L’Europa disumana non ha futuro

L’Europa disumana non ha futuro

Loading

Ogni giorno di più le frontiere europee ed il Mediterraneo si macchiano di sangue innocente. Dal 1 gennaio al 24 marzo di quest’anno 531 uomini, donne e bambini hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’UE per fuggire da guerre, povertà e trovarvi un futuro migliore. Vogliamo un’Europa dalle porte aperte, che garantisca ai migranti una via d’accesso sicura e legale senza costringerli a mettere a repentaglio la propria vita.
Contestiamo il contenuto dell’accordo tra UE e Turchia, perché è basato sulla distinzione tra profughi ed emigranti irregolari, essendo prevista per questi ultimi una vera e propria espulsione dall’UE a fronte dell’accoglimento in Europa di un pari numero di profughi dalla Turchia, ed interessa solo 72.000 persone.

Chiediamo all’Ue di sospendere questo discutibile accordo e concordiamo con i dubbi espressi dall’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati circa la sua legalità. Sulla base di tale accordo la Grecia potrà dichiarare «inammissibili» le richieste di protezione internazionale presentate da «Richiedenti asilo siriani» classificando la Turchia come «Paese di primo asilo» e da «Richiedenti asilo non siriani» attribuendo lo status di «Paese terzo sicuro». Sull’applicabilità alla Turchia di questi due status nutriamo pesanti dubbi. In particolare riteniamo inapplicabile lo status di «Paese di primo asilo»: la Turchia ha applicato la Convenzione di Ginevra ai soli richiedenti asilo provenienti da Paesi europei e non a siriani, afghani, iracheni, libici ed esseri umani di altre nazionalità. Riteniamo discutibile l’applicazione dello status di «Paese terzo sicuro» per i richiedenti asilo di nazionalità non siriana: la Turchia ha finora discrezionalmente applicato la Convenzione di Ginevra ai soli rifugiati provenienti da Paesi europei mentre occorrerà assicurarsi che le autorità di Ankara garantiscano ai richiedenti asilo tutele di natura procedurale e sostanziale equivalenti a quelle garantite dalla Convenzione stessa, dalla Cedu e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Ue.

Chiediamo pertanto alle istituzioni europee ed ai governi Ue di sospendere immediatamente gli accordi in materia migratoria recentemente sottoscritti con la Turchia. Alla Commissione Europea, al Presidente del Consiglio Europeo ed alla Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione chiediamo di collaborare per rendere effettivamente applicabile il meccanismo di ricollocazione dei migranti in arrivo in tutto il territorio dell’Unione. E di promuovere le dovute iniziative legislative per rafforzare la competenza dell’Unione al fine di creare un vero e proprio sistema di accoglienza e di asilo comune. Ai Presidenti delle Regioni e ai Sindaci dei Comuni italiani, di prendere posizione contro l’accordo in questione ed a favore di un’Europa solidale, multietnica e federale, l’unica che potrà attraversare indenne le grandi sfide del XXI secolo.

* Gioventù Federalista Europea di Pescara in collaborazione con Europa in movimento. Prime firme: Giuseppe Bronzini, Edoardo Di Paolo, Monica Di Sisto, Monica Frassoni, Carlo Gubitosa, Lucio Levi, Lorenzo Marsili, Walter Massa, Sandro Mezzadra, Grazia Naletto, Ignazio Patrone, Paolo Ponzano, Barbara Spinelli, Nicola Vallinoto, Guido Viale.

Testo e firme su www.europainmovimento.eu



Related Articles

La ministra spagnola Belarra: «Portare Netanyahu all’Aia per genocidio»

Loading

Dopo le parole della rappresentante di Podemos, si apre l’incidente diplomatico, poi rientrato. Ma il governo Sánchez mantiene la sua linea: condanna ad Hamas ma pressioni su Israele perché rispetti il diritto internazionale

Stati uniti. I tagli alla Sanità di Trump, il «minimizzatore»

Loading

Un paziente di ritorno dalla Cina ha fatto il test: l’assicurazione gli costa 3mila dollari

Ucraina. Il movimento per la pace sabato in piazza: «Neutralità attiva, non armi»

Loading

Kiev non è sola. Sabato manifestazione nazionale a Roma. Dai promotori arrivano anche forti critiche alla scelta di inviare armamenti sul campo di battaglia, fatta anche dall’Italia

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment