I professionisti del «lavoro gratuito» La solidarietà  vale 7 milioni l’anno

by Editore | 2 Aprile 2011 7:41

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Oltre a semplificazione normativa per concentrare tempo e risorse su chi ha davvero bisogno, riconoscimento delle esperienze di volontariato nei curriculum. E diritto di parola sulla riforma del libro primo del Codice civile. Lavoro gratuito Si tratta di istanze poste da chi ha la consapevolezza di contare sempre di più. Mentre il welfare pubblico è a corto di risorse (il Fondo nazionale per le Politiche sociali è passato dai 929 milioni di euro del 2008 ai 274 stanziati per il 2011), il lavoro gratuito dei volontari fa risparmiare alla collettività , secondo una stima di CSVnet, il coordinamento dei centri servizi al volontariato, oltre 2,1 miliardi di euro l’anno. E questo se si considerano solo i volontari delle associazioni iscritte ai registri. Una ricerca realizzata dall’Istat per l’Osservatorio sull’economia sociale del Cnel stima il valore economico del volontariato italiano in 7,779 milioni di euro, pari allo 0,7%del Pil. Cinque per mille La questione «risorse» è stata al centro dei lavori della conferenza di ieri. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha chiuso le assise con un annuncio su un tema che sta molto a cuore ai volontari: il 5 per mille. «Il governo stabilizzerà  questa misura — ha spiegato Sacconi— anche se sarà  la Finanziaria ogni anno a definire le disponibilità » . Sarebbe quindi più vicina la legge (da anni chiesta dalle associazioni) che definirà  una volta per tutte le categorie che hanno accesso ai fondi. Da vedere anno per anno, invece, l’entità  del finanziamento. Una postilla, quest’ultima, che non convince i volontari. «Se il 5 per mille è strumento di sussidiarietà  fiscale come a più riprese è stato ripetuto anche ieri, allora non si può prescindere dalle risorse» , lamenta Marco Granelli, presidente di CSVnet, il coordinamento dei Centri servizi al volontariato. «Che senso ha esprimere una scelta quando poi i soldi non vengono materialmente assegnati?» , si chiede Granelli. Carta sociale Se le associazioni hanno provocato il governo sul piano delle risorse, il ministro Sacconi ha chiesto ai volontari maggiore trasparenza. «Più le associazioni raccolgono danaro pubblico, più devono rendicontare ciò che fanno — ha detto Sacconi —. E parlo di una rendicontazione basata sull’esito del proprio lavoro più che sui profili di carattere formale» , ha precisato il ministro. Sacconi ha anche aperto alla sperimentazione di una nuova Social card— carta sociale per chi si trova in stato di povertà  estrema— proposta nei giorni scorsi dalle Acli. «Vogliamo promuovere l’esperienza della carta sociale nelle grandi città , per avvicinare le persone in condizioni di bisogno alle associazioni del volontariato» . Solidarietà  ai migranti Come ha sottolineato ieri nel suo intervento di apertura dei lavori il presidente della F o n d a z i o n e p e r l a sussidiarietà , Giorgio Vittadini, «il volontariato è capace di innovazione sociale, in quanto interviene e anticipa spesso temi di frontiera come immigrazione, discriminazioni, sviluppo sostenibile» . Un contributo controcorrente è arrivato anche ieri tramite l’appello letto a nome di tutte le associazioni da Emma Cavallaro, presidente di ConVol: «Non macchiamoci di omissione di solidarietà  verso chi arriva dal Nord Africa, non permettiamo che vinca l’indifferenza» .

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