Anno 2025, il mondo in mano a 600 città
MILANO — Tra 15 anni due miliardi di persone vivranno nelle 600 maggiori città del mondo, un quarto della popolazione planetaria. Il 60%della ricchezza globale sarà prodotto in queste 600 città , che alloggeranno 735 milioni di famiglie, con un prodotto interno lordo (pil) medio pro capite di 32 mila dollari. E di queste famiglie, 235 milioni nuclei abiteranno nelle metropoli dei Paesi in via di sviluppo, ciascuno con un reddito di oltre 20 mila dollari all’anno. Sono alcuni dati del nuovo studio del McKinsey Global Institute («Urban world: mapping the economic power city» ), che traccia la crescita economica e l’evoluzione demografica in duemila città del mondo, di cui 23 italiane, dal 2007 al 2025. La ricerca, pubblicata ieri, prevede non solo un mondo sempre più urbanizzato, con la popolazione urbana che cresce di 65 milioni di persone all’anno (è come se venissero create 7 nuove Chicago ogni anno), ma segnala anche un irreversibile e veloce spostamento del peso economico delle città dall’Occidente al Sud del mondo e, ancora più rapidamente, a Est. Con cattive notizie per il nostro Paese. Le città italiane rimarranno ferme. Anzi Milano, che nel 2007 figurava all’ 11 ° posto tra le prime 20 città per prodotto interno lordo, nel 2025 non comparirà più nella classifica. La città più ricca del pianeta? New York, con 1,77 miliardi di ricchezza prodotta spodesta Tokyo, prima nel 2007, che però resta seconda (lo studio è stato completato prima di terremoto e tsunami). Shanghai entra direttamente al 3 ° posto (1,2 miliardi la stima sul pil prodotto nel 2025). Londra scende dal 3 ° al 4 ° posto. Pechino è quinta. Parigi resiste al 7 ° posto (era quarta). Entrano Shenzhen (10 ° ), Tianjin (11 ° ), Chongquing (17 ° posto), Guangzhou (19 ° ) e Città del Messico (20 ° ). Sfogliando la nuova mappa del potere economico delle città (lo studio integrale può esser e c o n s u l t a t o s u l s i t o www. mckinsey. com/mgi) si scopre che nei mercati avanzati una città su tre non comparirà più tra le top 600, la classifica dove entro il 2025 entreranno 136 nuove città , tutte di Paesi in via di sviluppo: 100 saranno cinesi, città di cui pochi finora hanno sentito parlare come Haerbin, Shantou e Guiyang; 13 saranno indiane, incluse Hyderabad e Surat; e 8 del Sud America, tra cui Cancun e Barranquilla. A trascinare l’espansione economica di queste regioni urbane è la crescita della ricchezza pro capite più ancora che l’aumento demografico. Lo studio stima che il pil prodotto nel complesso dalle principali 600 città , dal 2007 al 2015, aumenterà di 34 mila miliardi, a 64 mila miliardi. Con le prime 100 città che produrranno il 35%della ricchezza globale. Contrariamente a quanto si crede, le star della crescita non sono le megacittà . Entro il 2025 il 40%della ricchezza globale arriverà infatti dalle città di «peso medio» (quelle fino a 10 milioni di abitanti) nei mercati emergenti, più dell’intero mondo avanzato e delle megalopoli dei Paesi in via di sviluppo insieme. Assisteremo progressivamente al declino delle città dell’Europa occidentale, a dispetto del ruolo che giocano oggi nell’economia mondiale. In Italia va anche peggio. Per le 23 città italiane prese in considerazione nello studio è prevista una crescita economica nulla: nel 2025 contribuiranno al pil globale con 1.100 miliardi di dollari, una cifra identica a quella del 2007. Statica è la quota della popolazione, che aumenterà solo di un milione (da 28 a 29 milioni) in 15 anni. E ferma è la ricchezza pro capite, pari a 39 mila dollari all’anno testa, nel 2007 come nel 2025. Nel complesso da queste 23 città arriverà il 53%della ricchezza italiana. Nel confronto nazionale Milano, di gran lunga la città più ricca, nei prossimi 15 anni rallenta, ma continua a crescere (+0,4%), arrivando a 393 miliardi di pil stimato nel 2025, al contrario di Torino (crescita nulla) o Roma (+0,2%). Ma tra gli «hot spot» globali del 2025 il capoluogo lombardo compare solo una volta: è al 16 ° posto per i numero di famiglie con un reddito annuo medio di oltre 20 mila dollari. Ma prima vengono Shanghai, Pechino, Mosca, Città del Messico, San Paolo, Seul. L’Italia non c’è mai quando si valuta la ricchezza pro capite: Oslo comanda, seguita da Doha, Bergen e Macau. O si considera il ritmo di crescita: dominano Shanghai e Pechino. O si guarda alla popolazione totale: prima Tokyo, che viene prima di Mumbai, Shanghai, Pechino e Delhi. O, ancora, si tiene conto del numero dei bambini sotto i 15 anni: Kinshasa, poi Karachi, Dhaka, Mumbai e Calcutta (New York è al 9 ° posto, Londra al 18 ° e Parigi al 23 ° ).
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