“Lo sciame sismico può durare un decennio”

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NEW YORK – Non sarà  una questione di settimane o mesi. Il Giappone continuerà  a tremare per almeno una decina d’anni. Una serie di scosse di assestamento senza fine. Che secondo un nuovo inquietante studio potrebbero avere nel mirino l’aerea immediatamente a est di Tokyo. «Parola d’ordine: vigilanza di lungo termine» avverte Ross Stein, il geofisico dell’Us Geological Survey che insieme al collega Shinjii Toda dell’Università  di Kyoto ha concluso il primo studio congiunto nippo-americano sul sisma dell’11 marzo. La successione di potenti scosse è sotto gli occhi di tutti: dopo il botto da 9.0 la terra ha continuato a tremare al ritmo di 7.1 e 6.7 gradi della scala Richter. Il motivo, spiegano i due scienziati, è che la megascossa ha accentuato lo stress della faglia nota come Japan Trench, aumentando quindi la possibilità  «di ulteriori, forti scosse a nord e a sud di Tohoku», la regione più vicina all’epicentro. Lo studio fa però già  litigare gli esperti: «I grandi terremoti non cascano come in un domino: bang, bang e poi bang» insorge Susan Hough, un’altra geologa dell’Usgs. La verità  è che nella scienza purtroppo imperfetta della previsione dei terremoti la cronaca recente ha offerto esempi che possono piegarsi all’una e all’altra teoria. Lo spettro del Giappone è un’Indonesia big: qui, tre mesi dopo la scossa da 9.1 che provocò il più grande tsunami dei nostri tempi, un’altra scossa da 8.7 fu solo l’inizio di una serie di altri potenti terremoti. Ma la stessa successione non si è ripetuta dopo il terremoto di Haiti o del Cile. Insomma la regola numero uno dei terremoti, è che non c’è nessuna regola: tranne la certezza che riaccadrà .


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