«Il Paese non cresce, le imprese sono sole»

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ROMA— «Mai come adesso gli imprenditori si sentono soli, e proprio perché il momento è straordinario occorre mobilitarci tutti, dobbiamo far sentire la nostra voce, dall’impresa può e deve venire un esempio per tutti» . Emma Marcegaglia lancia via web un appello a tutti i soci confindustriali affinché partecipino alle Assise, una sorta di stati generali di viale Astronomia, in programma a Bergamo il 7 di maggio. Il presidente di Confindustria invita ognuno a partecipare in modo propositivo e a «unire le forze senza scaricare le colpe sugli altri» perché questo «è il momento di dare al Paese un messaggio chiaro e preciso delle cose da fare» . L’uscita del leader degli imprenditori, a quasi due mesi di anticipo dall’iniziativa associativa, ha trovato d’accordo anche l’ex presidente di Confindustria Luca di Montezemolo nonostante tra i due in passato non siano mancati momenti di frizione. «Condivido totalmente — ha commentato il presidente della Ferrari e animatore dell’associazione ItaliaFutura — gli imprenditori non sono mai stati cosi soli e occorre riportare al centro la crescita, le assise sono un’ottima iniziativa, brava Emma» . E se Montezemolo nei giorni scorsi ha prospettato come una possibilità  sempre più concreta un suo impegno in politica, ieri la Marcegaglia ha rilanciato il ruolo dell’impresa, del mondo produttivo dal quale può e deve «arrivare un esempio di coesione e unità  in un Paese ormai troppo diviso» . Il presidente di Confindustria non cita mai il governo ma la delusione sull’immobilismo di Palazzo Chigi e del Parlamento ormai da almeno un anno catalizzati su altri temi, traspare dalle sue parole e dal senso stesso dell’iniziativa. Sono mesi del resto che la Marcegaglia martella sul problema della crescita. Ha iniziato a settembre dal palco Ambrosetti di Cernobbio, ha continuato a Genova dal forum dei piccoli per finire a Capri con il tradizionale appuntamento dei giovani. In mezzo una non gradevole partecipazione alla macchina del fango che ha solo rallentato l’azione critica e propositiva dell’associazione. Ai primi di marzo, visto l’immobilismo del governo nonostante gli annunci di Berlusconi sull’arrivo di una frustata all’economia, la Marcegaglia e il suo staff riunito in via Veneto decide di trasformare l’appuntamento bergamasco per la piccola industria in un progetto più ampio e incisivo. L’assise, appunto. Una iniziativa che Confindustria finora ha riservato solo in momenti «epocali» come il 1992 quando l’Italia rischiava il default e ne uscì con una svalutazione del 30%e una manovra monstre da 90 mila miliardi di lire. «In un Paese che stenta sempre di più a crescere e di fronte a nuove ondate di sconvolgimenti internazionali come il Nordafrica e il Medioriente, mai come in questi momenti gli imprenditori si sentono soli» . Queste le parole pronunciate dalla Marcegaglia in un video chiuso sul sito www. confindustria. it, concetti del resto già  espressi in una lunga intervista sul Sole 24 Ore di settimana scorsa. I temi che verranno presentati agli imprenditori per gli stati generali di Bergamo sono tutti argomentati in modo preciso. Produttività : abbiamo perso 15 punti sulla Francia e 20 sulla Germania; fisco: la pressione è di 3 punti sopra la media europea; infrastrutture: inferiori al 75%della media Ue; Sud: a dicembre 2010 i fondi europei risultavano utilizzati al 9,6%del totale; giovani: il tasso di occupazione tra i più bassi dell’Unione; ricerca: l’Italia investe l’ 1,9%del Pil contro il 3,42%del Giappone e il 2,64%della Germania. Su questi problemi tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, sono chiamati a dire la loro.


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Penalizzato chi esce prima dei 60 anni, premiato chi lascia dopo (La Repubblica, MERCOLEDÌ, 27 DICEMBRE 2006, Pagina 18 –

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