Csv, serve ”un salto di qualità”. Granelli presenta il report 2005
Distinzione del ruolo del volontariato e di quello del lavoro scarsamente retribuito, ruoli chiari tra Stato e non profit e ricambio generazionale le priorità sul tavolo del confronto con le istituzioni. Si riparte da Napoli
ROMA – “Dopo 10 anni si deve fare un salto di qualità”. Ne è convinto Marco Granelli, presidente di Csv.net, il Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato che ha presentato nei giorni scorsi il Report di attività anno 2005 alla presenza del ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero e il Sottosegretario De Luca e personalità istituzionali e del terzo settore italiano. “La rete dei Centri di Servizio per il volontariato – ha spiegato Granelli – è una rete sia orizzontale che verticale. Orizzontale perché è e deve essere una rete sempre condivisa e partecipata ma anche verticale, perché non rinuncia al rapporto con gli enti locali e nazionali. Ciò su cui occorre riflettere è l’integrazione delle dirigenze degli Enti Locali, ma anche delle organizzazioni di volontariato, dei singoli e di tutti quei soggetti, pubblici e privati, che sono impegnati per il bene comune. Occorre studiare una strategia di integrazione di servizi per sapere realmente rispondere a bisogni sociali in trasformazione. Bisogna pensare a una nuova politica dei servizi che produca in questo senso un cambiamento sostanziale e riflettere su una possibile modifica della normativa esistente. I Csv sono degli strumenti di rappresentanza perché intermediari tra il volontariato e le istituzioni. E’ importante essere a servizio di un volontariato che opera in una società in cui il livello di disgregazione sociale aumenta”.
Distinzione del ruolo del volontariato e di quello del lavoro scarsamente retribuito, ruoli chiari tra Stato e non profit e ricambio generazionale i punti determinanti secondo il Ministro Ferrero sul tavolo del confronto con le istituzioni. Ferrero ha voluto rimarcare che la forza e la vitalità del volontariato sono decisive e strategiche per la risoluzione della disgregazione sociale in cui, oggi, si vive. L’inversione di tendenza alla disgregazione sociale non è né facile né immediata per cui la costituzione di una nuova densità sociale costruttiva è determinante. In questo senso la costruzione di legami sociali è strettamente legata all’azione del volontariato. Il Ministro ha proseguito sottolineando la necessità di rivedere il quadro legislativo attuale sul volontariato, in quanto, la situazione attuale impone una correzione e una armonizzazione. L’obiettivo è la costruzione di un testo unico che raccolga in forma armonica le questioni rilevanti. Ora si attende la conferenza nazionale del volontariato (13-15 aprile Napoli).
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