Prima vittoria per WikiLeaks cambia carcere il soldato Manning

by Editore | 21 Aprile 2011 6:50

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NEW YORK – Per i 34 capi d’imputazione che pendono sulla sua testa la pena di morte continua ad essere una condanna possibile, forse probabile. Ma da ieri il «benessere» del Private First Class (soldato semplice) Bradley Manning «sta a cuore» al Pentagono. Guarda caso, dopo una campagna mondiale che ha mobilitato una vasta coalizione di parlamentari americani e inglesi a fianco di Amnesty International e dell’inviato speciale Onu sulla tortura, il dipartimento della Difesa ha deciso di trasferirlo dal carcere di massima sicurezza di Quantico (dentro una base della marina militare a sud di Washington) ad una struttura di detenzione più normale. «Volevamo spostarlo – ha detto il sottosegretario alla Difesa Joe Westphal – in un luogo dove la sua prigionia in attesa di giudizio si svolga nelle migliori condizioni che possiamo offrire. E’ un soldato, è un nostro soldato. Abbiamo sentito che dovevamo prendercene cura”. Forse all’improvviso trasferimento non è del tutto estraneo neanche il rischio di una sconfitta giudiziaria. Secondo l’avvocato di Manning, David Coombs, il Pentagono aveva ragione di temere un’imminente sentenza di condanna per il trattamento inflitto al prigioniero nella sua cella a Quantico. A 23 anni, originario dell’Oklahoma, Manning è accusato di essere la principale se non l’unica fonte della gigantesca fuga di notizie riservate – centinaia di migliaia di documenti interni a vari rami dell’Amministrazione – che dai siti del Pentagono e del Dipartimento di Stato hanno alimentato WikiLeaks. Nel carcere di Quantico era stato sottoposto a un trattamento durissimo: in condizioni di isolamento totale da nove mesi, spesso costretto a denudarsi e a dormire senza vestiti né coperta né guanciale, ufficialmente perché considerato «a rischio di suicidio». Secondo Pete Perry, un organizzatore del movimento Bradley Manning Support Network, «Quantico è dove mandi quelli che vuoi spezzare». La rivelazione di quel trattamento provocò uno scandalo seguito da una defezione illustre ai vertici del Dipartimento di Stato. Un mese fa il portavoce di Hillary Clinton, P. J. Crowley, definì «ridicolo, controproducente e stupido» il trattamento di Manning. L’alto funzionario del Dipartimento di Stato fu costretto a dimettersi dopo quelle parole di condanna, che ha sempre rifiutato di rimangiarsi. Tra coloro che hanno partecipato alle manifestazioni di protesta contro le torture a Manning c’è Daniel Ellsberg, la «gola profonda» che fu all’origine della fuga di notizia sui Pentagon Papers nel 1971, la più importante rivelazione di segreti sulla guerra del Vietnam. Il deputato democratico Dennis Kucinich dell’Ohio anche dopo la notizia del trasferimento di Manning ha annunciato che continuerà  a chiedere che il dipartimento della Difesa venga condannato «per crudeltà  contro i detenuti». La nuova sede di Manning è il carcere militare di Fort Leavenworth nel Kansas, «attrezzato per detenzioni di lungo termine», il soldato vi avrà  diritto «a incontrare altri prigionieri e ricevere l’assistenza di uno psicologo».

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