I Promotori

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Il Rapporto sui diritti globali è stato ideato e viene realizzato annualmente da:

logo societinformazione 11 05ASSOCIAZIONE SOCIETA’ INFORMAZIONE

L’Associazione Società INformazione si è costituita a Milano nel 2001. È una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale), e in quanto tale non ha scopo di lucro ma persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale.

Tra i suoi scopi statutari vede quelli del sostegno e dell’intervento sui vari settori dell’esclusione sociale, con attenzione particolare ai temi delle discriminazioni e a quelli del carcere e della giustizia.

L’Associazione svolge prevalentemente attività di ricerca, studio, comunicazione e promozione culturale e informativa sulle tematiche riguardanti la tutela dei diritti umani, sociali e civili, la cultura della convivenza e della salvaguardia ambientale ed ecologista. In tal modo e complessivamente, essa intende estendere la pratica della cultura della solidarietà e dei diritti, della qualità della vita e delle relazioni sociali, dell’attenzione e sostegno verso i cittadini più deboli o esclusi, una maggiore consapevolezza politica e culturale circa gli effetti e gli scenari posti dalla globalizzazione.

Anche a tali fini, l’Associazione ha promosso e gestisce un Centro Studi che ha ideato il Rapporto sui diritti globali e che dal 2003 lo realizza attraverso la propria redazione.

L’associazione ha promosso e gestisce i siti www.dirittiglobali.org e www.globalrights.info, che propongono informazione sulle stesse tematiche al centro del Rapporto.

Sede: via Ugo Tognazzi 15 c, 20162 Milano
e-mail: societainformazione@dirittiglobali.org;
sito web: www.dirittiglobali.org,
www.globalrights.info

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Il Rapporto sui diritti globali è promosso da:

cgilCONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO – CGIL

La Confederazione Generale Italiana del Lavoro è un’associazione di rappresentanza dei lavoratori e del lavoro. È la più antica organizzazione sindacale italiana ed è anche quella maggiormente rappresentativa, con i suoi oltre 5 milioni di iscritti, tra lavoratori, pensionati e giovani che entrano nel mondo del lavoro; la sua storia è profondamente intrecciata alla storia del Paese.

La CGIL svolge un importante ruolo di protezione del lavoro da un’azione del mercato incondizionato e illimitato. Lo fa attraverso l’opera incessante di costruzione e ricostruzione della solidarietà nel lavoro e tra i lavoratori, attraverso la pratica quotidiana di impegno concreto nella rappresentanza e nella contrattazione. Quando è nata nel 1906 – ma le prime Camere del lavoro risalgono al 1891 – aveva 200 mila aderenti. Da allora ha mantenuto la doppia struttura: verticale, costituita dalle Federazioni di categoria, e orizzontale, attraverso le Camere del lavoro.

Attualmente le categorie nazionali sono 12 mentre le Camere del lavoro in tutto il territorio nazionale sono 115.

Essa stipula, attraverso le organizzazioni di categoria, i contratti di lavoro e svolge allo stesso tempo un’azione di tutela, finalizzata a difendere, affermare e conquistare diritti individuali e collettivi, che vanno dai sistemi di welfare ai diritti sul posto di lavoro. La CGIL è affiliata alla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI).

L’attuale segretario generale è Maurizio Landini, eletto il 24 gennaio 2019. Gianna Fracassi e Vincenzo Colla sono vicesegretari. Gli altri componenti della segreteria sono: Nino Baseotto, Rossana Dettori, Ivana Galli, Roberto Ghiselli, Giuseppe Massafra, Emilio Miceli, Tania Scacchetti.

Sede nazionale: corso d’Italia 25, 00198 Roma; tel. 0684761; fax 068845683; sito web: www.cgil.it

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Al Rapporto sui diritti globali aderiscono:

actionaid

ACTIONAID

  • ActionAid è un’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà e dell’esclusione sociale. ActionAid ha affiliati sia in Paesi poveri sia in Paesi ricchi.
  • Grazie ad anni di esperienza sul campo, ActionAid ha compreso che le cause della povertà sono sempre più globali e che le soluzioni passano attraverso la creazione di un movimento che superi i confini nazionali e combatta l’emarginazione di individui e comunità, attraverso un approccio basato sui loro diritti.
  • ActionAid è presente in Italia dal 1989. Nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento come Ente Morale, è ONLUS dal giugno del 1998, mentre dal 2003 è ONG riconosciuta dal ministero degli Affari Esteri.
  • L’associazione può contare su circa 142.000 sostenitori e oltre 65.000 attivisti in tutta Italia.
  • ActionAid realizza la propria missione attraverso programmi di sviluppo, informazione, sensibilizzazione e mobilitazione nel Sud come nel Nord del mondo e su vari temi.
  • Il Segretario Generale è Marco De Ponte. Il Consiglio Direttivo è composto da: Orietta Maria Varnelli (Presidente), Massimo Pierdicchi (Tesoriere), Duccio Caccioni, Marco Andolfato, Steen Folke (Rappresentante del Consiglio Direttivo di ActionAid International), Rosario Gargiulo (Rappresentante Gruppi Locali), Silvia Scopelliti, Caterina Torcia.

Sede nazionale: via Alserio 22, 20159 Milano; tel. 02742001, e-mail: informazioni@actionaid.org; sito web: www.actionaid.it

antigoneANTIGONE

Antigone, associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale, è nata alla fine degli anni Ottanta nel solco dell’omonima rivista promossa, tra gli altri, da Massimo Cacciari, Luigi Manconi, Mauro Palma, Stefano Rodotà e Rossana Rossanda. È un’associazione politico-culturale alla quale aderiscono prevalentemente studiosi, magistrati, operatori penitenziari, parlamentari, insegnanti, cittadine e cittadini che a diverso titolo si interessano di giustizia penale.

