CDM. Pensioni, contributi unificati. Torna il blocco degli sfratti

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(Da “La Repubblica”, VENERDÌ, 20 GENNAIO 2006, Pagina 34 – Economia)

Pensioni, contributi unificati. Torna il blocco degli sfratti

Svolta per 2 milioni di lavoratori, compresi i co.co.co.
Alemanno: martedì stop all´ allontanamento degli inquilini più disagiati

LUISA GRION
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ROMA – Sfratti rimandati e contributi unificati. Il consiglio di ministri di ieri è intervenuto su due «emergenze»: quella abitativa (il governo pensa di ripristinare il blocco degli sfratti limitatamente agli inquilini più disagiati, anche se il varo del provvedimento è slittato a prossimo martedì) e quella previdenziale, dando il via libera definitivo alla cosiddetta “totalizzazione dei contributi“.
Un provvedimento, questo, destinato a far tirare un sospiro di sollievo a moltissimi lavoratori italiani, compresi i tanti co.co.co. che fino a oggi si sono visti versare dai datori di lavoro contributi previdenziali per diversi, temporanei impieghi. Spesso cifre minime sparse qua e là che da nessuna parte raggiungevano il minimo e che quindi – sul piano previdenziale – risultavano alla fine inutili. Ora tutte quelle quote potranno essere unificate per ottenere un´unica pensione; per attuare il provvedimento che – fra dipendenti, collaboratori continuativi, liberi professionisti e lavoratori automi – interessa un platea di 2 milioni di lavoratori, sono stati stanziati 186 milioni di euro. «Con questo provvedimento – ha detto il ministro del Welfare Maroni – è stata sanata una enorme ingiustizia: anche i co.co. co. potranno avere una pensione».
Le nuove regole, infatti, prevedono che un lavoratore possa totalizzare i diversi periodi di iscrizione nelle varie gestioni pensionistiche a condizione che abbia almeno 20 anni di contribuzione e 65 anni di età, oppure che abbia 40 anni di contribuzione complessiva (a prescindere dall´età) o che tutti i periodi da totalizzare abbiano una durata di almeno 6 anni. Al pagamento dell´assegno provvederà l´Inps.
Quanto agli sfratti, il decreto legge che li proroga sarà varato martedì prossimo. Il ministro Alemanno promette «una norma che sia legata a caratteri selettivi sociali e che protegga allo stesso tempo i piccoli proprietari». Baccini, titolare della Funzione Pubblica ha anticipato che «verrà esaminata la possibilità di dare una destinazione più mirata ai 104 milioni di euro che i grandi comuni, in questi anni, non hanno speso e che sarebbero serviti a dare un bonus rispettivamente di 6.000 e 5.000 euro agli sfrattati che hanno contratto un altro canone di affitto, e agli sfrattati che sono ospitati da parenti o amici». La sospensione dello sfratto interesserà le famiglie con almeno un figlio sotto i 3 anni, o che abbiano a carico due minorenni o familiari con malattie invalidanti che sconsigliano lo spostamento. Sempre a patto che il reddito totale «non consenta ragionevolmente» di pagare un canone. Il beneficio dovrebbe riguardare anche gli ultra sessantacinquenni. Ma in attesa di martedì, il provvedimento ha già suscitato un tiro incrociato di polemiche: l´Anci fa sapere che i 104 milioni richiamati da Baccini non sono stati spesi a causa dei ritardi del governo; i sindacati degli inquilini chiedono qualcosa di più definitivo; i proprietari di abitazioni alzano gli scudi. Confedilizia si dice «allibita»dalle dichiarazioni di Alemanno: «Il governo sembra voler violare la Costituzione e a disattendere un dettato contrario della Consulta. Che poi lo si faccia per tentare di vincere le elezioni a Roma, è solo un´aggravante».

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