Euro rottamati e riparati in Cina truffa alla tedesca

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BERLINO – Anche i perfetti tedeschi, a volte, sono sensibili al fascino del crimine. Venticinque persone – tra assistenti di volo della Lufthansa e personale della Bundesbank (ma l’istituto smentisce) – sono sotto inchiesta. E sei sono già  finite in prigione. Avrebbero causato un danno di almeno 20 milioni mettendo in circolazione monete da un euro ritirate dalla circolazione perché rotte o troppo consunte, e “riparate” da falsari cinesi. La sospetta truffa funzionava così. Ogni anno la Bundesbank, come altre banche centrali dell’eurozona, ritirava dalla circolazione tonnellate di monete in cattive condizioni e le rendeva inutilizzabili. Come? Separando il cerchio esterno dall’interno. La criminalità  organizzata comprava le tonnellate di euro come rottami di metallo e le esportava a tonnellate in Cina. Là  i bravissimi esperti locali riparavano e rimontavano le monete. Poi le monete venivano riportate in Germania con la complicità  di assistenti di volo Lufthansa. I quali prendevano sempre la precauzione di viaggiare con meno di 10mila euro in monete. Queste sono sempre pesanti, ma non vanno denunciate in quella quantità . Una volta in Germania, gli euro riciclati dai falsari cinesi venivano cambiati in banconote valide. La truffa è stata scoperta – raccontano – per il nervosismo di una hostess che si è fatta notare da ufficiali della dogana per come accudiva al suo bagaglio, pieno appunto di euro “cinesi” rimontati. Nessuno è perfetto, dunque. Ma almeno questo fantasioso raggiro fa apparire più umani i severi tedeschi.


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