In particolare Antigone promuove come attività ordinaria:

  • elaborazioni, studi, ricerche e dibattiti sul modello di legalità penale e processuale del nostro Paese;
  • la raccolta di informazioni sulla realtà carceraria, sia come lettura costante del rapporto tra norma e attuazione, sia come base informativa per la sensibilizzazione sociale al problema del carcere;
  • la predisposizione di proposte di legge e la definizione di eventuali linee emendative di proposte in corso di approvazione;
  • campagne di informazione e di sensibilizzazione su temi o aspetti particolari inerenti alla giustizia penale e ai diritti umani, e comunque attinenti all’innalzamento del modello di civiltà giuridica del nostro Paese;
  • pubblicazione di libri sui temi dei diritti e delle garanzie nel sistema penale.

Dal 1998 è attivo l’Osservatorio nazionale sull’esecuzione penale e le condizioni di detenzione che coinvolge circa 40 operatori volontari sul territorio. I risultati di questo monitoraggio, ormai annualmente, confluiscono nel Rapporto sulle condizioni di detenzione. Nel 2008 l’associazione Antigone è stata per la prima volta autorizzata a estendere la sua attività d’indagine anche al sistema penitenziario dei minori, sulla cui base presenta rapporti periodici sulle condizioni di detenzione negli istituti di pena minorili.
Nel settembre 2008 Antigone ha affiancato alle attività dell’Osservatorio un proprio Difensore civico per la tutela dei diritti dei detenuti per seguire e promuovere iniziative politiche a partire da casi e denunce provenienti dalle carceri. Si tratta di una figura non istituzionale che rafforza gli strumenti di tutela dei diritti umani e dei diritti delle persone private della libertà attraverso visite periodiche negli istituti di pena e prestando assistenza amministrativa e legale a vantaggio dei detenuti. Lo staff del Difensore continua a offrire il proprio sostegno anche nella procedura di ricorso alla Corte europea dei diritti umani contro le condizioni di sovraffollamento. Dal 2010 è attivo uno “sportello per i diritti” presso la Casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso che si avvale di un team di avvocati ed esperti della materia. Si tratta di uno “sportello” di informazione e sostegno per l’effettività dei diritti e delle opportunità riservate alle persone in stato di detenzione, finalizzato a un maggior collegamento tra i detenuti stessi e gli ambiti istituzionali preposti al trattamento penitenziario e al successivo reinserimento nella vita sociale. Nel 2013 Antigone contribuisce alla nascita del primo Osservatorio europeo sulle prigioni, un’organizzazione indipendente sulle condizioni di detenzione alla quale partecipano attualmente otto Paesi europei. All’elaborazione di Antigone sono riferibili la legge del 1992 sull’incompatibilità tra carcere e AIDS e i progetti di legge per il rilancio delle alternative al carcere, la depenalizzazione dei reati minori e del consumo di droghe, l’indulto per i militanti della lotta armata degli anni Settanta e Ottanta, l’istituzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà , l’introduzione del reato di tortura nel codice penale per il quale, anche recentemente, Antigone ha rilanciato numerose campagne di sensibilizzazione.
Nel corso del 1996 Antigone ha promosso e patrocinato i ricorsi contro l’estradizione di Pietro Venezia negli Usa, ricorsi dai quali è scaturita la sentenza costituzionale che vieta l’estradizione verso Paesi e per reati per i quali sia prevista la pena di morte. Sin dal 1992 Antigone è impegnata nella campagna “Mai dire mai” per l’abolizione della pena dell’ergastolo.
Riferimento nazionale per il Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT), l’associazione sviluppa la propria elaborazione in un continuo confronto con la realtà degli altri Paesi.
Il presidente nazionale è Patrizio Gonnella.

Tel. 0644363191; fax 06.233215489;
e-mail: segreteria@associazioneantigone.it
sito web: www.associazioneantigone.it

 

arciARCI – ASSOCIAZIONE RICREATIVA CULTURALE ITALIANA

L’ARCI è un’associazione indipendente di promozione sociale e civile. Con oltre un milione e trecentomila soci e 5.500 circoli costituisce un ampio tessuto della partecipazione democratica. È impegnata nella promozione e nello sviluppo dell’associazionismo come fattore di coesione sociale, come strumento di impegno civile, promozione della pace e dei diritti di cittadinanza, lotta contro ogni forma di esclusione e discriminazione.

La cultura, un bene comune
I circoli ARCI sono la più grande rete di esperienze culturali di base nel nostro Paese, spazi aperti per produrre e consumare cultura, laboratori della creatività giovanile, protagonisti della riqualificazione dei territori con offerte culturali di qualità .
L’ARCI promuove il diritto alla cultura, il libero accesso alle conoscenze, la circolazione delle idee e dei saperi, le diversità culturali. Lavora per una cultura che sia motore del cambiamento sociale, strumento di emancipazione delle persone, qualità di vita e benessere sociale.
La Festa della Musica, la giornata del Teatro, i circoli del cinema, la promozione del copyleft e di nuove forme di tutela del diritto d’autore, la Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo, i progetti di educazione permanente, e poi mostre, corsi, festival, rassegne, decine di migliaia di eventi ogni anno: è il contributo dell’associazione alla crescita culturale del Paese.

Un mondo diverso
L’ARCI è impegnata a sostenere le tante forme in cui nel mondo si pratica la resistenza civile contro la guerra e le ingiustizie; a rafforzare i movimenti sociali che ovunque si battono per la pace, la giustizia globale, la democrazia; a costruire reti e alleanze globali per il cambiamento; a creare coscienza e consapevolezza della dimensione planetaria dei problemi nella società italiana.
Una diffusa rete di relazioni internazionali, la partecipazione al processo del Forum Sociale Mondiale, i progetti di solidarietà e di cooperazione, le mobilitazioni contro la guerra, le pratiche del consumo consapevole e della finanza etica, la difesa dei beni comuni, i campi di lavoro e conoscenza all’estero, sono il modo in cui migliaia di soci e di circoli lavorano ogni giorno concretamente per l’obiettivo di un altro mondo possibile.

