I lanci dell’Adnkronos sulla presentazione del Rapporto 2015 sui diritti globali

I lanci dell’Adnkronos sulla presentazione del Rapporto 2015 sui diritti globali

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EXPO: RAPPORTO DIRITTI GLOBALI, ELUSA ANALISI SU RISCHI PRODUZIONE CIBO

Roma, 17 nov. (Adnkronos/Labitalia)

“Il titolo scelto per l’ Expo  2015 ha posto il tema

del cibo all’ attenzione mondiale. Ma ha  sostanzialmente eluso la

riflessione e l’ analisi sul modello attuale  della produzione e consumo

alimentare e sui rischi futuri, accentuati  dai trattati commerciali in

corso, orientati agli interessi delle  grandi corporation e favoriti dal

grande investimento che viene fatto  per promuovere il lobbismo, a tutto

danno della correttezza e  trasparenza delle decisioni politiche e dei

diritti di cittadini e  consumatori”. E’ l’ analisi che emerge da ‘ Il nuovo

disordine mondiale  – Rapporto sui diritti globali 2015’, presentato oggi a

Roma nella  sede nazionale della Cgil.         Il rapporto è stato curato da

‘ Associazione Società Informazione  Onlus’, promosso da Cgil con la

partecipazione di ActionAid, Antigone, Arci, Cnca, Fondazione Basso-Sezione

Internazionale, Forum  Ambientalista, Gruppo Abele e Legambiente. “Nel 2013,

solo negli Usa,  il settore finanziario -si legge ancora nel Rapporto- ha

speso oltre  400 milioni di dollari per fare lobby, mentre nell’ Unione

europea la  cifra stimata è di 150 milioni di dollari”.         “Sulla

questione alimentare, infatti, si confrontano -spiega ancora il Rapporto-

anzi si scontrano, due paradigmi:  l’ agricoltura delle  multinazionali, che

si appropriano di intere regioni mondiali e le  avvelenano con uso intensivo

di pesticidi e fertilizzanti, cercando di imporre ovunque anche gli

organismi geneticamente modificati, e quella dei piccoli contadini, che

coltivano nel rispetto dell’ ecosistema e  delle biodiversità”.  (segue)

 

EXPO: RAPPORTO DIRITTI GLOBALI, ELUSA ANALISI SU RISCHI PRODUZIONE CIBO (2)

(Adnkronos/Labitalia) – “L’ agricoltura industriale, pur producendo  solo il

30% del cibo consumato a livello mondiale, viceversa, è  responsabile

-continua ancora il Rapporto- del 75% del danno biologico a carico del

pianeta, compresa l’ emissione, attraverso l’ impiego di  combustibili

fossili, del 40% dei gas serra, causa di quel  riscaldamento climatico che

sta devastando e desertificando i  territori e pregiudicando il futuro del

pianeta e delle prossime  generazioni”.         “Anche quella per il cibo, e

per l’ acqua, insomma, è diventata -si  legge nella Rapporto presentato

oggi- una forma di guerra contro  interi popoli e i poveri delle aree

geografiche vittime di forme,  vecchie e nuove, di colonialismo; come anche

il cosiddetto land  grabbing, il crescente fenomeno di accaparramento delle

terre. Popoli  e poveri la cui qualità di vita e la stessa sopravvivenza

sono  compromesse da logiche unicamente orientate al massimo profitto e alla

speculazione finanziaria”.         “Logiche che, tuttavia, non riguardano e

colpiscono più solo i Sud del mondo, ma gli stessi paesi industrializzati e,

in primis, l’ Europa, al centro ai grandi interessi soggiacenti al

Transatlantic Trade and  Investment Partnership  (Ttip), il Trattato

commerciale di libero  scambio -conclude il Rapporto- le cui trattative

segrete sono in corso tra Stati Uniti e Unione europea”.

 

CRISI: IL RAPPORTO, IN UE E’ GUERRA A POVERTA’, A RISCHIO 1 SU 4

Il Rapporto sui diritti globali 2015 della Cgil, sono oltre 122  mln, in Italia

piu’ di 17 mln

Roma, 17 nov.  (Adnkronos/Labitalia) – Nell’ Unione europea vi sono  122,6

milioni di persone a rischio di povertà ed esclusione, vale a  dire quasi un

europeo su quattro; all’ inizio della crisi erano 116  milioni. E’ uno dei

dati più forti che emergono da ‘ Il nuovo disordine mondiale – Rapporto sui

diritti globali 2015’, presentato oggi a Roma  nella sede nazionale della

Cgil. Il rapporto è stato curato da  ‘ Associazione Società Informazione

Onlus’, promosso da Cgil con la  partecipazione di ActionAid, Antigone,

Arci, Cnca, Fondazione  Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista,

Gruppo Abele e  Legambiente.         Secondo l’ indagine, “la ‘ lotta di

classe dall’ alto’ nell’ ultimo anno,  in diverse aree geografiche, ha preso

la forma di una guerra contro i  poveri e di un divorzio progressivo tra

capitalismo globale e  democrazia”.         Secondo le statistiche europee,

sottolinea il Rapporto, alcuni Stati  membri hanno percentuali ancor più

drammatiche, come la Bulgaria   (48%), la Romania  (40,4%), la Grecia

(35,7%), l’ Ungheria  (33,5%), a  fronte di percentuali tra il 15 e il 16%

di Paesi come Svezia,  Finlandia, Olanda e Repubblica Ceca. L’ Italia

registra il 28,4%, dato  dunque superiore alla media europea, per un totale

di 17 milioni e  330mila persone.  (segue)          (Pal/Adnkronos)

17-NOV-15 11: 15   NNN



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