su 19) che non escludono di giocare la carta del referendum sull’euro in Grecia

Nell’estenuante alta­lena di alti e bassi sul futuro della Gre­cia, ieri è stata una gior­nata di mode­rato otti­mi­smo. Ai mar­gini del ver­tice di Riga (Let­to­nia, che ha la pre­si­denza seme­strale del Con­si­glio Ue) sulla Part­ner­ship orien­tale, dopo un incon­tro di più di due ore tra Angela Mer­kel, Fra­nçois Hol­lande e Ale­xis Tsi­pras gio­vedi’ sera, la minac­cia di default greco sem­brava essersi allon­ta­nata un po’. La can­cel­liera tede­sca ha par­lato di “scam­bio molto ami­che­vole, costrut­tivo”, ma ha messo in guar­dia: “è chiaro che biso­gna con­ti­nuare a lavo­rare con le tre isti­tu­zioni”, Fmi, Bce e Ue, “resta ancora molto da fare”. Fran­cia e Ger­ma­nia avreb­bero offerto alla Gre­cia “un aiuto” nelle discus­sioni in corso per uscire dal pan­tano. La Gre­cia parla di “atmo­sfera costrut­tiva” e Tsi­pras insi­ste sulla neces­sità di arri­vare a “un accordo di lungo periodo”. In pra­tica, Atene dovrebbe poter far fronte alla sca­denza del 5 giu­gno con l’Fmi, 302 milioni di rim­borso che sali­ranno a 1,5 miliardi entro la fine del pros­simo mese. Ad Atene spe­rano in un accordo al mas­simo entro una decina di giorni, per sbloc­care l’ultima tran­che di 7,2 miliardi del secondo piano di aiuti alla Gre­cia esteso fino a fine giu­gno. Ma i tempi potreb­bero rive­larsi un po’ più lunghi.

La Com­mis­sione avrebbe stu­diato una rete di sal­va­tag­gio, per evi­tare che le cose pre­ci­pi­tino. Secondo il quo­ti­diano To Vima, Jean-Claude Junc­ker avrebbe pro­po­sto di sbloc­care in emer­genza 5 miliardi di euro per Atene, se reste­ranno le resi­stenze dei cre­di­tori verso un pro­gramma di più lungo respiro. In altri ter­mini, Junc­ker pro­pone di pren­dere altro tempo. Ma niente è gra­tis, avverte Bru­xel­les: le richie­ste sono di imporre un’Iva unica al 18%, al posto dei tre livelli di oggi (23%, 13% e 6,5%), anche se reste­rebbe la pos­si­bi­lità di man­te­nere l’imposta sul valore aggiunto più bassa per alcune atti­vità (libri, gior­nali, risto­ra­zione). La seconda richie­sta è più pro­ble­ma­tica: con­ti­nuare a pre­le­vare l’Enfia, l’odiata tassa sulla casa (che è cal­co­lata su un valore immo­bi­liare che risale a prima della crisi e quindi non tiene conto del crollo dei prezzi che ne è seguito).

Per la riforma delle pen­sioni, pre­tesa dall’Fmi (effetto rapido, che inte­ressa l’istituzione di Washing­ton che ha pre­stato 32 miliardi a sca­denza breve, 10 anni), secondo Junc­ker si puo’ aspet­tare. La Com­mis­sione, in altri ter­mini, allunga i tempi. Se la Gre­cia riu­scirà a pas­sare l’estate e le enormi sca­denze (entro otto­bre 8,4 miliardi, di cui 6,7 alla Bce), arri­verà un autunno più calmo, con rim­borsi di soli 1,7 miliardi all’Fmi nell’ultimo tri­me­stre di quest’anno. Ad Atene spe­rano che con il rispetto dei rim­borsi di giu­gno, possa essere rag­giunto un accordo con l’Fmi, che per­met­terà di aprire alla Gre­cia la porta del quan­ti­ta­tive easing, che Mario Dra­ghi aveva chiuso per Atene quando lo ha lan­ciato nel gen­naio di quest’anno. Inol­tre, la Bce deve 1,9 miliardi di euro alla Gre­cia come inte­ressi. Insomma, un bri­co­lage è pos­si­bile, per tirare avanti ed evi­tare il peggio.

La Com­mis­sione sarebbe anche aperta all’idea di limi­tare la richie­sta di avanzo pri­ma­rio allo 0,75% per quest’anno (con­tro l’assurdo 3% ini­zial­mente richie­sto, poi ridotto all’1,5% nel feb­braio scorso). Per il 2016 si parla del 2% e addi­rit­tura di un ritorno al 3,5% nel 2017, ma c’è tempo per decidere.

La pro­po­sta della Com­mis­sione mira a cal­mare gli spi­riti del fronte dei duri in Europa, Wol­fgang Schäu­ble in testa, che è seguito da 5 paesi sui 19 della zona euro, che pre­ten­dono dalla Gre­cia ancora riforme lacrime e san­gue. Bru­xel­les vuole atte­nuare l’offensiva di chi intende gio­care d’azzardo sull’ipotesi di un refe­ren­dum in Gre­cia, con l’obiettivo di sba­raz­zarsi del governo Syriza. “Un refe­ren­dum? Per­ché no” ha detto all’Eurogruppo dell’11 mag­gio Wol­fgang Schäu­ble, ma Yanis Varou­fa­kis gli ha rispo­sto che “non è nei radar”.



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