Cancro: 3,2 milioni di nuovi casi in Europa nel 2006

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300.000 casi in più rispetto al 2004, e 1,7 milioni di decessi

PARIGI – Il cancro continua a colpire in Europa, con 3,2 milioni di nuovi casi diagnosticati in 39 Paesi nel 2006, vale a dire 300.000 in più rispetto al 2004, e 1,7 milioni di decessi. Lo afferma uno studio del Centro internazionale di ricerca sul cancro (Circ) pubblicato oggi nella rivista ‘Annals of Oncology’. Secondo le statistiche del Circ, l’agenzia dell’ Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per il cancro, la sola Europa dei 25 totalizza quasi 2,3 milioni di nuovi casi e oltre un milione di decessi annuali.

Il cancro dei polmoni resta quello più letale, con 334,800 decessi (il 19,7% del totale delle morti per cancro). E’ seguito dal cancro del colon-retto (207.400 decessi, più 1,8% rispetto al 2004), quello al seno (131.900 decessi) e quello allo stomaco (118.200). Con un totale di 429.900 nuovi casi – precisa la ricerca del direttore del Circ Peter Boyle e dei suoi colleghi – il cancro al seno è quello più frequentemente diagnosticato (13,5% dei nuovi casi indipendentemente dal sesso, 28,9% tra le donne), seguito dal cancro del colon-retto (412.900, 12,9%) e quello ai polmoni (386.300, 12,1%). L’aumento dell’incidenza dei tumori maligni in Europa, passati da 2,9 milioni di nuovi casi nel 2004 a 3,2 milioni l’ anno scorso, “anche se parzialmente dovuto a differenza di metodi di stima, dimostra l’effetto dell’invecchiamento della popolazione europea e sottolinea la necessità di un’azione urgente”, rileva lo studio del Circ.

Prima causa di mortalità per cancro in Europa, il tumore ai polmoni è, “nell’immensa maggioranza” dei casi, causato dal tabacco, secondo il professor Boyle, che considera la lotta al fumo una priorità in Europa. Per il cancro del colon e del retto, responsabile di un numero crescente di decessi, resta “la speranza che la modifica del regime alimentare, l’aumento dell’attività fisica e la lotta contro l’obesità permetteranno di ridurne l’incidenza e la mortalità”, aggiunge Boyle, pur riconoscendo la lentezza dei progressi. Egli insiste sulla necessità di programmi di ‘depistage’ organizzati del cancro al colon-retto in tutta Europa, programmi che “hanno dimostrato la loro efficacia”.

Tra le donne, dopo il cancro al seno e quello del colon-retto (195.400 nuovi casi nel 2006), al terzo posto tra quelli più di frequente diagnosticati è il tumore dell’utero (149.300 nuovi casi), all’origine di 46.600 decessi. Tra gli uomini, il cancro alla prostata è il più frequente (345.900 nuovi casi nel 2006), seguito da quello ai polmoni (292.200) e sa quello al colon-retto (217.400). Per tutti i cancri in genere, anche se i tassi di mortalità per fascia d’età restano costanti, “ci saranno, nel futuro prevedibile, grandi aumenti dei numeri assoluti di casi e di decessi”, tenendo conto dell’invecchiamento della popolazione. Per la sola Europa dei 25 – precisa la ricerca del Cicr – il numero delle morti per cancro potrebbe passare da 1,16 milioni nel 2006 a 1,3-1,4 milioni nel 2015.


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