Assange: “In Italia la situazione dei media è cupa”

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Ok, ragazzi, abbiamo finito. Mi piacerebbe poter tornare in Italia, mi è piaciuto essere nel vostro Paese. Mi sono lamentato con un amico bulgaro delle difficoltà  che sto affrontando in questo momento, con gli arresti domiciliari, il dispositivo elettronico attaccato alla gamba e l’obbligo di presentarmi al comando di polizia ogni giorno. Durante gli anni Novanta lui aveva scritto contro il regime e si è ritrovato per sei anni nella mia stessa posizione (e ha vinto). Tutto è relativo. A presto!
Julian Assange

Signor Assange, Carne Ross, fondatore di Independent Diplomat ha twittato “Mi è stato detto da due fonti affidabili a Londra che Wikileaks ha alcune centinaia di file su Guantanamo e non li sta rendendo pubblici”. Possiedi questi file? Quando potremo vederli? Tra l’altro, mi è piaciuto tradurre la Ted conversation che hai fatto in Italia a luglio. Con fiducia, Federica
Grazie Federica. Il video Ted è buono, è stato fatto solo una settimana prima che facessimo uscire ‘The Afghan War Diaries’. Abbiamo fatto una promessa alle nostre fonti: di rendere pubblico il materiale, e di pubblicarlo in modo da massimizzarne l’impatto. Non teniamo le informazioni nel cassetto, anche se può capitare che gli attacchi che ci vengono rivolti rallentino talvolta le nostre attività .

Mr. Assange, vorrei farle una semplice domanda: dove crede stia andando questa società ? Forse si sta avviando all’autodistruzione? Grazie mille, Flavio
Ci sono due strade alternative per il futuro, ma non è chiaro quale delle due la civiltà  deciderà  di imboccare. Questo è ciò che rende il momento storico attuale così importante. Da una parte c’è la via del totalitarismo digitale transazionale, con lo stato, le compagnie private di intelligence e le compagnie petrolifere che si confondono uno nell’altro, e il monitoraggio di ciascuno di noi – la politica della ‘trasparenza dall’alto’ per cui chi è potente sa tutto di chi non ha potere. Dall’altra, c’è la via del collasso degli stati nazione in poteri regionali, la via della privacy e della libertà  digitale, i mercati dei piccoli produttori genuini, il potere monitorato – la ‘trasparenza dal basso’ – che significa nessuna autorità  senza apertura.

Buongiorno mr. Assange la mia domanda riguarda i cable relativi alla Bank of America, e il file insurance.aes. Quando saranno pubblicati i cable sulle banche? Quando pensi di dare agli attivisti hacker (hack-tivist) la password per entrare in insurance.aes? Un’altra domanda personale: vivi meglio dopo aver creato Wikileaks? Frakua
Non abbiamo mai rivelato da quale banca arrivano le nostre informazioni bancarie. Abbiamo informazioni relative a varie banche americane, e tuttavia ci sono alcune questioni che dobbiamo affrontare per rendere giustizia a questo materiale. A proposito dei cable sulla Bank of America: probabilmente ci sono cable che si riferiscono a questa istituzione bancaria. In questo momento stiamo rendendo pubblici i cable nei tempi e nei modi in cui i media con cui lavoriamo sono in grado di scrivere articoli sui documenti di cui siamo in possesso. Ciò fa sì che possano ottenere l’attenzione che meritano ed essere approfonditi come meritano.

Quindi, nel momento in cui un gruppo editoriale penserà  che ci sono cable sulla Bank of America degni di pubblica attenzione, allora noi li renderemo pubblici. Alla fine dell’intero progetto noi riveleremo tutto il nostro materiale, in modo che l’opinione pubblica possa studiare da sola tutta l’informazione che contiene.

L’ ‘insurance file’ di cui abbiamo rivelato l’esistenza lo scorso anno è una forma di protezione per Wikileaks, il nostro staff e per il materiale di cui siamo in possesso. Le chiavi di accesso sono nelle mani di alcuni avvocati in varie parti del mondo. Le renderanno pubbliche nel momento in cui riteranno che Wikileaks è stata attaccata a tal punto da non essere più in grado di fare quel che sta facendo. In tal modo altri potranno eventualmente portare avanti il nostro lavoro sul materiale che non abbiamo ancora pubblicato.
Questo procedimento è stato pensato per fare sì che anche se noi saremo messi fuori gioco l’informazione di cui siamo in possesso diventi di dominio pubblico, visto che appartiene all’opinione pubblica.

Da quando abbiamo fondato Wikileaks ho lavorato duro e ho dovuto affrontare molti attacchi personali e professionali. Malgrado tutto, il nostro lavoro sta facendo la differenza per ciò che concerne la giustizia nel mondo. Ad esempio, solo la settimana scorsa il premier del Paraguay è stato costretto a dimettersi per accuse nate dai cable che riguardavano lui e il suo governo. Risultati importanti come questi valgono tutto lo sforzo, i processi e i rischi che questo lavoro comporta.