Estendere e rinnovare il welfare
L’associazionismo è una risorsa per l’inclusione sociale perché è l’antidoto all’isolamento e alla solitudine delle persone, al vuoto sociale; costruisce relazioni positive e legami di comunità .
Attraverso la rete dei suoi circoli territoriali, l’ARCI sviluppa attività e progetti innovativi nell’ambito delle politiche educative, dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza, della salute mentale, delle tossicodipendenze, del carcere, del sostegno e dell’inserimento di soggetti svantaggiati, delle opportunità sociali per gli anziani.
Con le sue campagne l’ARCI si batte contro la precarietà del lavoro e la privatizzazione dei servizi essenziali, si impegna per l’affermazione del carattere universalistico e comunitario del welfare. Sperimenta pratiche sociali virtuose per lo sviluppo del Mezzogiorno, la promozione dell’economia sostenibile, del consumo critico e dei beni comuni.

Migranti: cittadinanza, diritti, inclusione
L’ARCI è da molti anni in prima fila nella lotta al razzismo e nell’impegno per i diritti dei migranti. Dalle grandi città ai piccoli centri, i circoli associativi sono spesso la prima opportunità di accoglienza e sostegno, incontro e socializzazione per i nuovi cittadini. L’ARCI rivolge agli immigrati numerose attività di accoglienza, tutela, consulenza e orientamento, formazione, insegnamento della lingua italiana, sostegno all’inserimento scolastico. Organizza ogni anno il Meeting internazionale antirazzista, importante momento di confronto fra istituzioni e associazionismo sui temi dell’immigrazione. Partecipa attivamente al dibattito politico e alle mobilitazioni sociali per l’abrogazione del reato di clandestinità , la chiusura dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE), i respingimenti in mare; per dare al Paese una nuova legge sull’immigrazione e il diritto d’asilo. Sostiene la partecipazione e l’associazionismo dei migranti come strumenti per essere protagonisti in prima persona della promozione dei propri diritti. È fra i promotori della campagna “L’Italia sono anch’io” che ha proposto due leggi di iniziativa popolare per la riforma delle norme sulla cittadinanza e per estendere alle persone di origine straniera il diritto di voto alle amministrative.

Ragazze e ragazzi, cittadini
Una società che voglia guardare al suo futuro deve saper investire sulla crescita delle nuove generazioni. I giovani non sono, come vorrebbe certa pubblicità , solo un segmento di mercato a cui indirizzare strategie di marketing. Vogliono essere cittadini, e vivono pesantemente il disagio di una società che li condanna all’esclusione e alla precarietà .
Liberare le risorse delle nuove generazioni vuol dire investire sulla responsabilità , l’autonomia, l’indipendenza, la libertà , la creatività dei giovani.
Nell’ARCI in tanti hanno trovato la casa giusta per farlo, promuovendo ogni sorta di progetto culturale, sociale, creativo e ricreativo. I campi di lavoro e conoscenza, il Servizio Civile Nazionale, le produzioni culturali e il sostegno ai giovani talenti, gli scambi internazionali, l’impegno nei tanti progetti di solidarietà concreta: così l’associazionismo diventa una “palestra di cittadinanza” per tanti ragazzi e ragazze.

L’antimafia sociale
Le mafie crescono nell’orizzonte culturale che assegna al profitto e al successo il primato sulla giustizia, proliferano nei processi di accumulazione illegale, dovunque ci sono arbitrio e sfruttamento, violenza e sopraffazione, e si insinuano nell’economia legale, inquinano le relazioni sociali.
Un fenomeno che va contrastato rilanciando una più forte cultura della legalità e della cittadinanza. Per questo all’azione di prevenzione e repressione dei poteri dello Stato è necessario affiancare il nuovo protagonismo di una società consapevole, capace di organizzarsi e produrre beni relazionali tali da arricchire il tessuto sociale e favorire la crescita qualitativa delle comunità locali.
L’ARCI è impegnata in questo sforzo, con il lavoro di animazione territoriale dei suoi circoli, la Carovana Antimafia, i campi di lavoro sulla legalità , i progetti di utilizzo sociale dei beni confiscati, la partecipazione alle campagne e ai progetti di Libera.

L’associazione del tempo liberato
Gli uomini e le donne che molti anni fa fondarono l’ARCI lo fecero per affermare il proprio diritto di lavoratori e lavoratrici al riposo, al gioco, al divertimento, alla cultura, allo sport. Avevano ben chiaro che l’alternativa alla legge del profitto, alle ingiustizie, alla negazione delle libertà , alla guerra, la si può costruire solo in una società giusta e serena, che sappia tutelare la dignità delle persone e anche il loro diritto alla gioia.
Oggi come ieri, i circoli ARCI sono capaci di legare l’impegno civile alle opportunità di svago e di ricreazione. Promuovono mille occasioni per un uso intelligente e non mercificato del tempo libero: cultura, spettacoli, film, dibattiti, corsi; ma anche il ballo, i giochi tradizionali come la tombola, le carte, gli scacchi, le bocce, il biliardo, le attività di turismo sociale, le sagre, le cene sociali. Tante occasioni per combattere la solitudine e coltivare la socialità e la qualità della vita.

L’associazione delle libertà e dei diritti civili
L’ARCI è un’associazione laica e libertaria, perché crede nella uguale dignità delle persone, nelle pari opportunità di genere, nel valore delle diversità culturali, nella piena libertà di pensiero e di espressione, di credo religioso, nell’autonomia e nella laicità delle istituzioni democratiche.
Nella sua storia, si è sempre battuta per affermare questi valori contro ogni conformismo. Ha dato spazio a nuove idee e coraggiose provocazioni culturali, in prima fila in tutte le grandi battaglie che hanno fatto avanzare la cultura civile del Paese.
Oggi, di fronte all’omologazione culturale che minaccia la società italiana, è impegnata per favorire il dialogo e la circolazione delle idee, per affermare il diritto dei cittadini a sapere e capire, alla conoscenza critica e all’autonomia di giudizio.
Si batte per un sistema radiotelevisivo democratico e plurale, per un’informazione libera e indipendente. Per il diritto di tutti all’istruzione pubblica, per la parità e la piena autodeterminazione delle donne. Perché siano riconosciuti uguale dignità e diritti civili a tutte e tutti indipendentemente dal proprio orientamento sessuale.

