In tre hard disk supersegreti decine di migliaia di dossier
Caso Telecom-SISMI. Decine di arresti
Telecom-Pirelli, Sismi e Polis distinto: per i giudici è questo il triangolo
dei fascicoli illegali. “Così l`azienda schedava con 007 militari e detective” In tre hard disk supersegreti
decine di migliaia di dossier di CARLO BONINI L`AFFARE Telecom, come sino ad oggi lo si è chiamato e per come ora viene ricostruito e documentato nelle carte del gip di Milano Paola Belsito, è la storia nera di una formidabile macchina di raccolta illegale di informazioni sensibili e del loro uso altrettanto abusivo. Un triangolo perfetto. Ai suoi vertici, la prima azienda telefonica del Paese e la sua controllante Pirelli; il servizio segreto militare, il Sismi; l`agenzia di investigazioni private “Polis distinto” di Emanuele Cipriani. Al centro, la politica, l`imprenditoria, il mondo delle professioni, giù fino ai semplici cittadini in cerca di primo impiego.
Decine di migliaia di nomi, imprigionati nel dossieraggio informatico, schiacciati dal ricatto, dall`intimidazione, dalla manipolazione.
La storia può apparire complessa. In realtà, tirandone il filo che la attraversa, svela una trama lineare che, alle origini, ha un`impronta familistica. Giuliano Tavaroli, Marco Mancini, Emanuele Cipriani – i protagonisti dell`affare – sono tre uomini legati da un`amicizia antica. Tra la fine degli anni `70 e i primi anni `80, i primi due faticano da carabinieri nella caserma di via Moscova, a Milano. Cipriani, che dei tre è il ragazzo nato bene, si fa notare per zelo e capacità in una filiale di banca. Dividono il poco che hanno e le grandi ambizioni che coltivano. Ma hanno teste molto diverse. Tavaroli e Cipriani litigano già allora ai tavoli delle pizzerie, dove il primo, rimproverato dall`amico di lasciare troppa mancia, lo apostrofa con l`accusa che è forse un`intuizione su ciò che li perderà: “Emanuele, sei un avido…”.
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