Prescrizione incensurati, si’ a tempi piu’ brevi

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ROMA Via libera dell’Aula della Camera all’articolo 3 del testo sulla prescrizione breve. L’articolo, considerato il “cuore” del provvedimento in quanto accorcia i tempi della prescrizione per gli incensurati, é passato con 306 sì e 288 no.

Il voto finale sul processo breve potrebbe arrivare nell’Aula della Camera in serata. La stima arriva dalla Lega, in considerazione dell’ostruzionismo annunciato sul testo dalle opposizioni. E che è partito sul processo verbale già  prima della seduta. Il capogruppo, Marco Reguzzoni, osserva anche che non dovevano essere concessi tempi aggiuntivi agli interventi. Gli fa eco il  capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto: ‘Ieri sera e’ stato recato un vulnus che metteva in discussione il contingentamento dei tempi’. Ieri il Guardasigilli Angelino Alfano ha assicurato: a rischio solo lo 0,2% dei processi. Berlusconi, avanti per le riforme e stop ai giudici eversivi.
Oggi pomeriggio davanti a Montecitorio e poi al Pantheon previste iniziative di protesta contro il provvedimento.

VOTO FINALE POSSIBILE IN TARDA SERATA – Il voto finale sul processo breve potrebbe arrivare nell’Aula della Camera “oltre tarda sera”: é la stima del capogruppo della Lega Marco Reguzzoni in considerazione dell’ostruzionismo annunciato sul testo da Pd e Idv. Era stata inizialmente fissata la diretta televisiva per le dichiarazioni di voto, intorno ad ora di cena. Ma, secondo quanto spiegato da chi ha partecipato alla conferenza dei capigruppo della Camera in cui si è fatto il punto sui tempi di intervento e di esame del provvedimento, il Pd non vorrebbe fissare termini per questa fase, diversamente dall’Udc. “La diretta tv? E’ l’ultimo dei problemi”, dice Michele Ventura (Pd), aggiungendo: “Abbiamo chiesto di discutere, un ampliamento dei tempi, la salvaguardia delle prerogative dei parlamentari”. E in Transatlantico c’é chi parla di un possibile ostruzionismo dell’opposizione sui 180 voti ancora da fare sugli emendamenti: il centrosinistra potrebbe adottare qualche escamotage per rallentare le operazioni.

NO A ESCLUSIONE OMICIDIO: PD, VERGOGNA! – La maggioranza ha soppresso l’emendamento, prima firmataria Donatella Ferranti (Pd), che prevedeva di escludere dalla prescrizione breve il reato di omicidio colposo. Il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, chiede al centrodestra un sussulto di dignità  almeno in memoria e per rispetto dei cittadini de L’Aquila. Anche Benedetto Della Vedova (Fli) si appella al centrodestra: “Cercate di votare a favore dei cittadini de L’Aquila”. Ma il centrodestra non ascolta e boccia la proposta di modifica. Così dai banchi dell’opposizione si alza il coro: “Vergogna! Vergogna!”.

“Come opposizione abbiamo fatto di tutto contro questa vergogna. Ora però abbiamo finito i tempi a nostra disposizione e vogliamo denunciare quello che sta facendo la maggioranza in diretta tv affinché i cittadini sappiano…”. Il presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini spiega così la decisione presa dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio di fissare le dichiarazioni di voto sula prescrizione breve dalle 19 di questa sera per arrivare al voto verso le 20.30. Tutto in diretta Tv. “La Rai aveva aperta solo una finestra dalle 19 alle 20.30 – interviene il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) – e così si è raggiunta l’intesa tra tutti i gruppi di far sì che le dichiarazioni di voto e il voto avvenissero a quell’ora”. “Il provvedimento – aggiunge Franceschini – si sarebbe dovuto votare circa due settimane fa. Loro erano convinti di poterlo approvare in un giorno, un giorno e mezzo. E invece con la nostra opposizione siamo riusciti a tenere aperta il più possibile la finestra su questa vergogna!”. “Oggi – prosegue – gli abbiamo rivolto anche un ennesimo appello: di escludere dal testo della prescrizione breve il reato di omicidio colposo plurimo, quello che farebbe prescrivere prima il processo dell’Aquila. Ma neanche su quello hanno voluto ascoltarci. Aggiungendo così vergogna a vergogna”.