La presidenza
Dal giugno 2014 Francesca Chiavacci ha sostituito alla Presidenza nazionale Paolo Beni, eletto alla Camera dei deputati nel febbraio 2013. Vicepresidente vicario è Filippo Miraglia, Presidente onoraria è Luciana Castellina.
Il Consiglio nazionale eletto dall’Assemblea congressuale di San Lazzaro di Savena (BO) 14 giugno 2014 comprende:
Albano Andreina, Amico Federico, Anniciello Mariano, Arbia Ottorino, Artico Alessio, Barbolini Greta, Basso Alessandra, Basso Luca, Beni Paolo, Bernardi Matteo, Bezzi Claudia, Bianchini Massimiliano, Bicchi Franco, Bisaccia Gerardo, Bolini Raffaella, Bolognesi Alice, Bonaugura Sergio, Borrillo Simona, Bozzi Stefania, Brizio Maria Luisa, Brugnara Stefano, Brunetti Paolo, Bucca Anna, Calzini Franco, Campanini Martina, Camuffo Francesco, Cantarini Michele, Canzoneri Marino, Cappelli Roberta, Caputo Anna, Carmassi Stefano, Casazza Agnese, Castignola Angelo, Catellani Daniele, Cavaliere Giuseppe, Cerasoli Valeria, Chiavacci Francesca, Clemente Valter, Cobianchi Alessandro, Coleti Francesca, Collazzo Vincenza, Coppola Sergio, Corso Beppe, Cortesi Massimo, Crana Giorgio, Crepaldi Gian Paolo, Curatoli Alessio, D’Arienzo Claudio, De Donno Massimiliano, Dei Cas Mirco, Deidda Roberto, Delmonte Bruno, Dessì Aldo, Di Cello Gennaro, Di Francesco Giuseppe, Diotti Aurora, Drudi Michele, Faccioli Michela, Faietti Riccardo, Ferretti Simone, Fiocchi Chiara, Flammia Angelo, Forconi Jacopo, Fornasari Alessandro, Fortunato Graziano, Franciosi Antonella, Franconi Claudia, Frediani Marzia, Gallinari Paolo, Gallo Marta, Gambetti Loretta, Gastaldello Elena, Giannella Giorgio, Giovannetti Valentina, Giove Davide, Girotti Michele, Giuliani Ideanna, Giustini Alberto, Grareschi Silvia, Graziano Claudio, Greco Stephan, Grilletto Davide, Grossi Celeste, Gullusci Eliano, Iotti Massimo, Italia Maria Giovanna, Kovac Stefano, La Malfa Andrea, Lamazzi Annalisa, Lanucara Rosario, Lasagna Donatella, La Terza Valentina, Leombruni Marcella, Lipari Salvo, Lorenzi Daniele, Lusenti Luigi, Malavoglia Maria Cristina, Malevolti Silvano, Mandarano Daniele, Marchese Francesco, Marcolini Paolo, Mascarin Samuele, Masera Federica, Massa Walter, Mengozzi Gianluca, Mini Marco, Miraglia Filippo, Molinari Marina, Montemagno Giuseppe, Moreschi Paola, Morgantini Maddalena, Moroni Gabriele, Mumolo Maurizio, Napolano Biagio, Nelli Giuditta, Nimis Renzo, Nuzzolo Massimiliano, Palazzi Mattia, Palla Francesca, Pallecchi Serenella, Pando Edda, Panesi Maria Chiara, Pardo Marco, Parisi Calogero, Pasinetti Yvonne, Patacchiola Valeria, Paterniani Alida, Patti Emanuele, Pedretti Mirco, Perlini Francesca, Pernechele Simone, Pesarin Marta, Piazza Simona, Pilati Barbara, Pizzardi Giancarlo, Polacchi Andrea, Polito Alfredo, Prospero Rossana, Pucci Ornella, Ramburino Marianna, Righi Tania, Rizzi Domenico, Rocca Letizia, Roncaglia Valerio, Ronzoni Davide, Rossi Giuliano, Rossi Maurizio, Sabadini Mauro, Salavolti Greta, Salvadori Chiara, Salvatorelli Nicola, Scanzi Paolo, Schiavone Sara, Scovazzi Ilaria, Sestito Filippo, Silvotti Sergio, Sinopoli Simona, Siviero Lorenzo, Solimano Marco, Spagnuolo Gaetano, Spezia Marika, Stangoni Sara, Stilli Silvia, Tarsi Federica, Tasselli Federico, Temporin Francesco, Testa Ilaria, Testini Carlo, Tiberio Valerio Antonio, Traverso Davide, Trulli Marco, Ubbiali Tiziano, Uda Franco, Varotti Rita, Vecchiato Davide, Vicenzi Giada, Vigliani Vittorio, Vigneri Rossella, Vincenzino Filippo, Viti Elisa, Zamburru Ugo, Zaniboni Fiorella, Zanotti Sonia, Zecchini Anna.

Sede nazionale: via dei Monti di Pietralata 16, 00157 Roma; tel. 06416091; fax 0641609275;
sito web: www.arci.it

 

cnca COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE COMUNITA’ DI ACCOGLIENZA – CNCA

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) è una Federazione a cui aderiscono circa 250 organizzazioni di tutta Italia, suddivise in 17 federazioni regionali. È presente in tutti i settori del disagio e dell’emarginazione, con l’intento di promuovere diritti di cittadinanza e benessere sociale.

