Ma il Campidoglio insiste “Regole o gli togliamo i figli” indagati i genitori dei fratellini
ROMA – «Chiederemo alla protezione civile di allestire delle tendopoli, così potremo sgomberare tutti i microcampi fatti di baracche e di morte». Annuncia provvedimenti eccezionali il sindaco Gianni Alemanno, il giorno dopo la tragedia di via Appia, costata la vita a quattro fratellini rom. Una giornata convulsa e tesissima mentre, a palazzo di giustizia, si prepara l’incriminazione dei genitori e della sorella maggiore dei bimbi per abbandono di minore: un atto dovuto per garantire ai familiari di seguire le indagini. «Le tendopoli ci daranno la possibilità di essere più incisivi negli sgomberi – continua Alemanno – con questo strumento l’azione del comune potrà essere più massiccia, incisiva e costante… «. Il sindaco spiega che le tende offrono maggiore garanzia di sicurezza: «Adesso i rom vivono in baracche di plastica e naylon, altamente infiammabili. Queste tendopoli sarebbero fatte con tende militari, in materiale ignifugo. Non accetteremo veti di Tizio o Caio, le tende sorgeranno dove riterremo opportuno, non ci saranno presidenti di municipio o comitati civici che tengano». Il sindaco precisa, comunque, che le tendopoli saranno lontane dai centri abitati. Non basta: «Chiederemo al governo complessivamente 30 milioni di euro – aggiunge il primo cittadino – per fronteggiare questa emergenza abbiamo intenzione di chiedere al ministero della difesa delle strutture, ci sono delle caserme dismesse che potranno essere utilizzate. Tre campi non bastano per alloggiare le 2.400 persone che vivono negli insediamenti abusivi». Linea durissima anche con le famiglie dei nomadi: «Chi vive a Roma dovrà accettare le nuove condizioni di sicurezza che l’amministrazione intende perseguire con i campi regolari: diversamente si potrà procedere anche all’affidamento dei minori. Chiederemo al Tribunale dei minorenni di darci la possibilità di levarli alle famiglie e darli in affidamento». Quanto a Elena Moldovan e Mircea Erdei, i genitori dei quattro bambini morti, la coppia è stata ascoltata a lungo in questura e oggi sarà incriminata per l’articolo 501 del codice penale (abbandono di minore) assieme alla figlia diciottenne che, poco prima del rogo, si era allontanata per andare a prendere acqua. Sarà l’autopsia a stabilire se i bimbi sono morti asfissiati dal fumo o bruciati vivi. L’area dove si è consumata la tragedia è stata sgomberata dalle ultime baracche e messa sotto sequestro. I familiari delle vittime sono stati trasferiti in una struttura sulla Salaria. «Non è vero che abbiamo rifiutato l’assistenza del comune – ha spiegato il padre dopo l’incontro col presidente Napolitano – prima di oggi nessuno ce l’aveva mai offerta. Per un po’ abbiamo abitato a Colleferro ma il padrone di casa ci ha mandati via perché eravamo troppi».
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