Libia, ribelli: 10 morti in raid Nato, colpita anche un’ambulanza

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I ribelli anti-Gheddafi affermano di aver riconquistato Marsa el Brega, il terminal petrolifero a sudest di Bengasi. I ribelli hanno anche affermato che almeno 10 di loro sono rimasti uccisi dopo un raid aereo della coalizione.

Forte dei successi militari degli ultimi giorni, Gheddafi ieri ha respinto a cannonate, prima ancora che a parole, l’offerta di tregua messa sul tavolo dagli insorti. I ribelli si erano detti pronti ad un cessate il fuoco a condizione che le forze pro-Gheddafi si ritirassero dalla Cirenaica e che il Rais lasciasse il potere. Il capo del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), il governo provvisorio degli insorti a Bengasi, ha chiesto come condizione per il cessate il fuoco anche il ritiro delle truppe “mercenarie” che assediano le città  dell’ovest.

RIBELLI,DIVERSI VEICOLI COLPITI,ANCHE AMBULANZA – Secondo quanto hanno riferito all’Ansa fonti degli insorti libici, l’attacco della Nato nel tardo pomeriggio di ieri a Marsa el Brega ha colpito quattro veicoli dei ribelli, tra cui un’ambulanza, provocando la morte di 15 persone, tra cui tre infermieri e l’autista del mezzo.

Mariad Khalifa, uno dei ribelli, ha detto all’ANSA di aver contribuito, stamani intorno alle 6 del mattino, a seppellire i cadaveri di 15 persone, tutti appartenenti alle forze degli insorti. Khalifa ha mostrato all’ANSA delle immagini girate con un telefonino, in cui si vedono numerosi corpi dilaniati, carbonizzati e in alcuni casi ridotti alle sole ossa. Nelle agghiaccianti immagini, si intravedono almeno tre Pk carbonizzati, e i resti di un veicolo che sembra essere un’ambulanza, ma è difficile stabilirlo con certezza perché il mezzo appare completamente bruciato.

I ribelli anti-Gheddafi affermano di aver riconquistato Marsa el Brega, il terminal petrolifero a sudest di Bengasi. La notizia non può essere attualmente verificata sul posto. Lungo la strada che porta alla città  sono visibili i segni dei duri combattimenti dei giorni scorsi.

UNICEF: ENTREREMO AD ORE, A NOI COORDINAMENTO SANITARIO – A brevissimo, questione di ore, gli operatori dell’agenzie umanitarie delle Nazioni Unite “entreranno in Libia” per portare sostegno alla popolazione. Lo ha detto il presidente di Unicef Italia, Vincenzo Spadafora, che si trova a Firenze per il meeting dei volontari dell’organizzazione, annunciando che nell’ambito della missione é stato affidato all’Unicef il coordinamento dell’ azione igienico-sanitaria. “E’ molto importante entrare in Libia – ha precisato – stiamo aspettando l’ok definitivo, è questione di ore. Un team é già  sul luogo per le verifiche delle condizioni di sicurezza”. Quando gli operatori umanitari saranno sul campo, l’Unicef metterà , fra l’altro, a disposizione kit per le vaccinazioni e acqua potabile. “Questo intervento – ha osservato Spadafora – è molto importante, è giusto non mancare, ma non va sottovalutato quello che già  è stato fatto al confine con la Tunisia. Mi riferisco, ad esempio, a qualche centinaio di bambini per i quali abbiamo contribuito alle procedure per il loro riconoscimento”.


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