Il governo egiziano fa liberare Abu Omar

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L’esecutivo del Cairo dà l’ordine di scarcerare l’ex imam detenuto nel proprio territorio e sequestrato a Milano nel febbraio del 2003

L’annuncio è stato dato dalle agenzie di stampa internazionali


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  Bruxelles, è possibile un’Europa aperta? – Foto: flickr.com

“Ogni individuo ha diritto alla libertà  e alla sicurezza”. L’articolo 6 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea potrebbe sembrare un doppione, semplicistico, di dichiarazioni dei diritti umani, convenzioni internazionali e costituzioni nazionali più note e più specifiche nell’enunciazione dei contenuti. Eppure ricorda uno dei temi centrali dell’Unione Europea: la visione dell’Europa come uno spazio di “giustizia, libertà  e sicurezza”, lanciata dal summit di Tampere nel 1999 e da allora ripresa nei così detti “programmi” di Le Hague e di Stoccolma, dopo essere entrata a far parte del Trattato di Lisbona sul funzionamento dell’Unione. Un tema ricco di implicazioni politiche, sociali e culturali, capace di interrogare in profondità  ogni cittadino. La Carta dei Diritti dovrebbe essere una sorta di garanzia generale di applicazione uniforme delle normative europee negli stati membri, dunque un tassello ulteriore di una struttura legislativa complessa, che tocca però molto da vicino le nostre vite e quelle dei migranti che entrano nella “fortezza” europea. Eppure spesso lo spazio europeo è attraversato da violazioni di diritti, da barriere invisibili che separano cittadini di serie A e di serie B, extra-comunitari e intra-comunitari.

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8 per mille, niente fondi per i rifugiati: “Una beffa di Stato”

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Niente fondi per la realizzazione di progetti per l’inserimento lavorativo, alloggio, salute e ricongiungimento familiare. “Paradossale in un Paese in cui gli interventi a favore dei rifugiati sono sporadici”

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