Bagnasco: “Non dimentichiamo l’isola” Proteste al Cie, salta la visita del cardinale

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Il cardinale Angelo Bagnasco non ha attraversato la soglia del Cie. La visita al centro accoglienza per immigrati di Lampedusa, prevista oggi per le 14.30, è infatti saltata a causa delle proteste messe in atto dai circa duecento immigrati, per lo più tunisini, ospitati dalla struttura. Tutte persone che non hanno alcuna speranza di restare in Italia e che verranno rimpatriate. Alcuni di questi, nelle ore precedenti l’arrivo del porporato, avrebbero compiuto degli atti autolesionistici, arrivando anche a procurarsi dei tagli con delle lamette.

La visita di Bagnasco

“L’Italia e l’Europa non dimentichino Lampedusa”. Così il presidente della Cei ha salutato l’isola, poco dopo il suo arrivo. “La dobbiamo rincuorare ma anche ringraziare”, ha detto Bagnasco, seguito da un lungo applauso, una vera e propria ovazione all’aeroporto dove è stato accolto dallo sventolio di bandierine dei bambini della scuola elementare dell’isola.

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L’omelia. Durante la messa, il cardinale ha nuovamente richiamato l’attenzione sull’emergenza immigrazione. “L’Europa potrebbe fare anche molto di più”, ha detto Bagnasco uscendo dalla chiesa. Le situazioni gravi come l’emergenza immigrazione rappresentano “un appuntamento al quale la storia chiama l’Europa, per misurare se stessa, per verificare le proprie intenzioni, per costruire il suo volto nel mondo”. E’ stato questo uno dei passaggi centrali dell’omelia del cardinale.

“Monito a chi parla molto e fa poco”

“L’Europa – ha poi aggiunto – ha una grande opportunità  di essere sulla via della vera unità , che è più profonda della via dell’unificazione: quella tocca le giuste procedure, questa plasma l’anima dei popoli. Sono venuto a Lampedusa – ha proseguito – per incrociare il vostro sguardo, per dirvi grazie: la vostra accoglienza fatta di gesti semplici è un esempio per quanti parlano molto e fanno poco”.

Il cardinale ha poi chiesto alla Ue “risposte più ampie”.  “I confini degli Stati sono i confini dell’Europa e ciò che accade in un punto oggi ha riflessi ovunque”, ha affermato. E di fronte ad una emergenza di “proporzioni inedite e tempi imprevedibili” serve – ha spiegato appunto – una “risposta” con “prospettive più ampie e risolutive”. “Vi prego – ha poi detto ai lampedusani – di sentire la Chiesa vicina. Essa vi è accanto per essere prossimi alla gente con la presenza del Salvatore. In forza della luce di Cristo voi vedete nei volti di tanti fratelli sofferenti, disperati, il volto di Dio, creatore della medesima umanità  che ci accomuna e Padre di tutti. Sono venuto per incrociare il vostro sguardo e dirvi grazie per l’esempio di solidarietà  cristiana”.

Al presidente della Cei, prima della messa, gli studenti hanno consegnato una lettera aperta. Poi, sempre in parrocchia, ha avuto luogo un incontro coi rappresentanti di associazioni e organizzazioni e di tutte le forze dell’ordine e del volontariato.

Nel primo pomeriggio, la visita è proseguita con la tappa all’Isola dei conigli, dove i sub della Guardia costiera
hanno calato nelle acque lampedusane una corona di fiori alla Madonna del mare, posta sul fondo a 15 metri di profondità , per ricordare tutti i migranti che sono morti durante la traversata nel tentativo di raggiungere l’Italia. La cerimonia, che è stata assegnata in apertura da tre fischi di sirena. Il cardinale ha assistito alla cerimonia insieme ad altre autorità  da una delle quattro motovedette della Guardia costiera che insieme a due mezzi della Guardia di Finanza e uno dei Carabinieri hanno partecipato all’uscita in mare.


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