Jürgen Habermas: Sui migranti una crisi devastante Parigi e Berlino ora salvino l’Europa

Jürgen Habermas: Sui migranti una crisi devastante Parigi e Berlino ora salvino l’Europa

Loading

Il filosofo tedesco Jürgen Habermas: “I paesi della Ue non riescono ad accordarsi su una linea di azione comune, ed è un brutto segnale Francia e Germania prendano l’iniziativa per riunire gli Stati legati dall’euro. Per dimostrare che esiste un nocciolo duro in grado di andare avanti unito”
 LA REAZIONE nel complesso positiva della popolazione tedesca all’afflusso di rifugiati segna un’importante discontinuità con lo stato d’animo imperante nel Paese all’inizio degli anni ‘90. Dimostra che una leadership politica risoluta – di cui finora, con la Merkel, abbiamo sentito la mancanza – può condurre nel lungo periodo l’opinione pubblica e la società civile a manifestare il loro sostegno e la loro volontà di venire in aiuto a queste popolazioni.
L’asilo politico non è una questione di valori – le chiacchiere sul tema dei “valori” mi esasperano – ma un diritto, e un diritto fondamentale. Questo diritto non può essere garantito solo dai Governi. Dev’essere rispettato dalla popolazione nella sua interezza. I Governi possono non riuscire a far fronte alla sfida attuale, per scoraggiamento o per mancanza di sostegno da parte dei loro mezzi di informazione e dei loro cittadini. E a volte anche per calcoli meschini e per la pusillanimità dei partiti politici di fronte alla pigrizia, l’egoismo e la mancanza di una visione alta nella popolazione.
Per il momento, vediamo che i Paesi membri dell’Unione Europea non riescono, complessivamente, ad accordarsi su una linea d’azione comune. L’onesta proposta del presidente Hollande e della cancelliera Merkel non incontra consenso. Si tratta indubbiamente di un segnale allarmante e vergognoso, ma che la dice anche lunga sul reale stato politico di una comunità che non è diretta da un Parlamento e un Governo comuni, bensì da compromessi stipulati tra ventotto Governi nazionali.
Le diverse reazioni nazionali al problema urgentissimo che dovrebbe oggi vedere una risposta comune testimoniano anche realtà di cui bisogna tener conto: la differente anzianità di appartenenza all’Unione, le differenze economiche importanti – troppo importanti – fra Paesi membri, e soprattutto le differenti storie nazionali e le differenti culture politiche.
L’Europa, di fronte a questo disaccordo insormontabile sulla sfida politica e morale rappresentata dalla crisi migratoria, non deve fallire, col rischio di uscirne alla lunga devastata. E a tale scopo vedo solo una strada realistica: la Francia e la Germania devono prendere l’iniziativa e riunire i Paesi strettamente legati fra loro dall’euro e dalla crisi che attraversa questa moneta per proporre delle soluzioni comuni. La Francia e la Germania devono dimostrare che esiste un nocciolo duro dell’Europa in grado di agire e di andare avanti unito.
Un successo simile potrebbe portare anche, finalmente, a un cambiamento dell’atteggiamento del Governo tedesco, da cui dipende in toto unesito positivo, più a lungo termine, della crisi monetaria stessa. La Francia, se adottasse una linea di condotta energica sulla crisi dei profughi, oltre a restare fedele alla sua tradizione politica darebbe una spinta al Governo tedesco, in modo indiretto: non è solo questione di mostrarsi solidali con quelli che cercano asilo politico, perché una solidarietà di questo tipo è un dovere giuridico; una solidarietà finanziaria è anche una necessità politica in seno a una comunità monetaria che può sopravvivere solo con una politica fiscale, economica e sociale comune.
(Copyright Jürgen Habermas. Traduzione di Fabio Galimberti)
L’AUTORE
Nato a Düsseldorf nel ‘29, il filosofo Jürgen Habermas è il maggiore rappresentante della scuola di Francoforte


Related Articles

“Basta profughi” E a Vienna vola la destra xenofoba

Loading

Il partito di Strache, erede di Haider, sale oltre il 30% ma resta in carica il borgomastro socialdemocratico

Sharing economy. Il prezzo della condivisione

Loading

Il successo della sharing economy, fondata sullo scambio anziché sull’acquisto, non ha ancora svelato del tutto il rovescio della medaglia: gli effetti in un futuro neanche troppo lontano su aziende e marchi storici Ecco che cosa ci aspetta secondo uno studio di Barclays

Strage di braccianti, i feriti rifiutati dagli ospedali, l’inchiesta giudiziaria sui caporali

Loading

La raccolta degli schiavi. Il procuratore di Foggia: «Sono dovuto intervenire personalmente anche per trovare un posto in ospedale per i migranti feriti»

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment