Trump: caccerò 3 milioni di immigrati

Trump: caccerò 3 milioni di immigrati

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NEW YORK Via «due o tre milioni di migranti illegali». Sono «criminali, pregiudicati; fanno parte delle gang; sono trafficanti di droga». Verranno «cacciati» o «messi in prigione». Donald Trump conferma la linea dura sull’immigrazione. Rispunta anche il muro al confine con il Messico che non era stato più evocato dopo la vittoria dell’8 novembre. «Lo faremo e sarà il Messico a pagarlo. In alcuni tratti potrà essere una recinzione, ma lo faremo». Il presidente eletto ha parlato a lungo in un’intervista a «60 minutes», una delle trasmissioni più seguite della Cbs . L’emittente ha anticipato nel corso della giornata alcuni stralci, mentre la versione integrale è andata in onda alle 19 (l’1 di notte in Italia).

Trump ha ripreso, dunque, i toni della campagna elettorale su uno dei temi che si sono rivelati decisivi per battere Hillary Clinton. L’uscita del neopresidente ha di nuovo spiazzato il vecchio gruppo dirigente del partito repubblicano. Lo speaker della Camera dei rappresentanti, Paul Ryan, ha commentato con la Cnn : «In questo momento le deportazioni di massa non sono una priorità per i repubblicani. Penso che dovremo tranquillizzare le persone su questa storia delle deportazioni».

Ieri sera Trump ha nominato il suo futuro capo di gabinetto: sarà Reince Priebus, presidente del Republican National Commitee, l’organo di governo del partito. In realtà il «transition team», il gruppo che sta curando il passaggio delle consegne alla Casa Bianca, sembra molto concentrato sul tema «law and order». Due giorni fa Kris Kobach, responsabile per l’immigrazione, aveva annunciato che l’obiettivo era di «aumentare del 75%» le espulsioni rispetto all’era Obama. Secondo le stime vivono, e spesso lavorano, negli Stati Uniti tra gli 11 e i 12 milioni di stranieri senza permesso. Nel corso della campagna elettorale il costruttore newyorkese aveva prima promesso di mandarli via tutti. Poi era sceso a 6 milioni. Ieri, nella prima uscita televisiva da neopresidente, si è attestato «sui 2-3 milioni».

L’annuncio di Trump ha già suscitato polemiche e ulteriori divisioni nell’opinione pubblica. Nelle principali città americane sono state programmate proteste anche per la serata di ieri. Sabato migliaia di persone avevano marciato a New York, Chicago, Los Angeles. A Portland, nell’Oregon, gruppi di attivisti hanno lanciato oggetti contro la polizia. Venti arresti.

Giuseppe Sarcina



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