Badanti, un mestiere ”invisibile” che conviene a tutti. Analisi IRS
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Solo il 40% delle ”badanti” ha un contratto di lavoro. Da una rilevazione sulle assistenti di cura in Lombardia (130 mila tra regolari e non), le dimensioni di un mestiere che, a livello nazionale, resta ancora largamente invisibile
MILANO – Invisibili, ma sotto gli occhi di tutti. Sono le “badanti”, in prevalenza donne dell’est Europa e dell’America Latina che curano anziani e bambini nelle case degli italiani. In Italia sarebbero 619.732, e 130 mila di lori vivrebbe nella sola Lombardia. Solo il 40% ha un regolare contratto di lavoro, il 22% per cento invece non ha contratto ma solo il permesso di soggiorno. Le altre vivono nella totale irregolarità. I dati provengono dalla ricerca “Qualificare il lavoro privato di cura”, realizzata nel 2006 dall’Istituto di Ricerche sociali (Irs) di Milano in collaborazione con Caritas Ambrosiana e Cgil Lomabrdia. Per i ricercatori siamo di fronte a un mercato del lavoro “invisibile”. “È una situazione che conviene a tutti -spiega Sergio Pasquinelli dell’Irs-: alle famiglie delle persone anziane accudite, allo Stato e anche alle stesse assistenti familiari. Le famiglie risparmiano sugli oneri del contratto, lo Stato si vede risolto il problema della cura degli anziani senza fare particolari investimenti e le badanti sperano di poter guadagnare di più”.
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