GIACHETTI ATTACCA FINI, CASINI LO DIFENDE –
Roberto Giachetti del Pd attacca duramente la conduzione dei lavori dell’Aula della Camera da parte di Gianfranco Fii durante l’esame della prescrizione breve. “Da quando è sotto attacco di Pdl e Lega che chiedono le sue dimissioni – ha spiegato Giachetti – lei è il peggior presidente della storia”. Fini, impassibile, ha proseguito con gli interventi sul processo verbale. Ma Pier Ferdinando Casini si schiera al fianco di Fini: “Sono allibito dalle parole del tutte incongrue di Giachetti contro il presidente: se avevo qualche dubbio sulla sua terzietà , ora ogni dubbio è svanito. Qui ciascuno vuol tirare il presidente dalla sua parte, ma il presidente non si difende solo quando fa le cose che piacciono a noi…”.

CARD.BAGNASCO, SERVE MAGGIORE SERENITA’ – E’ necessario “un clima di maggiore serenità , altrimenti non si arriva da nessuna parte”. Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, interpellato a margine di un convegno sul processo breve, sul duro confronto in atto alla Camera. Bagnasco non ha voluto entrare nel merito e, alla domanda se le misure in discussione pongano le basi per una reale riforma della giustizia, ha risposto che “queste sono questioni tecniche”.

RUSH FINALE, VOTO TRA POLEMICHE E OSTRUZIONISMO
di Anna Laura Bussa e Francesco Bongarrà 

La norma sulla prescrizione breve non avrà  un grande impatto sui processi in corso. Riguarderà  solo lo 0,2 dei procedimenti penali. Cifra “irrisoria” se si pensa che ogni anno se ne prescrive normalmente il 5%. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano accetta di fare per la prima volta un bilancio di quelli che saranno gli effetti della norma che taglia i tempi di prescrizione per gli incensurati. E pronta arriva la replica del leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini: “Ma se questa norma è così inutile o utile solo a qualcuno perché allora tenete il Parlamento bloccato da settimane su questo?”. Anche nella seduta di oggi (ieri, ndr) a Montecitorio c’é tensione tra i poli per quella che l’opposizione continua a chiamare la norma “ad personam” per Berlusconi: quella che, secondo il leader dell’ Idv Antonio Di Pietro, “cancellerebbe il processo Mills”. E la situazione non sembra destinata a migliorare visto che per domani (oggi, ndr) è prevista la diretta Tv.

L’opposizione fa ostruzionismo. E nel Pd si ricorre anche alla Costituzione: ogni deputato ne legge un articolo per ricordare ai “colleghi della maggioranza che forse l’hanno dimenticata” quali sono i veri principi ispiratori e quale la ratio. Altri del centrosinistra attaccano a testa bassa l’intera politica giudiziaria del governo. La radicale Rita Bernardini parla dell’emergenza carceri cercando di interloquire con Alfano sull’istituto penitenziario di Messina. Prova a raccontare di un detenuto paralitico costretto a “trascinarsi per terra nella latrina lurida per arrivare al water”. Ma il Guardasigilli non replica. Solo dopo prenderà  la parola per dire che la norma interesserà  un numero minimo di processi e per assicurare che non intaccherà  affatto procedimenti come quello della tragedia di Viareggio il cui reato si prescriverà  non prima del 2032. Se ne è parlato a lungo sui giornali, ricorda, ma non è vero.

Così come non è vero, prosegue, che inciderà  sul processo per la ricostruzione de L’Aquila. La maggioranza, intanto, serra le fila, così come richiesto ieri con lettera dal capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, e si prepara al rush finale di domani (oggi, ndr). Ministri e sottosegretari sono al gran completo, mancano solo Bossi e Frattini, e pochissimi sono gli assenti tra Lega e Pdl. Anche nella seduta notturna. La parola d’ordine tra i berlusconiani è non abbandonare mai l’Aula al momento del voto e non rispondere alle provocazioni. L’obiettivo ora è portare a casa il risultato: la norma sulla prescrizione breve deve essere approvata entro domani (oggi, ndr) alle 20. E fino ad allora tutto il resto è sospeso. La riunione dei capigruppo del Senato, ad esempio, non calendarizza l'”allunga processi”: il ddl che dà  la possibilità  alla difesa di chiamare a testimoniare tutte le persone che vuole cancellando il filtro della “prova superflua”. Di quello, avvertono nel Pdl, se ne potrà  parlare anche dopo Pasqua. Bisogna fare, si spiega, un passo alla volta. E il prossimo, alla Camera, sarà  quello che riguarda la Comunitaria. Il provvedimento è stato rinviato in commissione solo per evitare che tornasse ad “intralciare” la ‘prescrizione breve’ nell’ordine dei lavori dell’Aula. Ma anche questo testo, assicurano nella Lega, verrà  rimesso presto in calendario e la norma sulla responsabilità  civile dei magistrati verrà  in parte modificata (“limitandone in parte gli effetti”) ma resterà  al suo posto. Nessuno, avvertono nel Pdl, ha intenzione di ritirarla.


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