IMMIGRATI. Immigrato ucciso da vigilantes

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(La Repubblica, MARTEDÌ, 28 FEBBRAIO 2006, Pagina 17 – Cronaca)

Milano, lo sparo sulle scale. La guardia giurata indagata per omicidio colposo. Proteste e tafferugli

Rissa nel residence degli immigrati clandestino ucciso da un vigilante


L´uomo che ha colpito la vittima si occupava della sicurezza del palazzo senza avere un regolare contratto

MASSIMO PISA
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LORENZA PLEUTERI
MILANO – Ucciso da un colpo di pistola durante una lite, sparato dalla pistola d´ordinanza di una guardia giurata, nell´androne di un ex residence abitato prevalentemente da extracomunitari in via Cavezzali, periferia nord est, quartiere multietnico e tra i più problematici di Milano. La vittima è Abdel Khaled Nakab, marocchino 37enne irregolare e con precedenti per spaccio e furto. Abitava da un anno e mezzo in uno dei bilocali di quella palazzina, costruita come residence a fine anni Sessanta e diventata Babele dopo anni di abbandono. Il proiettile che lo ha ucciso è uscito dalla semiautomatica di Paquale Vaccaro, 42enne originario di Sarno, che da un paio di settimane si occupava della sicurezza del condominio per conto della proprietà, pur senza avere un contratto.
Anche ieri mattina l´uomo non doveva essere lì: era ufficialmente a casa in malattia per una bronchite, ma già domenica sera aveva fatto il turno al residence ed aveva chiamato il 113 per un incendio scoppiato in uno dei 196 appartamenti del complesso. Era nell´androne, Vaccaro, alle 8.50 quando Nakab ha tentato di rientrare al residence. «Mi ha minacciato – ha ripetuto la guardia giurata al pm Piero Basilone, nell´interrogatorio durato più di tre ore – mi ha detto: te la tolgo quella pistola. Era ubriaco e fatto, mi è venuto addosso». Nella colluttazione, secondo la ricostruzione fornita al magistrato, Nakab è riuscito a sfilare la pistola dalla fondina di Vaccaro. «È partito un colpo accidentale – ha aggiunto l´uomo – non è colpa mia». Una versione confermata dalle testimonianze del portinaio e dell´addetto delle pulizie, in quel momento nell´androne, dai graffi sul polso della guardia giurata e dalla traiettoria del proiettile, entrato dal petto e uscito dalla schiena, dall´alto in basso. Versione che ha convinto il pm: Vaccaro è stato rilasciato ed è indagato per omicidio colposo. La contestazione potrebbe diventare ancora meno pesante: eccesso colposo di legittima difesa.
Al residence della tragedia è scoppiata una piccola rivolta. Degli immigrati, la maggior parte degli inquilini di via Cavezzali 11. Esasperati, dicono, «dalle guardie giurate che girano sempre con le pistole, che ci chiedono soldi per stare zitti e ci sequestrano i documenti. Qui paghiamo già 800, 1000 euro per due stanze». Rabbia che diventava assalto all´ex amministratore dello stabile, poi all´appartamento del portinaio, devastato in pochi minuti. Un tumulto contenuto a fatica da una decina di agenti di polizia costretti a presidiare l´ingresso del condominio fino a metà pomeriggio.
C´è rabbia anche nel quartiere di via Padova, dove l´ex residence ha pessima fama di covo di spacciatori, immigrati irregolari in subaffitto, transessuali e prostitute, e le chiamate al 113 per risse e violenze sono quotidiane. «Stavolta è successo il fattaccio – raccontano nei bar della zona – ma la polizia qui la vediamo tutti i giorni». La palazzina, una torre di nove piani, era stata ristrutturata all´inizio del Duemila, dopo un lungo periodo di abbandono e dopo essere stata acquistata da tre immobiliari. Da allora, una girandola di amministratori giudiziari nominati dal tribunale civile e di guardie private incaricate di sorvegliare l´ex residence tra tensioni e scontri con gli inquilini. «Il metronotte in borghese – dice un dirigente della Securpol vigilantes, l´agenzia per cui lo “sceriffo“ denunciato lavorava da un mese e mezzo – era lì a titolo personale, nei giorni in cui a noi risultava in malattia».

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