Fiom-Federmeccanica, è scontro sugli aumenti.E Landini attacca

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Sembra comunque già  presa la decisione di applicare alla lettera le sentenze dei giudici di Torino e Modena a proposito dei ricorsi presentati dalla Fiom contro la disdetta del contratto 2008, l’unico riconosciuto dai metalmeccanici della Cgil. I tribunali hanno dato ragione al sindacato, riconoscendo che due contratti, quello del 2008 e quello del 2009 firmato da tutte le sigle sindacali metalmeccaniche ma non dalla Fiom, possono coesistere, ma hanno imposto di fatto alle aziende di far pronunciare i lavoratori Fiom e quelli non iscritti ad alcun sindacato di decidere a quale contratto si adegueranno. Con la conseguenza che l’adesione al contratto 2008 comporterebbe automaticamente la rinuncia agli aumenti salariali ottenuti dai lavoratori con il contratto successivo. E con la possibile richiesta di restituzione degli aumenti percepiti dal gennaio 2009: a conti fatti, si tratterebbe, secondo calcoli dei sindacati, di circa 1.500 euro, dal momento che ad ogni tuta blu verrebbe assicurata la sola indennità  da vacanza contrattuale, pari a 12 euro rispetto ai 64 mensili garantiti dai miglioramenti contrattuali. Federmeccanica, che aveva messo in discussione l’applicazione del contratto 2008 per marcare la distanza dalla Fiom nei giorni più duri dello scontro tra la Fiat (azienda leader della Federazione) e il sindacato guidato da Maurizio Landini sul progetto Panda di Pomigliano, chiederà  alle otto aziende interessate dai ricorsi Fiom di dare subito attuazione alle sentenze. E farà  lo stesso nei confronti delle altre aziende associate che dovessero uscire sconfitte in sede giudiziaria sui nuovi ricorsi già  presentati dalla Fiom e che verranno discussi nei prossimi giorni dai giudici del lavoro di Tolmezzo, Foggia e ancora Torino. Si va insomma verso un ulteriore inasprimento dei rapporti tra le tute blu della Cgil e le aziende, alla vigilia della madre a di tutti i ricorsi, quello sulla newco di Pomigliano, che sarà  discusso il 18 giugno ancora al tribunale di Torino. Non a caso il leader della Fiom Landini, ha avvertito la Federmeccanica che un eventuale stop agli aumenti violerebbe l’articolo 36 della Costituzione. Intanto le aziende metalmeccaniche che hanno già  ricevuto la prima sentenza dei tribunali del lavoro hanno preannunciato le opposizioni, seguendo l’iter giudiziario previsto in questi casi. E ciò a riprova del fatto che la partita dei contratti si avvia verso una fase di tensioni, mentre l’attenzione di industriali e sindacati è già  da giorni concentrata sul referendum in programma il 2 e 3 maggio prossimi all’ex Bertone. Nello stabilimento di Grugliasco, i lavoratori, a maggioranza Fiom, saranno chiamati a votare il referendum sul piano di rilancio che prevede 500 milioni da parte della Fiat per la produzione delle nuove Maserati, ma con le stesse regole (flessibilità , pause e stretta sugli scioperi) che hanno già  determinato lo scontro su Pomigliano e Mirafiori.


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