  • La Federazione è nata formalmente nel 1982, quando diverse persone impegnate sul fronte delle tossicodipendenze, del disagio giovanile, dei senza dimora, della disabilità si unirono per formare un movimento culturale che, a partire dai temi della povertà e dell’esclusione, fosse in grado di contribuire a un più giusto modello di sviluppo e di avanzare proposte politiche e nuovi stili di vita.
  • Il CNCA non è un’organizzazione fondata su un’identità politica o religiosa esclusiva e settaria; in essa, piuttosto, si sviluppa un dialogo continuo tra ispirazioni diverse secondo un approccio laico e pluralista.
  • Ogni anno i gruppi associati alla Federazione si fanno carico di 4.000 nuclei familiari e 45.000 persone, ed entrano in contatto con 20.000 famiglie e 153.000 persone.
  • Il CNCA ha come principale finalità quella di elaborare e promuovere riflessioni e proposte sugli indirizzi politici, economici e sociali delle istituzioni e degli altri soggetti della comunità , ma anche sugli aspetti tecnici relativi alle politiche sociali e ai diversi settori di intervento. L’orizzonte di riferimento di tale attività è la costruzione di “città accoglienti”, capaci di accompagnare, condividere, sostenere la vita delle persone, soprattutto di quelle che più faticano.
  • A tal fine, la Federazione promuove documenti, campagne, conferenze, seminari e prese di posizione pubbliche. In particolare, il CNCA ha promosso e coordinato diverse campagne sui diritti sociali. Attualmente è tra i fondatori di “Cresce il welfare, cresce l’Italia”, una rete di decine di soggetti sociali e del sindacato che intende favorire una riforma del welfare fondata sulla tutela dei diritti di cittadinanza e l’ammodernamento dei sistemi di intervento, contrastando gli approcci che mirano solo a ridurre la spesa e l’intervento pubblici.
  • Il CNCA è organismo promotore anche di “Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, e della rete “Batti il cinque!”, impegnata nella difesa e promozione dei diritti dei minori.
  • Il CNCA – con i suoi organismi tecnici – elabora e attua progetti di aiuto e promozione sociale ad alto contenuto sperimentale, con l’obiettivo di individuare modelli di intervento e buone prassi da diffondere nel proprio tessuto associativo e nella più ampia comunità di coloro che sono interessati ai diversi ambiti delle politiche sociali.

Presidente nazionale è don Armando Zappolini, eletto nel gennaio 2011 e riconfermato nell’assemblea elettiva del 13 dicembre 2014. In precedenza erano stati presidenti nazionali: don Luigi Ciotti (1982-1990); don Vinicio Albanesi (1990-2002); Lucio Babolin (2002-2011). Dell’Esecutivo nazionale, oltre al presidente fanno attualmente parte: Riccardo De Facci, Liviana Marelli, Carlo De Angellis, Marco Vincenzi, Marina Galati, Mauro Giacosa.

Sede nazionale: via di Santa Maria Maggiore 148 – 00184 Roma; tel. 0644230395-44230403; fax 0644117455;
e-mail: info@cnca.it
sito web: www.cnca.it

 

fondazionebassoFONDAZIONE BASSO – SEZIONE INTERNAZIONALE

La Fondazione Internazionale
La Fondazione Internazionale Lelio Basso per il Diritto e la Liberazione dei Popoli è stata fondata nel 1976 da Lelio Basso insieme a un gruppo di intellettuali impegnati in diversi settori, dalle scienze alla politica, provenienti da Paesi differenti e con culture differenti. Lo scopo era quello di creare una struttura permanente che fosse in grado di dare seguito all’esperienza iniziata nel 1966 con il Tribunale Internazionale “Russell” sul Viet Nam e poi proseguita tra il 1973 e il 1976 nel Tribunale “Russell” II sulla repressione in Brasile, Cile e America Latina.
Lelio Basso e altri studiosi di diverse nazionalità ritenevano, infatti, che non bisognava limitarsi a verificare i fatti e il rigore delle testimonianze addotte, ma che fosse necessario un lavoro continuativo di natura storico-giuridica per risalire alle cause che producono i casi di violazione dei diritti umani, e per leggere in una nuova chiave i tentativi di liberazione dei popoli.
La Fondazione si costituì formalmente con la Dichiarazione universale dei diritti dei popoli ad Algeri il 4 luglio 1976 e questa Carta ne rappresenta ancora oggi il fondamento culturale e programmatico. Da allora la Fondazione opera sulla base di programmi di natura politico-culturale (formazione, ricerche, seminari, convegni, pubblicazioni, ecc.) studiando su un piano giuridico e storico, ma anche economico, sociale e antropologico, le formulazioni giuridico-politiche che sostanziano il Diritto dei popoli: lo scopo è quello di contribuire all’elaborazione dei principi che devono regolare un nuovo ordine di rapporti volti a favorire la pace, in quanto basati non più sull’egemonia, ma sull’interdipendenza.
Nel 2006 la Fondazione Internazionale Lelio Basso si è fusa con la Fondazione Lelio e Lisli Basso – ISSOCO (Istituto per lo Studio della Società Contemporanea), un ente fondato da Basso rivolto agli studi storico-giuridici sul movimento operaio, e ne è diventata la Sezione internazionale.
Le più recenti attività della Sezione Internazionale riguardano l’approfondimento per mezzo di seminari, corsi di formazione e pubblicazioni, dei seguenti temi: il rapporto tra guerra preventiva e tortura (Linda Bimbi e Gianni Tognoni, a cura di, La tortura oggi nel mondo, Edup, 2006); l’analisi della teoria dello scontro di civiltà come strumento di legittimazione della guerra (Maurizio Torrealta, a cura di, Incontro o scontro di civiltà ?, Edup, 2006); il rapporto tra politiche neoliberiste, democrazia e concentrazione dei media (Maurizio Torrealta, a cura di, Democrazia e concentrazione dei media, Edup, 2008); i diritti dei popoli nel mondo contemporaneo (Linda Bimbi e Gianni Tognoni, a cura di, Speranze e inquietudini di ieri e di oggi, Edup, 2008); la denuncia e l’individuazione delle responsabilità dei crimini commessi nella striscia di Gaza durante l’operazione “Piombo fuso” (convegno internazionale C’è un giudice per Gaza?, maggio 2009); la questione della governance alla luce della crisi economica internazionale (Scuola napoletana del Diritto dei Popoli, settembre 2010). Nel corso del 2010, in occasione del cinquantesimo anniversario delle indipendenze nel continente africano, sono stati approfonditi gli effetti della crisi economica globale in Africa (XV Corso di formazione e perfezionamento sul Diritto dei Popoli, gennaio-giugno 2010) e le dinamiche politiche, economiche e storiche nel graduale processo di affermazione del continente nel panorama internazionale (convegno internazionale Africa: una riflessione sui cinquant’anni di indipendenza, dicembre 2010). La Fondazione, inoltre, ha indetto un bando di concorso per l’assegnazione di borse lavoro rivolto a cittadini e cittadine del continente africano per l’ideazione di micro-progetti da realizzare nelle comunità di appartenenza (Bando Africa, 2008-2010).

