DIRITTO ALLE CITTA`. Milano: 4mila famiglie vivono in baracche

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MILANO: ASSOEDILIZIA, 4MILA FAMIGLIE VIVONO IN BARACCHE O ALLOGGI ABUSIVI
Milano, 2 gen. – (Adnkronos) – A Milano circa 4.000 famiglie vivono in baracche ed alloggi abusivi e nella regione almeno 60.000 famiglie non riescono a pagare l`affitto. A sostenerlo e` Assoedilizia che in una analisi sull`emergenza casa nel 2005 sottolinea che “per contro i fondi per l`affitto destinati dallo Stato alle famiglie in difficolta` sono passati da 66 milioni di euro del 2001 a meno di trenta dell`anno in corso“. Sempre a proposito di affitti, sottolinea Assoedilizia “nella citta` piu` dinamica del Paese la quota degli alloggi destinata a questo scopo e` passata in venticinque anni dal 60% al 34% mentre gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono scesi dagli 88.000 del 1996 ai 71.000 attuali.
Secondo Assoedilizia, per riequilibrare domanda ed offerta mancano in Lombardia 70.000 alloggi (20.000 solo a Milano) a canone sociale. Regione e Comuni hanno in programma investimenti in tal senso, i cui effetti si vedranno pero` non prima di alcuni anni. “E` indispensabile -sottolinea l`associazione- provvedere alle necessita` abitative degli studenti universitari (46.000 su un totale di 175.000 provengono da altre citta`) per evitare che Milano perda progressivamente il tradizionale ruolo di `capitale del sapere“`.
Assoedilizia ricorda poi “che la carenza di alloggi in locazione costituisce l`ostacolo piu` serio alla mobilita` dei lavoratori che sempre piu` sono costretti a recarsi dove il lavoro c`e`, ma si trovano di fronte il problema di trovare casa ad affitti accessibili“.
“E` la conseguenza -afferma il Presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici – di una politica della casa miope e contraddittoria, foriera di tensioni sociali, le cui responsabilita` principali vanno attribuite allo Stato il quale, non solo non costruisce case da trent`anni, ma penalizza con continui aggravi di imposte gli investitori di case in locazione che vedono il reddito ridursi di oltre la meta“`.
Secondo Assedilizia tra le cause che hanno portato all`attuale situazione vi e` “ l`eliminazione di fatto della deducibilita` forfettaria delle spese manutentive e di gestione degli alloggi dati in affitto da societa` e da enti non commerciali che riguardano 80.000 famiglie milanesi; l`aumento delle imposte sulle cosiddette `seconde case`, che hanno equiparato gli alloggi dati in affitto alle ville al mare o ai monti; mentre il riclassamento catastale degli immobili in 4 microzone di Milano deciso dall`amministrazione comunale portera` ad un aumento dell`ICI fino a 2-3 volte“. Tutto questo, sottolinea l`associazione “induce gli investitori istituzionali nell`immobile ad uscire dal settore, mentre un trattamento fiscale di favore privilegia lo sviluppo dei fondi immobiliari, i `mattoni di carta“`.
Inoltre “una singolare maniera di interpretare il federalismo fiscale fa si` -per Assoedilizia- che i Comuni lombardi, Milano in testa, versino allo Stato somme considerevoli ricevendo in cambio solo il 4,5%, le briciole. A titolo di esempio, ogni cittadino di Milano versa `a fondo perduto` 4.309 euro, di Bergamo 3.781, di Monza 3.608“.
Per Assoedilizia “vanno studiate forme e formule per agevolare la locazione attuando sgravi fiscali per chi loca e una collaborazione tra operatori pubblici e privati. Una prima immediata anche se parziale risposta, puo` essere data da un iter preferenziale concesso ai proprietari di alloggi di grandi dimensioni (sono circa 18.000 di 140 mq ed oltre) che intendono frazionare: diverse migliaia di alloggi potrebbero essere immessi sul mercato in pochi mesi“. Per quanto riguarda poi gli alloggi per studenti, Assoedilizia in collaborazione con il Comune di Milano, universita` ed altri enti sta per realizzare un progetto ad hoc.
Ma ad allontanare i milanesi dalla citta` vi sono, per Assoedilizia, anche altri motivi come ad esempio l`inquinamento atmosferico: “a Milano -osserva- circolano ogni giorno lavorativo 1,3 auto per abitante in quanto almeno 600.000 auto provengono da fuori, il che ne fa una delle citta` con maggior traffico e con maggior inquinamento atmosferico del mondo. Ad esso si tenta di porre rimedio, senza risultati apprezzabili, con provvedimenti vari, tra i quali il blocco del traffico in certe giornate dell`anno dall`evidente sapore demagogico“.
“Anche in questo caso non c`e` bisogno di lambiccarsi il cervello per trovare la soluzione -afferma Colombo Clerici- per ridurre il traffico, diverse citta` europee hanno adottato la “tariffa per la circolazione urbana“ o road pricing, con buoni risultati (a Londra i veicoli privati in circolazione sono diminuiti del 20%). Il ricavato andrebbe usato per il potenziamento dei mezzi pubblici. Ora anche Regione e Comune stanno studiando una soluzione simile, da sempre sostenuta da Assoedilizia, che propone al posto di costosi impianti tecnologi di rilevazione degli automobilisti aventi diritto l`adozione di una semplice vetrofania da applicare sul parabrezza: come avviene in Svizzera per circolare sulle autostrade“.
Per quanto riguarda il decoro urbano, gravemente leso dai graffiti, Assoedilizia, che ha chiesto ed ottenuto nel corso del 2004 che la pubblica amministrazione, attraverso l`Amsa, provvedesse agli interventi di ripulitura, si augura che l`Ente, “anche alla luce degli scarsi risultati ottenuti con la proposta di contratti all`utenza privata, si convinca di non scaricare sul proprietario di casa costi sociali che sono di competenza pubblica, adottando un piano di ripulitura e di manutenzione gratuiti come avviene in altre citta` italiane ed estere“.

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