Il Montenegro ha votato l`indipendenza. Via a separazione dalla Serbia

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I risultati della Commissione elettorale: col 55 per cento dei voti
L`affluenza alle urne ha superato l`86%. Politiche in ottobre


Il Montenegro ha votato l`indipendenza
Via libera alla separazione dalla Serbia

PODGORICA – Con il 55,5% dei voti, il popolo di Montenegro ha detto sì all`indipendenza dalla Serbia e alla fine dell`ultimo Stato unitario tra republiche ex jugoslave. Lo confermano i dati finali dello spoglio delle schede del referendum di domenica, resi noti oggi dalla commissione elettorale dopo il riconteggio dei verbali di 37 seggi residui (su circa 1.120) contestati dall`opposizione unionista.

Nella notte la festa per l`indipendenza è durata fino all`alba. E tra balli, spari, brindisi e luci, la piccola città montenegrina, oggi capitale di un nuovo Stato, pareva illuminata a giorno. Il Montenegro comincia ora la marcia per formalizzare il suo status. Presto una Costituzione rinnovata e in autunno le elezioni. Anche se di pochi decimali, Montenegro ha superato la soglia del 55 per cento fissata dall`Unione Europea per riconoscere la secessione dalla Serbia.

Secondo le cifre fornite oggi dal presidente e garante della commissione elettorale, il diplomatico slovacco indicato dall`Ue Frantisek Lipka, i no si sono fermati al 44,5%: 11 punti tondi in meno rispetto al partito degli indipendentisti. L`affluenza alle urne è stato alto, oltre l`86% dei 485.000 aventi diritto. Nei prossimi giorni sono previsti altri controlli di rito – vi sono tre giorni di tempo pr ulteriori eventuali contestazioni formali – ma il risultato appare ora un punto fermo, anche perché Lipka ha sottolineato l`accuratezza del calcolo, precisando che è stata la stessa commissione centrale a scrutinare sotto la sua responsabilità i i 37 seggi controversi, concentrati nella capitale Podgorica, dopo che a livello locale i rappresentanti di lista non erano riusciti a mettersi d`accordo. Uno scrutinio che ha attribuito nei seggi in questione una prevalenza di voti indipendentisti superiore rispetto alla media nazionale (oltre il 56%). Interpellato sulla possibilità di un riconteggio generale dei voti, evocato dall`opposizione unionista, il diplomatico slovacco ha tagliato corto, affermando che la commissione finora “non ha ricevuto obiezioni“ tali da giustificarlo.

Il destino finale dei dati – completi, ma considerati formalmente ancora preliminari in attesa della pubblicazione ufficiale – è quello di essere trasmessi al Parlamento locale, a cui spetterà la proclamazione dell`indipendenza, attesa a inizio giugno.

(La Repubblica, 23 maggio 2006)


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