Il Tribunale Permanente dei Popoli
Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) è per statuto un organo della Fondazione Basso-Sezione internazionale: nato nel giugno 1979, esso rappresenta la diretta prosecuzione dell’esperienza dei tribunali di opinione Russell I e II.
Il TPP è un tribunale di opinione la cui opera è rivolta a identificare e rendere pubblici i casi di sistematica violazione dei diritti fondamentali, in particolar modo riguardo a tutti quei casi in cui la legislazione nazionale e internazionale risultino fallimentari nel difendere il diritto dei popoli.
Il tribunale di opinione rappresenta una innovazione sui terreni del diritto e della politica sulla cui legittimità la riflessione di Basso si è più volte interrogata per giungere alla conclusione che: «Le esigenze della pubblica coscienza possono diventare una fonte riconosciuta del diritto […] e un tribunale che emani direttamente dalla coscienza popolare riflette un’idea destinata a camminare: il potere istituzionalizzato e il popolo, da cui il primo pretende derivare, in realtà tendono sempre più ad allontanarsi e solo una ricca iniziativa popolare può cercare di gettare un ponte tra il popolo e il potere».
Nei suoi trent’anni di storia il Tribunale Permanente dei Popoli ha accompagnato, anticipato e supportato le lotte dei popoli contro le violazioni dei loro diritti fondamentali, come la negazione del principio di auto-determinazione, le invasioni straniere, la distruzione ambientale e tutti quei casi di nuove forme di dittatura economica e di schiavitù.
L’azione del TPP si basa sui principi espressi dalla Dichiarazione universale dei diritti dei popoli ed è volta all’esame della realtà e allo studio del complesso di cause storiche, politiche ed economiche che portano alla violazione del Diritto dei Popoli, al fine di emettere delle “sentenze” che colpiscano, sotto forma giuridica, i responsabili delle violazioni di tali diritti. Il TPP è permanente ed è caratterizzato dal pluralismo ideologico dei membri della giuria, scelti in base alle loro qualità morali, scientifiche, letterarie; tra essi vi sono anche alcuni assegnatari di Premi Nobel.
Dalla sua nascita il TPP ha organizzato 36 sessioni tutte incentrate sulle violazioni del diritto all’autodeterminazione interna ed esterna dei popoli. Tra le questioni trattate negli ultimi anni, il problema delle radici della legittimità , e dell’illegittimità , del diritto internazionale è stato affrontato in diverse sessioni come: “L’impunità in America Latina” del 1991; “La Conquista e il diritto internazionale” del 1992; “Le politiche del Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale” del 1989 e del 1994; “Il diritto internazionale e le nuove guerre” del 2002. Un altro importante filone di analisi ha riguardato i crimini economici intesi come categorie strutturali delle violazioni dei diritti umani. In questa direzione sono andate le sessioni sui “disastri industriali”, come Bhopal (1992) e Chernobyl (1996), e quelle su “Le imprese transnazionali e diritti dei popoli in Colombia” del 2008 e su “L’Unione Europea e le imprese transnazionali in America Latina” del 2010.
Tutte le sentenze vengono inviate alle principali istanze internazionali e molte sono state discusse dalla Commissione per i Diritti Umani dell’ONU a Ginevra.

La Scuola di giornalismo
La Scuola di giornalismo nasce nel 2004 dopo una serie di conferenze internazionali sul rapporto tra guerra preventiva e diritto di informazione (Maurizio Torrealta, a cura di, Guerra e informazione. Un’analisi fuori da ogni schieramento, Edizioni Sperling Paperback Saggi, 2005). Lo scopo del gruppo di giornalisti guidati da Maurizio Torrealta (Rainews24) che, insieme alla Fondazione Basso-Sezione Internazionale, ha dato vita alla Scuola è quello di fornire agli studenti gli strumenti culturali per approfondire le nuove problematiche emergenti nel XXI secolo, come anche la conoscenza delle moderne tecnologie digitali necessarie per lo svolgimento della professione giornalistica.
La Scuola è fondata sul tema dei diritti, in particolar modo sulle questioni del rapporto tra Democrazia e diritti. Al centro delle materie, che vanno dalla storia contemporanea al diritto internazionale fino al diritto dei popoli, vi sono la difesa della dignità della persona e delle fasce deboli della popolazione, l’illiceità della guerra, le dinamiche di liberazione e, infine, il multiculturalismo. L’informazione in questo ambito è uno strumento della partecipazione attiva di tutti alla vita democratica e il ruolo del giornalista non deve essere quello di puro megafono della maggioranza, ma di attento conoscitore della realtà e delle condizioni delle minoranze, degli ultimi, di coloro che non hanno voce.

La scuola, giunta alla sua quinta edizione, unisce al lavoro pedagogico quello della ricerca sui media, come testimoniato dal volume Democrazia e concentrazione dei media che, grazie al contributo di studiosi internazionali come Ignacio Ramonet, Murilo Cesar Ramos, Ryszard Kapuściński, Sergio Amadeu, Aram Aharonian, Armand Mattelart, ha analizzato sotto il profilo economico, storico e sociologico la contemporanea affermazione delle politiche neoliberiste e la formazione a livello globale di grandi multinazionali della comunicazione.

La formazione sulle nuove tecnologie digitali avviene privilegiando l’approccio culturale dell’Open source, una filosofia di libero accesso al sapere e alla comunicazione che ben si coniuga con l’idea di diritti e democrazia portata avanti dalla scuola.

Sede: Via della Dogana Vecchia, 5 – 00186 Roma; tel. 066877774;
sito web: http://www.internazionaleleliobasso.it

 

forum-ambientalistaASSOCIAZIONE FORUM AMBIENTALISTA

Storia
Il Forum Ambientalista nasce nel 2000 come luogo di incontro di persone, comitati, associazioni il cui obiettivo è la salvaguardia dell’ecosistema, contro la mercificazione dell’uomo e della natura. Nell’anno 2003 si costituisce come associazione, che dal 2007 è iscritta all’albo del volontariato del Lazio e diviene associazione di protezione ambientale ai sensi dell’articolo 13 legge 349/86.

