Processo al via, il premier non ci sarà  e oggi diserta l’udienza Mediatrade

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MILANO – Non ci sarà  stamattina, impegnato in una visita ufficiale in Tunisia. E il premier non ci sarà  nemmeno mercoledì, all’avvio del processo “Ruby”. E in questi due appuntamenti processuali, gli avvocati di Silvio Berlusconi non si avvarranno del legittimo impedimento. Sarà  comunque una settimana importante quella che si apre oggi al Tribunale milanese. All’udienza preliminare per l’affaire Mediatrade i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro prenderanno la parola per spiegare al gup Maria Vicidomini i motivi per cui il premier deve essere processato per appropriazione indebita e frode fiscale per i diritti tv acquistati da Mediatrade. Tra gli imputati, anche il figlio Pier Silvio, il presidente Fedele Confalonieri, e altre nove persone. Serviranno almeno altre tre udienze prima che il gup prenda la sua decisione. Il Rubygate Completamente diverso il Rubygate. Tra due giorni, davanti al presidente Giulia Turri (Carmen D’Elia e Orsolina De Cristofaro le altre due donne che compongono il collegio), inizierà  ufficialmente il dibattimento. In realtà  si tratta di una udienza tecnica, ma che potrà  racchiudere più di un significato. Indispensabile, per esempio, per capire il futuro calendario e anche la linea che seguiranno gli avvocati del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Piero Longo. Non è escluso che, forti del voto atteso 24 ore prima dalla Camera sul «conflitto di attribuzioni», ci sia una mossa a sorpresa. Sin dall’invito a comparire per concussione e prostituzione minorile, consegnato a Berlusconi, lo scorso 14 gennaio, Ghedini e Longo hanno invocato la competenza del tribunale dei ministri. Testimoni e parti civili Al Tribunale, tra 48 ore, si attende anche la formalizzazione della costituzione di parte civile di Ruby Karima, la diciottenne marocchina indicata dai pm milanesi Ilda Boccassini, Piero Forno e Antonio Sangermano, come la parte lesa del reato consumato dal premier di prostituzione minorile. Ruby non ci sarà , ma il suo legale, Paola Boccardi, dovrebbe formalizzare la sua partecipazione al processo. Quello che avverrà  dopo, al momento è un azzardo. I giudici della quarta sezione, infatti, dovranno decidere quanti testimoni ammettere al dibattimento. Centotrentasei quelli richiesti dai pm, 78 dalla difesa. Di certo Ruby, a oggi, risulta essere la teste chiave. La procura ha messo il suo nome in cima alla lista. E dalla versione che fornirà  la ragazza, potrebbero anche dipendere le sorti del processo. I media Anche se oggi si tenterà  una mediazione in extremis, è quasi certo che il «processo dell’anno», come in molti hanno già  ribattezzato il Rubygate, venga seguito a telecamere spente. La procura generale ha infatti impedito l’ingresso dei cameraman per «motivi di sicurezza». L’udienza sarà  comunque presa d’assedio dalla stampa. Per evitare il caos, il processo avrà  sede nell’aula più spaziosa del palazzaccio, dove da ieri sono al lavoro un team di operai, per assicurare che tutto sia a posto.


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