Salve Julian!! Che cosa pensi di Daniel Domscheit-Berg e del suo libro? Credi che OpenLeaks possa in qualche modo influenzare Wikileaks? Tiziana C
E’ un imbroglione pericoloso e malevolo. E questo emergerà  nel processo.

Salve, che cosa pensa della guerra in Libia? E qual’è la sua opinione sull’aggressività  francese? La ringrazio e spero di vederla libero. Lorenzo
La situazione in Libia è un problema. Se l’intervento è davvero per scopi umanitari, allora dov’è l’intervento in Bahrein e Yemen? La popolazione dei paesi in cui si sta intervenendo non è stata consultata sul piano d’attacco. La guerra è un affare serio. Un’azione militare in una terra lontana deve essere giustificata con piani e un intento chiari.
Mi piacerebbe sapere come considera la reazione dei media ai cable di Wikileaks in altri paesi. Per ciò che riguarda l’Italia, a ciò che mi risulta, se si escludono La Repubblica e l’Espresso e Il Fatto, e qualche notizia breve su Sky e sul tg de La7, i cable sono stati quasi ignorati.
Anna Sacripanti
“News Corporation, che possiede tra gli altri Sky, FOX, il Times di Londra e il the Wall Street Journal, è contro di noi. In parte perché non è stato coinvolta nel nostro lavoro, in parte a causa dei suoi vari tentativi in varie parti del mondo di ingraziarsi o di fare pressione sui governi in modo da ottenere buoni accordi per le licenze tv. La situazione dei media in Italia è molto fosca per le televisioni, e la maggior parte degli italiani ne è consapevole. Altrove abbiamo avuto risposte molto positive. I media indiani la settimana scorsa sono stati dominati dalle rivelazioni dei cable e questo è vero anche per molti altri paesi, dall’Indonesia alla Nigeria”.
Innanzitutto, grazie mr. Assange per i suoi sforzi. La mia domanda è: lei ritiene (o spera) che ci sia una qualche relazione tra Wikileaks e le rivolte che si stanno verificando in Medio Oriente? Giancarlo
“La storia del nostro coinvolgimento in Medio Oriente e in Nord Africa è lunga e affascinante. La dovrà  leggere nel mio libro perché qui non c’è abbastanza spazio. Tuttavia, in breve, posso dirle che abbiamo cominciato a pubblicare cable sulla regione a partire dall’inizio di dicembre. In particolare, lo abbiamo fatto attraverso i nostri partner arabi, al-Akhbar e al-Masry al-Youm al Cairo. al-Akhbar è il più rispettato quotidiano online della regione, pubblicato in quasi ogni paese del Medio Oriente e del Nord Africa, inclusa la Tunisia. E’ stato creato un sito, Tunisleaks, per poter tradurre il materiale anche in francese. Il governo tunisino ha censurato sia noi che al-Akbar ed è cominciata una guerra di hacker che ha coinvolto anche l’Arabia Saudita. al-Akhbar è stato attaccato tre volte, in quello che è sembrato un’azione voluta e promossa dallo Stato. A quel punto alcuni hacker nostri amici hanno re-diretto i siti del governo tunisino a Wikileaks e così sono emersi i cable sul regime di Ben Ali. Poi, il 16 dicembre, un tecnico informatico di 26 di Tunisi si è autoimmolato. La sua azione ha creato un’impressione vivissima, fisica ed emotiva, del crescente oltraggio al popolo da parte del regime. Eventi simili si sono verificati nel nostro coinvolgimento in Egitto.”

Ciao Julian, come mai secondo te, il New York Times è diventato così duro con te? Nel passato recente, il New York Times è stato uno dei migliori sponsor di Wikileaks.
Federico
“Il New York Times e il suo caporedattore, Bill Keller, hanno cospirato con David Leigh e Alan Rusbriger del Guardian per ‘rubare’ i cable al Washington Post e a McClatchy, violando accordi scritti su come avremmo pubblicato il materiale. Questa pugnalata alle spalle, diciamo così commerciale, combinata con il timore molto forte che lo staff del New York Times venisse perseguito per le pubblicazioni del nostro materiale, ha spinto Keller e i suoi ad attaccarci.”

Perché il linguaggio dei messaggi dei politici e delle istituzioni, quando riguarda canali privati, dimostra di essere così diverso nella forma e nei contenuti da quello ufficiale? Il potere è necessariamente ipocrita? Luca Giorgi
Questa è una buona domanda. Così come un imbroglione è in grado di migliorare la sua posizione prendendo in giro gli altri con trucchi emotivi o retorici, così le organizzazioni sono in grado di rendere più forte la loro posizione mentendo istituzionalmente all’opinione pubblica. La differenza tra una ‘visione interna’ e una ‘visione esterna’ è ipocrita.

Traduzione di Lara Crinò


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