Scopo
L’Associazione sostiene l’alternativa di una società in cui i modi di produzione siano inseriti nei cicli naturali, rispondenti ai bisogni sociali che si devono poter esprimere attraverso forme di democrazia partecipata, per far crescere nella società una consapevolezza critica degli stili produttivi di vita e per affermarne di nuovi, ispirati ai valori dell’ecologismo.

Obiettivi
Il Forum Ambientalista ha assunto come temi di impegno prioritario la difesa dell’acqua come bene pubblico, lo sviluppo di un modello energetico diverso, basato sulle energie rinnovabili contro il dominio delle fonti fossili, la soluzione del problema rifiuti attraverso il ciclo integrato recupero-riciclo-riutilizzo e l’opposizione netta all’incenerimento, il recupero del rapporto con la terra e una agricoltura biologica e di qualità , attraverso il ciclo corto delle produzioni.

Attività
Ha partecipato ai movimenti referendari per l’acqua pubblica e contro il rinascimento nucleare: è coinvolta nella mobilitazione nazionale contro il carbone.
Sostiene i progetti di gruppi di acquisto sia di terreni agricoli che del fotovoltaico residenziale.
L’Associazione opera tramite iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni; svolge progetti con le scuole e le fasce di età giovanile per formare le nuove generazioni alla conoscenza dei meccanismi di tutela dell’ambiente.

Organi istituzionali
Il presidente nazionale è Ciro Pesacane, che presiede gli 11 componenti del direttivo dell’associazione composta dai gruppi regionali e locali.

Sede nazionale: via S. Ambrogio 4, 00186 Roma; tel. 0645449948;
sito web: www.forumambientalista.org

 

gruppoabeleGRUPPO ABELE

Il Gruppo Abele – associazione fondata a Torino da Luigi Ciotti nel 1965 – da sempre affianca all’accoglienza delle persone fragili l’impegno culturale e in senso lato “politico” per costruire giustizia sociale.
Numerose le battaglie civili promosse nel tempo, a cominciare da quelle per l’umanizzazione della giustizia penale minorile, e per una legge sulle droghe attenta ai diritti e agli aspetti educativi. Diversi anche i coordinamenti che l’associazione ha contribuito a fondare, fra cui il CNCA, la LILA e LIBERA.

Oggi il Gruppo Abele è:

Contrasto alle vecchie e nuove dipendenze
Il Gruppo da sempre aiuta chi vive prigioniero di dipendenze, con percorsi che uniscono ascolto, accoglienza, punti di riferimento, strumenti di formazione e reinserimento lavorativo e sociale. Un impegno che oggi si confronta con nuovi bisogni.
Se un tempo il problema principale riguardava la droga, ora crescono i problemi di alcolismo, l’abuso di psicofarmaci, il gioco d’azzardo compulsivo, i disturbi alimentari, le dipendenze legate alla sfera sessuale e una serie di comportamenti pericolosi connessi all’abuso di internet. Accanto agli sportelli di ascolto, ai centri di prima assistenza sulla strada e alle comunità residenziali che accolgono anche famiglie e persone malate di Hiv/Aids, il Gruppo Abele sviluppa progetti per comprendere e affrontare queste moderne “gabbie”.

Sostegno alle vittime di ingiustizia e abusi
Tanti i volti della povertà e della discriminazione che il Gruppo Abele incontra: donne costrette alla prostituzione, migranti vittime dell’intolleranza e del cinismo di leggi poco umane, donne e bambini maltrattati, nuclei familiari segnati da gravi difficoltà economiche, persone senz’altra casa che la strada. A ciascuno sono dedicati spazi e progetti che, al sostegno materiale e psicologico, affiancano opportunità per ritrovare una propria autonomia e la possibilità di guardare con maggiore fiducia al domani.
Fra questi: strutture e percorsi per liberare le vittime dello sfruttamento sessuale, uno sportello per le persone in transizione di genere e uno per la consulenza giuridica ai migranti, comunità protette per persone in fuga da violenze e abusi, servizi di ascolto e orientamento, centri diurni di accoglienza, un dormitorio.

Investimento con i giovani e con le famiglie
La storia del Gruppo Abele inizia dai giovani, che ancora oggi sono al centro del suo impegno: con i percorsi di formazione e prevenzione nelle scuole, l’educativa “di strada” che coinvolge in particolare ragazzi stranieri, l’attenzione alle politiche giovanili.
Anche le famiglie trovano “casa” dentro al Gruppo: non solo quelle più fragili ma in generale tutte quelle che cercano un affiancamento nelle fasi più delicate del processo educativo. Sono rivolti a loro cicli di seminari sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza. Il Gruppo promuove inoltre l’integrazione tra famiglie italiane e migranti, grazie a corsi di italiano per le mamme straniere e a momenti di incontro e scambio tra le diverse comunità .

Ricerca, formazione e informazione sui temi sociali
L’aiuto alle persone in difficoltà e la denuncia delle ingiustizie sono insufficienti se non sostenute dall’impegno a costruire una società che sappia garantire l’universalità dei diritti e il rispetto della dignità di ognuno. Un cambiamento che comincia dall’educazione, dall’informazione, dalla ricerca.
Per questo, accanto ai progetti per chi fa più fatica, negli anni il Gruppo Abele ha promosso un Centro studi per ricerche su temi sociali, una biblioteca aperta al pubblico, due riviste tematiche – “Narcomafie” e “Animazione Sociale” – e la casa editrice Edizioni Gruppo Abele. Numerose sono anche le proposte di formazione e confronto, rivolte a operatori del settore, insegnanti, giovani, genitori, volontari, amministratori pubblici.
Ad Avigliana gestisce la Certosa Gruppo Abele, un luogo “di sosta e di pensiero” ricco di storia, arte e natura, dedicato agli incontri e ai corsi dell’associazione e di varie realtà del sociale.

