Amianto Olivetti, a giudizio De Benedetti, Colaninno e Passera

Amianto Olivetti, a giudizio De Benedetti, Colaninno e Passera

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TORINO. Vanno a giudizio 17 dei 28 imputati nel processo per le morti d’amianto tra i lavoratori dell’Olivetti che si è celebrato ieri mattina a Ivrea davanti al gup, Cecilia Marino. Sono i manager che hanno ricoperto cariche di amministratore delegato e presidente a partire dal 1963 e fino al 1996, e tra loro ci sono Camillo Olivetti, Carlo De Benedetti, Franco Debenedetti, Corrado Passera e Roberto Colaninno, quest’ultimo soltanto per un caso di lesioni. Sono invece stati prosciolti per non aver commesso il fatto 11 ex consiglieri che non avevano deleghe in consiglio di amministrazione. Tra questi Marco e Rodolfo De Benedetti. E’ stata ammessa a giudizio come responsabile civile, per il risarcimento danni, la Telecom Italia, il gruppo delle telecomunicazioni che nel 2003 ha inglobato la Olivetti.
«Considerata l’inconsistenza della tesi accusatoria, l’ingegnere Carlo De Benedetti è amareggiato per il rinvio a giudizio deciso dal gup del Tribunale di Ivrea ma resta convinto che il processo stabilirà la sua totale estraneità ai reati che gli vengono contestati». In una nota il portavoce del presidente del Gruppo editoriale l’Espresso, difeso dall’avvocato Tomaso Pisapia, commenta così la sentenza del giudice. «L’ingegnere ricorda, ancora una volta, che per quanto di sua competenza, nel periodo di permanenza in azienda, l’Olivetti ha sempre prestato la massima attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con strutture organizzative articolate e con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca».
L’inchiesta giudiziaria riguarda la morte di tredici lavoratori, e le gravi lesioni per altri due, provocate secondo l’accusa al contatto con le fibre d’amianto. Il pm di Torino, Laura Longo, che ha chiesto il giudizio per gli imputati, ha accusato i manager di non essere intervenuti per mettere in sicurezza gli stabilimenti della Olivetti dalla presenza di amianto, e per aver consentito l’utilizzo da parte dei lavoratori di un particolare talco contenente fibre pericolose per l’assemblaggio delle parti meccaniche ed elettroniche.
La prima udienza del processo sarà celebrata il 23 novembre. Ammessi come parti civili i familiari delle 13 vittime, e i rappresentanti di Fiom e Fim, il Comune di Ivrea, la Città metropolitana di Torino, un gruppo di Comuni, Inail e le associazione Afeva e Anmil. «Quello di oggi (ieri,ndr) è un passo importante per fare giustizia, per tutti coloro che fino a oggi e, purtroppo, per gli anni a venire, moriranno per una patologia che non lascia scampo» è il commento di Federico Bellono, segretario provinciale Fiom-Cgil.


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