Milano, Moratti e Pisapia testa a testa

Loading

MILANO – Silvio Berlusconi sferra l’offensiva sulle elezioni comunali di Milano. Una settimana di mobilitazione a colpi di lettere personalizzate, manifesti, spot televisivi. Un impegno a tutto campo che, nelle intenzioni del premier, dovrebbe consentire a Letizia Moratti la vittoria al primo turno delle Comunali. Un risultato che, ad oggi, pare tutt’altro che a portata di mano. L’ultimo sondaggio di Swg (rilevazioni nelle giornate tra il 26 e il 27 aprile), dà  il sindaco uscente al 46 per cento (come valore medio) e il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia al 43. Numeri che porterebbero i due candidati principali dritti al ballottaggio. È sempre più chiaro che i toni da guerra santa hanno galvanizzato gli elettorati tradizionali e polarizzato il voto. Ma ora bisognerà  convincere gli indecisi e battere l’astensionismo. «Ci metto la faccia, dobbiamo vincere al primo turno per rafforzare il governo», aveva detto due settimane fa il premier Berlusconi al Teatro Nuovo, lanciando la ricandidatura della Moratti. Ora, che la posta in gioco per lui sia altissima, si capisce dai toni della lettera inviata a tutti gli eletti del Pdl per spronarli, in vista della kermesse che chiuderà  la sua campagna elettorale il 7 maggio al Palasharp. «Un luogo – scrive il premier – dove in nostri avversari hanno realizzato pochi mesi fa una manifestazione gonfia di livore nei nostri confronti. Noi li ricambieremo come siamo soliti fare, non con l’invidia e con l’odio, ma con il nostro amore per Milano, avanzando le nostre proposte, ribadendo con forza il nostro no alla sinistra e ai suoi alleati, formulando il nostro invito a un voto utile per i milanesi, un voto per i loro valori, per i loro interessi, per la loro libertà ». Un richiamo al voto utile che non è chiaro quanti e quali effetti possa ancora avere. Il sondaggio di Swg, infatti, evidenzia come il caso Lassini abbia inciso negli ultimi dieci giorni alzando di due punti il vantaggio del sindaco uscente (che ora ha una forchetta tra il 44 e il 48%): ciò grazie al combinato disposto della pressione sugli istinti anti-magistratura di una parte del Pdl (rappresentati da Lassini, Santanché e via di seguito) e del richiamo ai valori moderati della Moratti. Due tendenze che, invece di annullarsi si sommano e compattano – dall’altra parte – anche l’elettorato di Pisapia. Restano schiacciati in mezzo il candidato del Terzo Polo Palmeri (con il 5,5%) e quello del Movimento 5 Stelle Calise (con il 3,5%): percentuali già  così limate che gli esperti non prevedono ulteriori aggiustamenti al ribasso. A meno che, appunto, il fattore Berlusconi non stravolga tutto. Ora, a Milano, la fiducia nel premier è bassa, al 32 per cento: ma sarà  anche la potenza di fuoco che attiverà  in queste due settimane a decidere le elezioni. «Siamo allo sprint finale – scrive il premier ai suoi – a Milano si gioca una partita elettorale molto importante per i destini della nostra città  e di tutta Italia». Il Cavaliere è preoccupato anche per le tensioni con la Lega. Ieri la Moratti, dopo i rimbrotti del Carroccio che la invitava a girare di più per la città , ha provato a rovesciare le accuse: «Più che altro vedo posizioni contrastanti nel centrosinistra». Ma il premier rivolge ai suoi militanti un invito che ha il sapore di un ordine. «Ti aspetto. Vieni con i tuoi amici e porta con te qualche nostro elettore tiepido o indeciso».


Related Articles

Bersani si attacca ai «pilastri», Napolitano e Alfano li buttano giù

Loading

Non basta. Nel giorno in cui chiude i festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell’Unità  d’Italia, il presidente della Repubblica torna a incalzare i partiti perché appoggino Monti nelle «riforme».

In cella l’architetto del sistema Sesto «Soldi ai politici»

Loading

L’inchiesta Concussione I pm: collettore di tangenti per la sinistra

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment