Scalata Parmalat, la Procura indaga

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MILANO— La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti sulla scalata alla Parmalat. L’ipotesi di reato è aggiotaggio informativo. Sotto la lente del magistrato Eugenio Fusco — che ieri ha sentito l’amministratore delegato del gruppo di Collecchio, Enrico Bondi— c’è l’andamento del titolo Parmalat a partire dal 26 gennaio scorso quando il Corriere pubblica un articolo in cui si svela l’esistenza di un patto tra i fondi esteri, Skagen, Zenit e Mackenzie per dare una spallata a Bondi in assemblea e cambiare la governance. Su richiesta della Consob i fondi escono allo scoperto e confermato con un comunicato di aver firmato il 25 gennaio un «Accordo di coordinamento» . Solo dopo qualche giorno con la pubblicazione di un estratto sulla stampa di settore si capirà  peraltro che si tratta di un vero e proprio patto parasociale. È comunque da quel 26 gennaio che il titolo del gruppo inizia la sua irresistibile cavalcata che viene messa sotto osservazione anche dall’Authority di Borsa. L’indagine del pm Fusco parte nei primi giorni di febbraio dopo un esposto presentato presumibilmente dai vertici della stessa società  di Collecchio. Enrico Bondi presenta un esposto simile alla Consob. La magistratura si starebbe concentrando sulle date degli accordi ma anche sulle notizie fornite al mercato dai fondi relativamente ai piani di crescita della Parmalat. Su questo punto la Consob avrebbe richiesto ai tre azionisti di pubblicare un estratto del piano industriale senza ricevere nessun segnale. In prima battuta, dunque, l’indagine non parte dai rastrellamenti dei titoli Parmalat da parte della francese Lactalis che sarebbero stati realizzati direttamente e indirettamente tramite Société Générale e Crédit Agricole. Anche se adesso è possibile che l’accordo di vendita del 15,3%dei fondi ai francesi, avvenuto nella notte tra lunedì e martedì scorsi, possa essere messo sotto osservazione. La Consob ha comunque fatto sapere di stare indagando su tutti gli avvenimenti e i soggetti della scalata. Lactalis da parte sua ha fatto sapere che «appresa la notizia di un suo coinvolgimento in un’inchiesta avviata dalla Procura di Milano in merito a movimenti di titoli Parmalat, conferma di aver sempre correttamente operato e attende serenamente di conoscere gli sviluppi della vicenda» . Intanto prende corpo l’ipotesi di una newco partecipata da Intesa Sanpaolo e Ferrero. Allo studio anche la possibilità  di affiancare i francesi con una soluzione del tipo Telco. Le quote della holding sarebbero 40, 40 e 20%. Un’eventualità  che Granarolo non apprezzerebbe. «O noi o i francesi» hanno fatto sapere. Mentre Giovanni Tamburi, presidente di Tip, ha fatto sapere dai microfoni di Radio24 di essere pronti «nell’ambito di un progetto serio e credibile sul piano industriale» a investire fino a 350 milioni.


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