Italia e Francia verso un’intesa “Sì alle modifiche di Schengen”

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PARIGI – L’iniziativa franco-italiana per modificare il Trattato di Schengen va avanti e sarà  presto all’esame della Commissione europea. Nicolas Sarkozy e Silvio Berlusconi dovrebbero ufficializzare i dettagli in occasione del vertice bilaterale di martedì a Villa Madama. Il documento comune è già  pronto. «L’accordo è stato trovato» ha confermato ieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Il summit è dedicato a molti temi, dai contenziosi economici alla Libia, ma la discussione sull’immigrazione rischia di oscurare il resto. Sulla guerra contro Gheddafi, le posizioni iniziali erano «distanti», ha riconosciuto un portavoce dell’Eliseo. Anche su questa questione nelle ultime ore si starebbe però chiudendo un documento finale. «È interesse comune raggiungere un risultato positivo» spiega Bonaiuti. Per l’Eliseo la speranza è che il vertice di Villa Madama serva a «voltare pagina». Dopo l’annuncio a sorpresa di venerdì, e nonostante le dure reazioni in patria, Sarkozy non indietreggia sull’idea di inserire nuove clausole per ripristinare le frontiere interne e sospendere la libera circolazione dei cittadini. La proposta del presidente è stata definita «sproporzionata» e «pericolosa» dall’opposizione socialista, addirittura «ridicola» dal Front National. Tutti i quotidiani francesi ricordavano ieri che l’improvvisa accelerazione della Francia per una modifica di Schengen, già  allo studio della Commissione, è stata provocata dalla recente decisione delle autorità  italiane di concedere i visti temporanei ai migranti tunisini. Dietro ai sorrisi di facciata, le tensioni persistono. La proposta di Parigi prevede che se uno stato membro non riesce a controllare una delle sue frontiere esterne, diventa legittimo per gli altri stati sospendere il Trattato finché questa défaillance non viene risolta. I paesi nel mirino sono l’Italia e ancor più la Grecia. Il confine con la Turchia è infatti la principale porta d’ingresso dell’immigrazione clandestina in Europa. Oltre ai nuovi casi di sospensione «per necessità », la proposta franco-italiana su Schengen prevede il rafforzamento dell’assistenza ai paesi di prima accoglienza degli immigrati, con il potenziamento dell’agenzia Frontex. La nuova interpretazione francese del Trattato, sostenuta anche dalla Germania, è stata illustrata al commissario per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom. Da Bruxelles è arrivato un primo sì. Il 4 maggio la Commissione europea presenterà  un pacchetto di misure per la revisione di Schengen, che saranno poi discusse dalla riunione dei ministri dell’Interno, il 12 maggio. Dopo l’euro, un’altra conquista europea è minacciata. «La sospensione di Schengen significherebbe la fine della libera circolazione» ha commentato il segretario nazionale dei socialisti per l’immigrazione, Sandrine Mazetier. Il numero due del Front National, Steeve Briois, ha definito la mossa del presidente una «buffonata» per «mascherare la duplicità  del governo nei confronti del problema immigrazione». Per Le Monde il trattato di libera circolazione «è sotto la minaccia di estinzione». Una fine da tempo auspicata dai movimenti populisti, conclude il giornale francese, e che forse presto sarà  realtà .


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