«Così non passeranno» E l’Eliseo rilancia con cinque «requisiti»

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PARIGI— L’Italia escogita il permesso temporaneo per lasciare che i tunisini raggiungano la Francia, vera meta del loro viaggio, e Parigi risponde con cinque condizioni: al momento di essere controllati, gli stranieri dovranno essere muniti di un titolo di viaggio valido, di un documento di soggiorno in corso di validità , dimostrare di disporre di risorse sufficienti (62 euro al giorno a persona, 31 euro se dispongono di un alloggio), non costituire una minaccia per l’ordine pubblico, non essere entrati in Francia da oltre tre mesi. In mancanza di questi requisiti, saranno riaccompagnati in Italia. La circolare del prefetto Stéphane Bouillon, capo di gabinetto del ministro dell’Interno Claude Guèant, è stata inviata a tutte le prefetture di Francia mercoledì sera per evitare che l’emergenza di Lampedusa diventi un problema francese. Per muoversi «all’interno dello spazio Schengen — ha spiegato ieri il ministro— non basta avere un’autorizzazione di soggiorno in uno degli Stati membri ma sono necessari documenti di identità  e, soprattutto, una giustificazione di risorse» . «Una norma dell’Unione europea e degli Stati che hanno aderito al trattato di Schengen prevede che il primo Paese raggiunto abbia la responsabilità  degli stranieri che sono giunti lì» , ha aggiunto Guéant, in questi giorni impegnato in un’offensiva a tutto campo per limitare la presenza degli stranieri in Francia tanto che, rompendo con i suoi predecessori, ha intenzione di frenare anche l’immigrazione legale. «I documenti rilasciati dall’Italia sono permessi di soggiorno che valgono solo in Italia; i nostri vicini sono alle prese con un problema che capisco sia difficile da gestire ma lo ripeto, la Francia non intende subire un’immigrazione di tipo soltanto economico» , ha sottolineato il ministro, ricordando che «la Tunisia si è aperta alla democrazia, alla libertà » . «Se questi migranti non hanno le risorse per restare nel nostro Paese, in base alla convenzione di Schengen e al trattato bilaterale di Chambéry siglato tra Francia e Italia, saranno rimandati in Italia» , ha chiarito il ministro. Il trattato di Schengen viene in questi giorni evocato dal governo italiano per permettere ai tunisini di raggiungere la Francia, e dal governo francese per impedirlo. Al di là  delle dispute giuridiche, è la sopravvivenza stessa del Trattato — il cui spirito è l’abolizione delle frontiere — a essere messa in discussione. Claude Guéant, 66 anni, è stato capo di gabinetto di Nicolas Sarkozy dal 2002, nel 2007 ha guidato la campagna elettorale del futuro presidente fino a diventare, dopo la vittoria, il segretario generale dell’Eliseo. Passato nel febbraio scorso al ministero dell’Interno, è da allora protagonista di misure contro l’immigrazione e l’Islam che lo hanno fatto diventare in poche settimane il falco della politica francese.


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