Il governo lavora alla correzione a giugno un decreto da 7 miliardi

by Editore | 25 Maggio 2011 6:45

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ROMA – Mentre la Corte dei Conti mette in guardia sulla mega stangata di medio-lungo termine per ridurre lo stock del debito che corre verso il 120 per cento del Pil, il governo lavora – come annunciato – alla correzione del deficit per il biennio 2013-2014. L’intervento dovrebbe ammontare, come indicato dal Documento di economia e finanza al 2,3 per cento del Pil, circa 37 miliardi che sommati ad un piccolo aggiustamento in corso d’anno supererebbe i 40 miliardi e consentirebbe il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014.

Lo stesso ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha assicurato nei giorni scorsi, in risposta alla riduzione dell’outlook da parte di Standard&Poor’s, che il decreto sarà  approvato dal Parlamento entro luglio e dunque i tecnici sono al lavoro per consentire al consiglio dei ministri di varare il provvedimento ai primi di giugno.
Raggiunti gli obiettivi con i 60 miliardi cumulati dai due decreti estivi del 2008 e del 2010 resta aperta la questione della manovrina per l’anno in corso e per il 2012. Per il governo non sarebbe necessaria ma sono in molti a ritenere che dai 5 ai 7 miliardi serviranno per il rifinanziamento di alcuni stanziamenti «a tempo» previsti dalla Finanziaria e dal «milleproroghe» come l’esenzione dei ticket per le viste specialistiche e le missioni internazionali di pace e l’intervento in Libia.
«Dopo le elezioni arriva l’ennesima stangata per correggere l’andamento dei conti pubblici per il 2011 e nel 2012, oltre che nel 2013 e 2014: nell’anno in corso, siamo fuori obiettivo di 7-8 miliardi. Diventano 12-13 l’anno prossimo. Per arrivare vicini al pareggio di bilancio, l’importo annuo della manovra deve superare i 50 miliardi», ha dichiarato Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd.
Ma i fronti aperti sul terreno economico non si esauriscono: oggi il presidente del Consiglio, Berlusconi, incontrerà  a cena il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e i vertici di Viale dell’Astronomia. Berlusconi, che non potrà  partecipare all’assemblea di Confindustria perché impegnato al G8 in Francia, sarà  ospite della tradizionale cena del direttivo di Confindustria che precede l’assemblea. Un incontro che servirà  per fare il punto dei rapporti tra governo e industriali dopo il gelo calato in seguito allo scambio polemico alle assise di Bergamo quando gli imprenditori accusarono il governo di «fare troppo poco» e di essere stati «lasciati soli» e Berlusconi replicò invitandoli a fare di più per la crescita.

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