NUOVI LAVORI. La foto di Ministero Lavoro USA e Unioncamere italiane

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(La Repubblica, MERCOLEDÌ, 15 FEBBRAIO 2006, Pagina 17 – Economia)

Molte coincidenze tra i dati Unioncamere e il dossier del Dipartimento Usa sulle future assunzioni

Badanti, infermieri e informatici gli impieghi del futuro sono qui

In America entro il 2014 i mestieri legati alla salute saliranno del 30%

In Italia nei prossimi tre anni i servizi alle famiglie saliranno dell´8,3 per cento

C´è un calo generalizzato nelle assunzioni di operai specializzati
Spazio a fisioterapisti e insegnanti, a operatori di call center e addetti alle vendite

Sia da noi che oltre oceano gli effetti delle nuove tecnologie e dell´invecchiamento

BARBARA ARDU
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ROMA – Si apre l´epoca delle badanti e degli infermieri, degli specialisti della cura di corpi sempre più anziani. Ma anche di professori e maestri, che si occuperanno dei figli di quelle donne che entreranno, sempre più numerose, in un mondo del lavoro che dovrà piegarsi alle esigenze dei nuovi consumatori. Più anziani, a caccia di informazioni e con una pensione ancora rispettabile sulla quale vorranno mettere le mani tutti quelli che, di mestiere, vendono beni e servizi. Che si tratti di polizze assicurative, di cibi precotti o di vacanze, poco conta. Commessi, addetti al catering, camerieri, consulenti finanziari saranno gli altri grandi protagonisti di un mondo del lavoro che premierà soprattutto chi saprà maneggiare le nuove tecnologie. E´ su queste certezze, la popolazione che invecchia, la vita che si allunga, la tecnologia che avanza, che il ministero del Lavoro Usa ha disegnato la mappa dei mestieri del futuro prossimo, da qui al 2014. Una mappa che una volta dispiegata sul tavolo non si discosta molto da quella che l´Unioncamere ha tracciato per l´Italia. Nel Belpaese, come al di là dell´Atlantico, aumenterà la richiesta di personale non specializzato (addetti alle pulizie, custodi, fattorini, ecc. +8,3%). Altrettanto spazio sarà riservato a chi si occupa di vendere (cassieri, rappresentanti, commessi), così come salirà la richiesta di figure esecutive legate all´amministrazione e alla gestione. Porte aperte dunque a contabili, operatori informatici, addetti alla gestione dei dati, operatori di call center, segretarie (+24%). E a differenza degli Stati Uniti da noi ci sarà ancora bisogno di operatori addetti ai macchinari (+7%), mentre anche le professioni tecniche (specialisti di ingegneria, chimica, informatica) creeranno posti di lavoro (+1%).
D´altra parte alcuni punti di partenza sono gli stessi: l´invecchiamento della popolazione, l´industria che arranca, la tecnologia che avanza sono fattori che stanno segnando l´economia dell´Occidente. Senza contare che andranno in pensione i figli del boom economico, generazione numerosa. Nel settore della sanità e dell´assistenza i nuovi posti di lavoro marceranno a un rimo del 30%. A organizzare la vita degli studi medici e paramedici, destinati a riempirsi di fisioterapisti, igienisti dentali, tecnici di diagnostica – pronosticano gli americani – si muoverà uno stuolo di segretarie e assistenti. Lavoro garantito anche a chi si occuperà di finanza e previdenza. E ci sarà ancora spazio per ingegneri informatici e consulenti legali e scientifici. Saranno però gli addetti alle vendite i veri protagonisti del mercato Usa: è nel settore commerciale che verranno creati il maggior numero di nuovi posti, compreso il settore dell´alimentazione. Tutti lavoratori che prenderanno il posto lasciato libero dagli impiegati di concetto, categoria destinata a restringersi insieme a quella dei tessili, degli agricoltori, dei magazzinieri, degli addetti alle poste. Tutta gente che non verrà sostituita quando andrà in pensione. E in una società dove ancora una volta sono i servizi ad aumentare e la produzione ad arretrare, le tute blu saranno sempre più un´eccezione. Degli oltre 18,9 milioni di posti di lavoro che gli Usa sperano di creare da qui al 2014 ben 18,7 milioni saranno nei servizi. Praticamente tutti. E l´Italia non farà eccezione: gli operai specializzati, pur continuando a costituire una bella fetta della forza lavoro vedranno le nuove assunzioni diminuire del 3,5%, da qui al 2008, più di direttori e dirigenti (-2,9). C´è un´industria però che trainerà ancora l´occupazione, quella farmaceutica.

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