14 leader sociali assassinati da paramilitari in Colombia in un mese
Nel mese di gennaio 2017 sono stati assassinati in Colombia 14 leader sociali e difensori dei diritti umani. Tra loro, una donna e 3 militanti di Marcha Patriotica. Quasi tutti gli omicidi sono stati commessi da un gruppo paramilitare, le Autodenominadas Autodefensas Gaitanistas de Colombia in zone con forte presenza militare e di polizia dello Stato, nei dipartimenti del Cauca, Valle del Cauca, Antioquia, Córdoba, Chocó e Cesar.
Il 2016 si era chiuso con l’omicidio di 116 leader sociali e difensori dei diritti umani. Tra loro 19 donne e 23 militanti di Marcha Patriotica. Cinque persone risultano scomparse forzatamente, 46 gli attentati registrati e 350 le minacce ricevute, individualmente e collettivamente.
Questa situazione, sottolineano il Movimiento Marcha Patriótica insieme a Mesa Nacional de Garantías para Defensores de Derechos Humanos Sub Comisión de Garantías y Derechos Humanos de Cumbre Agraria, Campesina, Étnica y Popular, Congreso de los Pueblos, Red Nacional de Defensoras de Derechos Humanos, FENSUAGRO – CUT, non fa che conformare la sistematicità degli attacchi nonostante il governo colombiano continui a sostenere che non ci sono legami tra i vari omicidi. Inoltre tale situazione è la prova concreta dell’esistenza e dell’agire dei gruppi paramilitari nel territorio nazionale.
Di fronte a questo panorama le organizzazioni chiedono allo Stato colombiano di implementare gli accordi di pace dell’Avana per quello che riguarda la Commissione Nazionale di Sicurezza e la Unità Speciale di indagine per lo smantellamento delle organizzazioni e comportamenti responsabili di omicidi e massacri contro difensori dei diritti umani, movimenti sociali e persone che partecipano all’implementazione degli accordi di pace.
Alla società colombiana, le organizzazioni chiedono di non rimanere in silenzio di fronte al genocidio.
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