Ma al Nord evasione fiscale record in Veneto sparisce il 22,4% del reddito

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ROMA – Un Paese unito nel nome dell’evasione fiscale: nascondere una parte o la totalità  del reddito agli occhi dello Stato è un’attività  diffusa su tutto il territorio italiano. Ma gli evasori non sono tutti uguali: c’è chi si accontenta di truffare il fisco solo in parte, e chi mette via ogni remora pur di accumulare entrate senza versare le tasse. Al Nord come al Sud, anzi al Nord un po’ di più. 

Contrariamente a quanto si pensa per via della maggiore diffusione dell’economia sommersa, il picco dell’evasione si raggiunge nel Settentrione. La regione che sottrae più ricchezza ai fini dell’Irpef è il Veneto, che nasconde in media il 22,4 per cento dei suoi redditi, la più virtuosa è la Sardegna dove l’evasione si contiene al 13,7%. Fra i due estremi, c’è il ritratto di un Paese che si attrezza in mille modi per ingannare il fisco quando il contribuente non versa la ritenuta alla fonte: dalle prestazioni professionali in nero agli scontrini mai emessi. 
A differenziare il fenomeno in base al territorio ci ha pensato lo Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, in uno studio che calcola le percentuali del reddito dichiarato rispetto a quello disponibile nel 2008 (al netto delle prestazioni sociali e delle quote esenti, più diffuse al Sud).
Il Paese in complesso ne esce male anche se, contrariamente ai luoghi comuni, la quota di reddito nascosto è più alta al Centro-Nord, con il 19,3 per cento, che al Sud (il 18). Al Veneto, nella classifica dei meno virtuosi, seguono le Marche (22 per cento di ricchezza evasa). Ma a parte un intermezzo fra il terzo e quarto posto – Basilicata (21%) e Calabria (20,6 per cento, pari merito con l’Emilia Romagna) – è l’Italia del Centro Nord a dominare la parte alta della graduatoria. Lombardia e Sicilia, regioni con notevoli differenze nel livello di vita, evadono quote simili (17,6 per cento la prima, 17,2 la seconda). Quanto a virtuosismo, alza la media settentrionale solo la Liguria (14,7 per cento di reddito evaso).
L’andamento non cambia di molto se si considerano le percentuali di reddito dichiarato rispetto al Pil: il Mezzogiorno dichiara il 51,2 per cento rispetto al 49,5 del Centro-Nord. E non sembra che nel breve periodo le posizioni possano invertirsi visto che – secondo una indagine di Contribuenti. it – nei primi mesi del 2010 l’evasione era data in aumento soprattutto in Lombardia e in Veneto. 
Commenta lo Svimez: «Non cadiamo nella tentazione di etichettare il Centro Nord come terra di evasori fiscali – si legge nello studio -. Ma questi dati mostrano comunque che non si può attribuire questa stessa etichetta al Mezzogiorno: la realtà  è che l’Italia non ha raggiunto l’unità  economica, ma è unificata dall’evasione».
Secondo i ricercatori dell’associazione una precisazione però va fatta: «Le informazioni della Guardia di Finanza – che non riguardano tutti i contribuenti, ma solo quelli sottoposti a controllo fiscale – indicano che nel Mezzogiorno ci sono più evasori che nascondono importi modesti». Al Centro Nord si verifica il caso opposto: «Al limitato numero di evasori corrisponde una massa imponibile non dichiarata rilevante». In sostanza, conclude lo studio Svimez «si può figurare un’evasione per sopravvivenza al Sud ed una evasione per accumulazione di ricchezza al Nord».


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