Telecom lancia la tariffa unica stessa spesa in ogni fascia oraria

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ROMA – Addio telefonate di sera o di domenica per spendere di meno. Da luglio non servirà  più, almeno per chi ha un telefono fisso con Telecom: la compagnia ha deciso di eliminare le vecchie fasce orarie, stabilendo tariffe in generale più convenienti, ma decidendo anche un lieve aumento del canone e l’eliminazione dei bonus, degli sconti ora previsti. Le novità  sono state illustrate ieri dal neo amministratore delegato di Telecom Marco Patuano alle associazioni dei consumatori e scatteranno dal primo luglio. Prima di tutto verrà  introdotta una fascia oraria di prezzo unica, valida tutti i giorni della settimana, eliminando così la precedente distinzione di costo tra fascia oraria intera e ridotta e tra giorni feriali e festivi. In dettaglio, il prezzo unico delle chiamate locali sarà  di 0,70 centesimi al minuto, a fronte degli attuali 1,43 della fascia intera e degli 0,82 di quella ridotta, con una riduzione di prezzo pari al 38% rispetto alla media delle tariffe previste per le due fasce orarie. Per quanto riguarda invece le chiamate interurbane, il prezzo sarà  di 5 centesimi al minuto, contro gli attuali 10,69 della fascia intera e 3,10 centesimi di quella ridotta con riduzione di prezzo pari al 27% rispetto alla medie delle attuali due tariffe. Resta invece invariato l’importo alla risposta. Con l’applicazione delle nuove tariffe, però, verrà  eliminato il bonus riconosciuto in bolletta fino ad un massimo di un’ora di chiamate locali e di trenta minuti per quelle interurbane a bimestre, previsto per la linea base. E ci sarà  anche un aumento del canone che, sempre a partire da luglio, salirà  da 16,08 a 16,50 euro al mese. Telecom Italia assicura che si tratta comunque di uno dei più bassi d’Europa, e ricorda che il canone è fermo dal febbraio 2009 e che l’aumento è inferiore al tasso di inflazione registrato negli ultimi due anni. «Con questa iniziativa – spiega la società  in una nota – Telecom asseconda le rinnovate esigenze delle famiglie italiane, che concentrano sempre di più le loro chiamate negli orari dell’attuale fascia intera: dal 2003 al 2009, infatti, l’incidenza del traffico telefonico nel cosiddetto “peak time” è cresciuta di circa il 15% per le chiamate locali e di circa l’11% per le interurbane».


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