Gli italiani che amano il non profit: 9 su 10 hanno donato almeno una volta

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CastrocaroChi sono e come si comportano gli italiani che si interessano all’universo non profit? Nove su dieci hanno fatto almeno una volta nella vita una donazione e uno su tre (39%) ha donato online, dopo essersi informato sul web (54%) o tramite newsletter (40%). La maggioranza ha un reddito basso (inferiore ai 30 mila euro) e decide di donare soprattutto a favore delle cause umanitarie e della ricerca scientifica. È quanto emerge dalla prima edizione del Non Profit Report 2011, l’indagine realizzata da ContactLab in collaborazione con Vita Consulting sui comportamenti digitali degli utenti fedeli nel terzo settore. Sono state coinvolte 39 organizzazioni non profit (grandi, medie e piccole, attive in nove diversi ambiti), che hanno invitato a partecipare alla ricerca i contatti presenti nei propri database: quasi 20 mila utenti hanno risposto, compilando il questionario via web.

La ricerca verrà  presentata oggi pomeriggio durante il Festival del Fundraising di Castrocaro ed è scaricabile online gratuitamente dal sito http://www.contactlab.com. “La ricerca si distingue in primo luogo per la numerosità  dei rispondenti: circa 20 mila iscritti alle newsletter di alcune tra le principali organizzazioni italiane – annuncia Massimo Fubini, Ad ContactLab –, hanno raccontato la propria esperienza consentendoci di analizzare l’universo non profit partendo da dati attendibili, che rivelano abitudini, esigenze e aspettative dei sostenitori delle onlus. Come si vede dalla ricerca, il 26% degli intervistati in genere per donare utilizza canali online: è un dato significativo ma che può ancora migliorare”.

Il 90% dei partecipanti al sondaggio ha sostenuto una Onp con un contributo in denaro almeno una volta nella vita; di questi, il 48% dona abitualmente, il 30% occasionalmente e solo il 12% in circostanze particolari (ricorrenze o emergenze umanitarie). “È evidente che in questo contesto lavorare sulla fidelizzazione,  – continua l’Ad di ContactLab – nell’ottica di costruire un dialogo continuo con i propri contatti, non legato esclusivamente alle occasioni speciali di donazione, può fare la differenza”.

Tra gli à mbiti in cui operano le organizzazioni non profit a cui gli utenti hanno dichiarato di aver donato, al primo e secondo posto troviamo le cause umanitarie (67%) e la ricerca scientifica (44%). Al terzo e quarto posto abbiamo le adozioni a distanza (41%) e in genere l’aiuto dell’infanzia (39%). Gli utenti raccolgono informazioni sulle attività  delle onlus principalmente sul web: il 54% lo fa visitando il sito istituzionale, il 40% leggendo le newsletter. Al terzo posto la posta cartacea (31%), mentre gli eventi di piazza sono fonte di informazione per il 15% dei rispondenti. Un altro 15% si informa con il passaparola, dato interessante se si pensa agli strumenti di condivisione social che ne amplificano la risonanza.

La trasparenza è un’esigenza molto forte che il 62% dei sostenitori manifesta accogliendo molto positivamente la possibilità  di avere un’area riservata sul sito delle onlus che sostiene, che gli permetta di seguire da vicino lo sviluppo dei progetti di suo interesse. È la concretezza, invece, il secondo elemento che spesso gli utenti lamentano di non percepire: per questo motivo, per esempio, chiedono più storie all’interno delle newsletter, per essere aggiornati sui risultati ottenuti anche grazie alle proprie donazioni e vedere riconosciuto il proprio impegno e sostegno ad una causa.

Il 22% dei rispondenti riceve la newsletter di un’unica onlus: si tratta quindi di quella parte di utenti estremamente fedeli alla causa di una sola organizzazione. È importante però sottolineare che una buona percentuale è invece interessata a conoscere le attività  di diverse Onlus (il 44% riceve da 3 a 5 newsletter). “Sulla base di questi dati – aggiunge Fubini – è importante puntare sulla pertinenza, elaborando una strategia di comunicazione mirata, personalizzata e professionale che rispecchi e trasmetta il posizionamento di una specifica organizzazione, in modo da fidelizzare l’utente e farsi seguire con interesse e attenzione”.

 © Copyright Redattore Sociale


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