Cooperazione internazionale
Il Gruppo Abele è presente nella città di Grand Bassam, in Costa d’Avorio, con un progetto mirato soprattutto all’alfabetizzazione e alla formazione professionale dei giovani in difficoltà , ma che coinvolge l’intera popolazione attraverso attività ricreative, sportive, culturali, e servizi di sostegno alle fasce più deboli.
È inoltre iniziata una collaborazione con l’associazione messicana Sikanda, che nella città di Oaxaca lavora insieme ai “pepenadores”: famiglie poverissime costrette a sopravvivere raccogliendo rifiuti riciclabili nella locale discarica. Anche in quel contesto all’impegno per migliorare concretamente la vita delle persone si affiancano progetti educativi per sconfiggere discriminazioni e disuguaglianze.

Opportunità di lavoro per persone “svantaggiate”
Il “Consorzio Abele Lavoro” nasce dall’unione di alcune cooperative sociali di tipo B, che danno lavoro a persone con storie difficili alle spalle (rappresentano oltre il 30% dei dipendenti). Molte di esse, come Arcobaleno, La Rosa Blu, La Porta e Soeko, si occupano della raccolta differenziata di carta, cartone, plastica, rifiuti ingombranti e rifiuti elettronici per conto di enti pubblici e privati. Attraverso il lavoro queste cooperative offrono un’opportunità concreta di reinserimento sociale e strumenti educativi. Oggi il Consorzio impiega oltre 700 persone.

Presidente e fondatore è Luigi Ciotti. Il Consiglio di amministrazione, oltre che dal Presidente, è composto da: Leopoldo Grosso (Presidente Onorario), Beatrice Scolfaro (Vice presidente), Monica Baldassa, Dario Fanelli, Margherita Mauri, Maria Paola Melis, Chiara Caprioglio.

Sede nazionale: corso Trapani, 91b/95 10141 Torino; tel. 0113841011; fax 0113841031;
e-mail: segreteria@gruppoabele.org
sito web: www.gruppoabele.org

 

legambienteLEGAMBIENTE

Con oltre 1.000 gruppi locali, 20 comitati regionali, più di 115.000 tra soci e sostenitori, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano a campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali, Legambiente è l’associazione ambientalista italiana oggi più diffusa e radicata sul territorio nazionale. Superati i trent’anni di attività , mantiene lo stesso spirito con cui venne fondata nel 1980. Oggi come allora, infatti, propone stili di vita nuovi basati sulla difesa dell’ambiente e ispira la sua azione a valori condivisi e condivisibili, quali: l’aspirazione a un mondo diverso, il pacifismo e la nonviolenza, la democrazia e la libertà , ma anche la solidarietà e la giustizia sociale. Da sempre impegnata sul fronte della tutela territoriale a tutto tondo, nel corso degli anni ha via via raccolto nuove sfide e oggi rientrano tra le sue priorità anche la difesa dell’agricoltura di qualità e biologica e il contrasto ai mutamenti climatici.
Legambiente lotta contro le ecomafie, le speculazioni e l’abusivismo edilizio, promuove la valorizzazione delle aree protette, la diffusione delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e della raccolta differenziata e si batte per una mobilità sostenibile.
Legambiente è una delle organizzazioni ambientaliste italiane più conosciute grazie alle sue campagne di analisi e informazione sull’inquinamento. Goletta verde, Treno verde e Fiuminforma sono ormai sinonimi di monitoraggio sullo stato di salute dei mari, delle città e dei fiumi. Poi ci sono Mal’aria, la campagna delle lenzuola contro lo smog, Cambio di clima, programma di azioni per ottenere l’applicazione in Italia del Protocollo di Kyoto; Piccola grande Italia, iniziativa per la difesa e la valorizzazione dei Piccoli Comuni; Salvalarte e Carovana delle Alpi, rispettivamente per la tutela e la promozione del patrimonio storico artistico minore e del paesaggio alpino.
Legambiente è altresì impegnata nel settore della formazione scolastica, dove si prodiga per la diffusione dell’educazione ambientale.
Alle azioni “casalinghe”, inoltre, corrispondono sovente equivalenti campagne di respiro internazionale. L’impegno sul fronte dei mutamenti climatici, ad esempio, si declina in una serie di attività e reti globali. Così, per promuovere una politica di riduzione delle emissioni socialmente giusta ed equa che non avvenga a spese dei Paesi in via di sviluppo, né delle economie emergenti, Legambiente aderisce e partecipa al “movimento dei movimenti”, al processo dei Forum Sociale Europeo e Mondiale, e al network Climate Justice Now!.
Il nuovo Congresso, inoltre, ha deciso l’apertura di circoli di Legambiente all’estero, su iniziativa locale e condotti da attivisti dei territori. Il primo a inaugurare questo nuovo ciclo associativo è stato il circolo di Legambiente Corfù. L’analisi delle dinamiche globali e la necessità di costruire alleanze strategiche su temi centrali come i cambiamenti climatici e il commercio hanno portato Legambiente a partecipare a due importanti esperienze, il Laboratorio sulla sostenibilità , in collaborazione con Cgil, Wwf, Fairwatch e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, tra gli altri, e all’osservatorio sul commercio internazionale Trade Game, con Cgil, Arcs/Arci e Fairwatch.
Per chiedere un impegno maggiore e più responsabile del governo italiano e degli otto Paesi più ricchi del mondo nella lotta globale alla povertà , nel raggiungimento degli Obiettivi del millennio e nel garantire uno sviluppo sostenibile basato sui diritti umani, partecipa alla Coalizione Italiana contro la Povertà.
Legambiente è un’associazione indipendente e apartitica, aperta a chiunque ne condivida valori e obiettivi e grazie alle sue tante attività è riconosciuta dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare come associazione d’interesse ambientale; fa parte del Bureau Européen de l’Environnement, l’organismo che raccoglie tutte le principali associazioni ambientaliste europee, e della IUCN (The World Conservation Union); è riconosciuta dal ministero degli Affari Esteri come ONG di sviluppo.

Il X Congresso Nazionale, tenutosi a Milano dall’11 al 13 dicembre 2015, ha eletto come Presidente Nazionale Rossella Muroni; Vice Presidente Nazionale Edoardo Zanchini; Direttore Generale Stefano Ciafani; Amministratore: Nunzio Cirino Groccia.

Sede nazionale: via Salaria 403, 00199 Roma; tel. 06862681; fax 0686218474;
mail: legambiente@legambiente.it
sito web: www.legambiente.it

 

 

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