“In Europa 80 milioni di poveri e 100 milioni di volontari: troppi i primi, pochi i secondi”

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MILANO – In Europa vivono 80 milioni di poveri e 100 milioni di volontari. “I primi sono troppi e i secondi troppo pochi», a sottolinearlo è don Livio Corazza, responsabile del servizio europea di Caritas Italiana intervenuto oggi al convegno “Quale volontariato per costruire l’Europa?”, promosso dalla delegazione dalle Caritas della Lombardia e dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea. “Di solito si pensa al volontariato quando c’è da organizzare un servizio mensa per i poveri o altri servizi -sottolinea don Livio Corazza-. In realtà  l’obiettivo principale è chiudere le ‘fabbriche della povertà ‘. Realizzare cioè un cambiamento, anche di tipo culturale, che permetta di rimuovere alla radice le cause che provocano la povertà “.

Il volontariato, dunque, come strumento della lotta alla povertà : “Passa per il volontariato, e più di quanto si pensi, la possibilità  di tirare fuori dalla crisi l’Europa politica e sociale”, commenta don Livio Corazza. Una posizione condivisa da monsignor Giuseppe Merisi, presidente della Caritas italiana e vescovo di Lodi, che sottolinea come l’impegno gratuito a favore degli altri possa aiutare l’Europa e l’Italia a uscire dalla crisi con due tipi di intervento: da un lato attraverso “l’iniziativa concreta e la presenza, la pedagogia dei fatti”, dall’altro “diffondendo sensibilità , passione, cuore e impegno educativo”. Parlando poi della gestione dei flussi migratori in arrivo dal Nordafrica, monsignor Merisi ha sottolineato come “l’Europa deve diventare sempre più unitaria: tutti assieme dobbiamo lavorare per costruire una solidarietà  europea”.

Lotta alla povertà  e impegno volontaristico sono fortemente interconnessi. Al punto che, nella prospettiva della Caritas il 2011, proclamato dall’Unione europea anno del volontariato, deve essere interpretato come il compimento della campagna “Zero Poverty. Agisci ora!”, che 48 Caritas europee per la prima volta hanno realizzato insieme nel 2010, in occasione del precedente appuntamento comunitario, l’anno europeo di lotta alla povertà . Secondo le parole di don Corazza il volontariato è infatti sì una “delle espressioni possibili di partecipazione al bene comune, ma “è certamente scuola di cittadinanza attiva” e soprattutto “inizio di cambiamento verso una società  più giusta e solidale”. (is) 

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