by redazione | 31 Marzo 2007 0:00
Nel 2006 oltre quaranta dirigenti hanno incassato oltre 3 milioni. Al top il “clan degli ex” guidato da Gamberale, Tonini e Colao
(la Repubblica, 31 marzo 2007)
MILANO – Il 2006 si conferma come un altro anno d’oro per gli stipendi dei dirigenti italiani. Oltre 40 tra i top-manager di Piazza Affari (contro i 27 del 2005) hanno chiuso l’anno con una busta paga superiore ai 3 milioni. E la testa della classifica dei Paperoni d’Italia è stata riconquistata – dopo un anno di interregno – dai vertici della galassia Pirelli-Telecom. Lo scettro di “Bill Gates” tricolore è andato a Carlo Buora che grazie alla liquidazione della Bicocca (lasciata per concentrarsi sull’ex-monopolio) si è messo in tasca un super-stipendio da 18,8 milioni.
L’intero vertice della graduatoria, del resto, è appannaggio del “clan delle liquidazioni”. Dietro Buora c’è infatti un altro “ex” di lusso, Vito Gamberale, uscito da Autostrade con in tasca un assegno di oltre 12 milioni. A ruota seguono Emilio Tonini (che ha incassato da Mps 10 milioni – parte come “premio d’operosità” – dopo 38 anni in azienda), Vittorio Colao (7,8 milioni da Rcs di cui la metà donati in beneficenza) e Roberto Vedovotto, ex ad Safilo, con 7,4 milioni. L’addio dorato di Colao conferma la storica generosità di Via Solferino che negli ultimi quattro anni – da Mele a Romiti jr., da Tatò a Vitale – ha speso quasi 30 milioni tra buonuscite e buonentrate (ultima in ordine di tempo il milione di bonus d’ingresso per Antonio Perricone) per oliare il frenetico turnover dei suoi manager.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2007/03/stipendi-doro-buora-re-di-piazza-affari-dalla-bicocca-188-milioni-di-liquidazione/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.