“Mosquito” anti-giovani: l’Europa chiede la messa al bando
STRASBURGO – L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europea (Pace) ha chiesto il divieto dei dispositivi acustici di dispersione dei giovani, meglio conosciuti come mosquito. Si tratta di apparecchi che producono un forte segnale acustico, emesso però su frequenze udibili solo da orecchie giovani. Vengono usati generalmente in vie centrali, davanti a negozi o centri commerciali, al fine di evitare i normali ma rumorosi assembramenti di giovani. Senza tirare in ballo i dubbi sugli effetti nefasti per la salute di chi viene esposto a questi suoni molto fastidiosi (più di qualche vittime ha denunciato in passato effetti collaterali come giramenti e dolori di testa, o nausea), il principio su cui il Consiglio d’Europa basa la propria richiesta di messa la bando è il fatto che il dispositivo “discrimina i giovani, trattandoli come se fossero volatili indesiderati o parassiti”.
Il rapporto redatto dal popolare polacco Piotr Wach è stato approvato all’unanimità dall’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (organizzazione che dal dopoguerra riunisce 47 Stati europei e non è da confondere con una delle istituzioni dell’Unione europea), e avanza l’ipotesi che il mosquito violi vari diritti umani, quali la libertà di riunione o il diritto alla vita privata, oltre a configurarsi come trattamento degradante in quanto infligge dolore acustico.
Si stima che siano attualmente in uso oltre 3.500 di questi dispositivi tra Regno Unito, Belgio, Francia, Irlanda, Paesi Bassi e Svizzera. L’Assemblea ha invitato pertanto i governi, i parlamenti e le autorità regionali e locali a bandire il dispositivo dai luoghi pubblici. Inoltre la Pace chiede che ne vengano vietate la commercializzazione e la vendita di questi dispositivi per uso privato, o quantomeno chiede che il suo impiego venga segnalato da chiari avvertimenti. Infine, il rapporto raccomanda anche la creazione di maggiori spazi ricreativi e culturali per i giovani, in consultazione con le loro associazioni. (mm)
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