Bersani: “Il premier si dimetta mette a rischio la dignità del Paese”
ROMA – Opposizione compatta nel chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Motivazione: la telefonata del premier alla questura milanese per far rilasciare la minorenne Ruby costituisce un «intollerabile abuso di potere». Non usa mezzi termini il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani, secondo il quale «le notizie che emergono da Milano ci dicono una cosa chiara: Berlusconi non può stare un minuto di più in un ruolo pubblico che ha indecorosamente tradito». Il numero uno del Pd sottolinea che «l’Italia ha una dignità che non può essere messa a repentaglio davanti al mondo» dai comportamenti del suo primo ministro. E poi, aggiunge, il Paese ha una serie di problemi che «devono essere finalmente affrontati in un clima di serietà e di impegno. Ormai il tempo è finito. Bisogna aprire una fase nuova».
Il vice segretario Enrico Letta guarda al gruppo dei finiani quando dice: «Ci aspettiamo che gli alleati stessi del presidente del Consiglio vadano a voltare pagina perché dopo questa vicenda le cose non possono restare così». Anche se, aggiunge, le dimissioni «dovrebbero essere una cosa naturale» per chi telefona alla questura chiedendo il rilascio di una persona fermata per furto e oltretutto espone il Paese «al ludibrio globale». E a chi gli chiede se il Pd presenterà una mozione di sfiducia, Letta risponde: «Ragioneremo sul da farsi». Il capogruppo democratico, Enrico Franceschini, bolla la vicenda della telefonata a via Fatebenefratelli come «un intollerabile miscuglio di menzogne e reati inconciliabili con il ruolo di premier». Quindi chiede al ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, di «riferire immediatamente al Parlamento» su quanto successo la notte del 27 maggio. Per il numero due dei senatori pd Luigi Zanda, Berlusconi ha commesso un «abuso di potere». Riferendosi poi al fatto che il Cavaliere abbia giustificato la necessità del rilascio della giovanissima Ruby dicendo alla questura che si trattava della nipote del presidente egiziano Mubarak osserva: «Una menzogna, aggravata dall’averla detta alla polizia e dal fatto che coinvolge un capo di Stato di un grande Paese come l’Egitto, è assolutamente intollerabile e da sola costituisce un motivo per richiedere le dimissioni immediate di Berlusconi».
E come il Pd la vedono i centristi di Pier Ferdinando Casini. Come il Pd anche l’Udc non appoggia la mozione di sfiducia al premier dell’Idv, ma come il Pd anche l’Udc attende le mosse del Fli e intanto ritiene che il Cavaliere debba lasciare Palazzo Chigi. Lo dice il suo segretario Lorenzo Cesa per il quale «le vicende degli ultimi giorni» legate al “Rubygate” dimostrano che «il governo ormai naviga al buio e si occupa di tutto tranne dei problemi degli italiani». Ecco perché occorre aprire al più presto «una fase politica nuova» e per questo chiediamo «le dimissioni del governo». Nell’interesse del Paese e dello stesso centrodestra, aggiunge Cesa, che da questa situazione di «paralisi» non può che uscirne con le ossa rotte. Attacca anche l’Idv quando Antonio Di Pietro dice: «Berlusconi è umiliante, si dimetta. E se non vuole farlo per gli italiani, lo faccia per se stesso, ha bisogno di curarsi prima che sia troppo tardi».
Related Articles
La Genova rimossa di Ingroia
LISTE. DI PIETRO AL POSTO DI AGNOLETTO E I CASI GIARDULLO E LI GOTTI: IL G8 È UN NERVO SCOPERTO
Sapessi come è strano essere di sinistra e «ingroiano» a Milano… La doppia campagna elettorale, nella cruciale Lombardia, è appena cominciata e in troppi si stanno mordendo le labbra piuttosto che dire le cose come stanno.
Impotenza a 5 stelle
In questi giorni le cronache parlamentari si sono applicate — senza economia di turpiloquio — agli insulti sessisti di un deputato a 5 stelle verso un gruppo di donne Pd.
5 Stelle a Roma: arrestato per corruzione De Vito, del partito dell’«onestà»
Roma. Il presidente dell’Assemblea capitolina coinvolto nell’inchiesta sul nuovo stadio. Non solo il progetto di Tor di Valle: mazzette anche per gli ex mercati generali e l’ex stazione Trastevere