Tookie, Sofri, amnistia: la politica e il ricatto della sicurezza

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(da “Il Manifesto del 14 dicembre 2005, pag. 3)

Tookie, Sofri, amnistia: la politica e il ricatto della sicurezza

di Andrea Colombo

Per giustificare la scellerata decisione di non graziare Stanley Tookey Williams, il governatore della California Schwarzenegger si è appigliato alla dedica del suo libro del `98 Life in Prison. Particolarmente inaccettabile, secondo l`ex attore, la presenza, tra i tanti personaggi a cui il volume era dedicato, di George Jackson, leader dei Soledad Brothers, ucciso in carcere nel 1971. Una scusa tanto poco attendibile da equivalere quasi a una confessione aperta: il coraggioso Terminator aveva bisogno di un alibi, fosse pure il meno credibile, per evitare una grazia invisa al suo elettorato più forcaiolo.

Per spiegare la mancata concessione della grazia per Adriano Sofri, il ministro della Giustizia italiano Castelli è stato se non altro meno ipocrita. L`ex leader di Lc, ha detto, gode per il momento di una sospensione della pena di sei mesi. A quel punto, chiunque abbia vinto le elezioni politiche a via Arenula siederà un nuovo ministro, che quasi certamente firmerà la sospirata grazia. Perché mai, dunque, il leghista dovrebbe assumersi la responsabilità di una decisione sgradita ai suoi elettori?

Per motivare lo scarso entusiasmo con cui aderiscono alla campagna di Marco Pannella per l’amnistia, i principali partiti dell`Unione e la Cgil, non dicono niente. Dopo alcuni giorni di imbarazzante silenzio, alcuni leader dei Ds, Massimo D`Alema e Vannino Chiti, si sono decisi ieri a schierarsi a favore dell`amnistia. Ma il segretario, Piero Fassino, non si espone, e nessuno fa propria la sacrosanta richiesta che Pannella rivolge alle grandi organizzazioni sindacali e sociali, quella di spendersi per fare della manifestazione del 25 dicembre un evento di massa capace di incidere sulle decisioni dei partiti. E` infatti certamente vero, come sottolinea Chiti, che «senza l’apporto della destra il provvedimento non può essere approvato», ma è altrettanto vero che una massiccia spinta dal basso potrebbe smuovere, se non tutta la Cdl, almeno una sua cospicua parte.

fl problema è che, dichiarazioni formali a parte, i Ds e la Margherita non hanno alcuna voglia di spendersi per un`amnistia o un serio indulto. Lo hanno dimostrato ai tempi della visita della grottesca farsa sull`indultino. Del resto sono stati loro a inaugurare l`era della tolleranza zero con le leggi speciali contro «la microcriminalità» del governo D`Alema.

L`uccisione di Tookie Williams, la grazia non concessa ad Adriano Sofri e la svogliata adesione dell`Ulivo (per non parlare della Cdl) alla campagna per l`amnistia hanno molto in comune. In tutti e tre i casi si trattava di scelte in apparenza quasi obbligate. Graziare un condannato a morte, la cui colpevolezza era oltre tutto dubbia, che da vent`anni adoperava il suo carisma per combattere quelle bande che aveva contribuito a fondare sarebbe stato un atto di puro buon senso oltre che di giustizia. La liberazione di Sofri, sulla cui colpevolezza esistono nella peggiore delle ipotesi forti dubbi mentre non ne sussiste alcuno sulla sua assoluta non pericolosità sociale, avrebbe posto fine a una delle vicende giudiziarie più discutibili e sofferte della storia repubblicana. Quanto all`amnistia, pone riparo alla disastrosa situazione in cui versano le carceri e l`ammistrazione della giustizia, dovrebbe essere interesse prima di tutto di chi governa o spera di farlo presto.

Ma ogni considerazione, dal senso di giustizia alla semplice opportunità, va puntualmente a sbattere contro il terrore di scontentare una parte cospicua dell`elettorato. Le forze politiche appaiono così ostaggio di un Moloch che esse stesse hanno creato e spesso cavalcato, quello della sicurezza, della tolleranza zero, dell`emergenza continua. Per uscire dal vicolo cieco occorrerebbe coraggio politico, la capacità di guidare l`opinione pubblica invece che compiacerla nei suoi aspetti peggiori. Quello che è mancato al governatore della California e che purtroppo sembra mancare anche al centrosinistra italiano.

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